18 Gen 1/La luce del silenzio
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Il prodigio del silenzio è giungere a ‘parlare tacendo’,
a essere espressivi senza usare le parole,
ad avere una vita silenziosamente eloquente.
Il silenzio è uno scambio di presenze, anziché di parole!
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Il progetto C&C Programme 2014-2015 ha permesso a Geapolis di conoscere più da vicino l’organizzazione del sistema svedese relativo alla formazione degli adulti. Dal progetto è nata una rete che ha favorito l’incontro tra la cultura italiana e quella svedese. Tra le proposte più significative
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Anche il “Circolo di Studio La voce del silenzio” dedica uno spazio (work in progress …) alla narrativa, alla poesia, all’arte, al cinema svedese …
….un invito a scoprire le risonanza e i colori della “luce del silenzio”…
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La luce del silenzio scandinavo … primavere ed estati, autunni e inverni carichi di luci e di buio, il giallo del sole, il bianco della luna e della neve, il blu e il nero della notte …
La luce del silenzio scandinavo … non una luce fredda e impersonale ma espressione silenziosa e inequivocabile dei sensi che custodiscono la vita e il suo divenire nello spazio e nel tempo …
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Tomas Tranströmer (Stoccolma, 15 aprile 1931 – Stoccolma, 26 marzo 2015) è stato uno scrittore, poeta e traduttore svedese, molto conosciuto e apprezzato in patria, vincitore del Nordic Council’s Literature Prize nel 1990, dello Struga Poetry Evenings (del quale sono stati insigniti poeti del calibro del cileno Pablo Neruda e degli italiani Edoardo Sanguineti e Eugenio Montale) e del Neustadt International Prize for Literature nel 1990.
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Al centro delle opere il paesaggio nordico e i suoi elementi conflittuali…
E’ una notte di sole splendente
Nel nord dove il giorno
vive in una caverna giorno e notte
dove il sole sopravvissuto può sedere
alla fornace dell’aurora boreale
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Tranströmer ha fatto della propria umanità, della propria interiorità più segreta, della propria contraddittoria visione delle cose, i motivi centrali della sua esistenza terrena, consegnando alla propria opera il compito di sopravvivergli.
Quando volle descrivere la sua vita, nel suo unico libro in prosa, I ricordi mi guardano , Tranströmer la vide tutta in una scia di luce che comincia dall’infanzia, la stagione in cui si forma il carattere portante di ciascun essere umano, e con maggior evidenza quello di un poeta. Tranströmer ci mostra se stesso bambino perduto nelle strade di Stoccolma negli anni Trenta, ci parla delle sue scoperte, e tra queste la scoperta del Museo di Storia Naturale, babelico, sconfinato.
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Ci si sente sempre più giovani di quanto non si è.
Dentro di me porto tutti i miei volti passati,
come un albero i suoi cerchi.
La loro somma sono “io”.
Lo specchio vede solo il mio ultimo volto, io sento tutti i miei precedenti.
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Tomas Transtromer, da ” I ricordi mi guardano”
Siv Schonberg, L’ulivo saggio (2007)
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Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago.
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Le due torri, Barbalbero cap. IV
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foto by Gioacchino Bordo
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