14 Dic 1/ Habits of mind: creare, immaginare, innovare
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Il pensiero costituisce la grandezza dell’uomo
Blaise Pascal
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Le disposizioni della mente si fondano su una prospettiva dell’intelligenza centrata sul “carattere” delle persone che valorizza gli atteggiamenti, le inclinazioni e i tratti della personalità che possono aiutare ad agire in modo efficace e significativo attraverso la riflessione ragionata e l’emozione appropriata.
Nei prossimi mesi, Geapolis, con l’aiuto di esperti e non solo, dedicherà un focus alle disposizioni della mente. Perché parlare di disposizioni della mente? A questo punto, vi invitiamo a deciderlo voi stessi!
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L’originalità è semplicemente un paio di occhi nuovi
Thomas Wentworth Higginson
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Le persone creative sono mosse da una profonda motivazione interiore. Esse lavorano sul compito e sul problema da risolvere più per la bellezza della sfida in sé che per la ricompensa materiale. Si mettono in gioco e sono disponibili ai giudizi critici. Essi cercano il feedback, nello sforzo crescente di perfezionare la loro tecnica e le loro competenze. Non si trovano a proprio agio con lo “status quo”. Anzi, capacità di organizzazione e di sintesi, apertura mentale, sobrietà, semplicità, perfezione, bellezza, armonia ed equilibrio sono attitudini che intendono acquisire e migliorare in modo costante.
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Unico Produttivo Fertile Generativo Inventivo Prolifico Immaginativo Nuovo Vivace Ingegnoso Insolito Fecondo Fluente Generare Non convenzionale Spontaneo Acuto Divergente Artistico Innovativo Brainstorming
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Esplora direzioni sconosciute
Rompe schemi
Organizzazione non convenzionale
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Creatività interiore
Riconfigura percezioni
Atteggiamento mentale
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Entusiasmo per idee nuove e creative
Studiare e Sperimentare
Curiosità
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Riconoscere il potenziale di un’idea
Basso rischio
Giudizio sicuro
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Nuove “messe a fuoco”
Libertà di provare
Non conosce il risultato
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Alcuni sono convinti che le persone creative siano nate così e che le loro capacità “stiano nei geni e nei cromosomi”. In realtà ciascuno di noi ha la capacità di generare prodotti, soluzioni, tecniche originali, intelligenti, se questa capacità viene sviluppata.
Diventare una persona creativa significa
- imparare a concepire le soluzioni di problemi in modo diverso, esaminando da molte angolature possibilità alternative
- Imparare a proiettarsi e ad assumere ruoli diversi nelle relazioni interpersonali e nelle mansioni lavorative
- Imparare ad assumersi rischi e ad estendere i confini dei limiti da loro stessi percepiti..
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L’immaginazione è indispensabile per comprendere l’ignoto. Noi immaginiamo delle modalità alternative con cui vedere e con cui interpretare. Più siamo riflessivi e aperti ai punti di vista altrui, più sarà ricca la nostra capacità d’immaginare contesti e soluzioni alternative alle situazioni e ai problemi. Anche l’intuito può giocare un ruolo fondamentale nell’identificare un’esperienza anomala. L’intuito indica l’immediato riconoscimento del significato o della significatività dell’esperienza, senza bisogno di addentrarsi nell’analisi di tutti gli aspetti di una situazione.
Il film “Un ponte per Terabithia” è tratto dal romanzo per ragazzi che Katherine Paterson scrisse nel 1976 per aiutare il figlio a superare la morte di una sua cara amica. Il libro riscosse un grandissimo successo, specialmente negli Stati Uniti, diventando uno dei testi scolastici più utilizzati, per il modo in cui é riuscito a parlare di amicizia e perdita in modo toccante ma fantasioso. Protagonisti del film sono Jess e Leslie, compagni di scuola e vicini di casa, che si trovano esclusi sia dal proprio ambito familiare che da quello scolastico. Da questo isolamento nasce la loro amicizia e insieme creeranno un mondo fantastico dove rifugiarsi e trovare la forza per affrontare la realtà. Finché una tragedia modificherà profondamente le loro vite. Un film che aiuta a riflettere sulla capacità umana di immaginare…
PAROLE CHIAVE: GIUDICARE … ANGOSCIA … CIECHI
SECONDA TAPPA
Indice: Giudicare (Azione) – Angoscia (sentimento) – Ciechi (parola).
L’indice puntato. Quando puntiamo l’indice, quasi sempre, lo facciamo per giudicare qualcosa o qualcuno. Spesso, però, il giudizio genera angoscia, ci fa vedere le persone e le situazioni in modo distorto, ci rende “ciechi” al positivo della vita.
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