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Pablo Picasso, Two Girls Reading

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FÖRSLAG 1 / PROPOSTA 1

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Till dess din vrede upphör

av Åsa Larsson  

Luften och hans egna rörelser har rört upp så mycket slam inuti planet att han inte kan se handen om han håller armen utsträckt och lyser på den med ficklampan. Det är som att simma i en grön soppa.
Han ser ingenting. Absolut ingenting. Han vet inte längre vad som är upp och ner.
Linan som är fäst vid hans viktbälte fastnar lite här och där, i lastsurrningskrokar i golvet, i ett avslitet säte, i ett löst säkerhetsbälte. Överallt. Sedan börjar han simma på linan. Krockar med den. Fastnar i den. Den löper som ett spindelnät inuti planet. Och han hittar inte ut.”

Någon mördar Wilma Persson och Simon Kyrö när de dyker på ett plan i Vittangijärvi.
Vad är det för gammal hemlighet de har kommit på spåren? Och vem är beredd att mörda för att hindra att den kommer ut?
En mordutredning tar sin början där polisinspektör Anna-Maria Mella hotas och kammaråklagare Rebecka Martinsson får besök av de döda.

“Åsa Larsson är skicklig på att mejsla fram karaktärer och miljöer, ingen kan som hon beskriva ett snölandskap så att man riktigt känner hur smältvattnet porlar fram under snötäcket.”

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INCIPIT DEL LIBRO

Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti, occultarmi, finché sia passata la tua ira, fissarmi un termine e poi ricordarti di me! Se l’uomo che muore potesse rivivere. Aspetterei tutti i giorni della mia milizia  Finché arrivi per me l’ora del cambio! Mi chiameresti e io risponderei….  (Giobbe 14, 13-14)

Ricordo come siamo morti. Lo ricordo e lo so. E così ora certe cose le so anche se non vi ho assistito di persona. Ma non so tutto, anzi. Non esistono regole. Come per le persone, per esempio. A volte sono stanze aperte in cui posso entrare senza problemi. A volte sono chiuse. Il tempo non esiste, come se fosse stato spazzato via.

(tratto da “Finché sarà passata la tua ira”, di Åsa Larsson )

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Autore: Larsson Åsa

Dati : 2010, 310 p., brossura

Traduttore: De Marco K.

Editore: Marsilio  (collana Farfalle)

Nel profondo nord della Svezia, circondati da un paesaggio di straordinaria bellezza, Wilma e Simon stanno per affrontare l’avventura che attendevano da mesi. Sono giovani e innamorati, intorno a loro la pellicola bianca del gelo si stende sul bosco intanto che si preparano a immergersi nel Vittangijàrvi, alla ricerca del relitto di un aereo precipitato molto tempo prima. Ma mentre nuotano sul fondo del lago, qualcuno scioglie la sagola di sicurezza e chiude l’apertura verso la superficie, posandoci sopra una porta di legno. Non avranno scampo. Quando molti mesi dopo il corpo di Wilma viene finalmente alla luce, Rebecka Martinsson, ora procuratore a Kiruna, sa che non è stata una disgrazia. Comincia per lei una nuova indagine nella sua amata terra lappone, che oltre alle meraviglie di una natura primitiva, le offre anche l’ostilità di una popolazione dura e sospettosa. Rebecka e l’ispettrice Anna-Maria Mella intuiscono che è nel passato che vanno cercate le ragioni di un gesto tanto spietato, e sfidano il silenzio di una famiglia che da lunghi anni custodisce un segreto crudele.

Il romanzo “Finché sarà passata la tua ira”, insieme a Tempesta solare”, “Il sangue versato”, “Sentiero nero”, “e “Sacrificio a Moloch”, compongono una saga narrativa che ha come unica protagonista Rebecka Martinsson.  Con la sua caratteristica ambientazione e forza espressiva, Åsa Larsson, definita dalla critica una «cometa nell’universo del giallo scandinavo», delinea con efficacia una fatale rete di colpe, paura e tradimento, intrecciando sapientemente le vicende della storia al destino e alle scelte dei singoli individui.

“Finché sarà passata la tua ira” propone un thriller vero. Anche se la vicenda non è difficile da comprendere ed il mistero non è complicatissimo, la suspense è data dalle situazioni, dai momenti di alta tensione, dai collegamenti fatti col passato, in una terra all’estremo nord, affascinante ma che può risultare tanto inospitale quanto accogliente. Questa tensione discende dal disvelamento graduale delle ragioni più recondite e abiette dell’autore dei delitti investigati da Rebecka Martinsson, le cui azioni non possono mai disgiungersi dall’isolamento, personale e sociale, in cui vivono gli abitanti delle distese lapponiche nelle quali sono ambientati i romanzi della Larsson. Questa solitudine è una condizione dell’anima. Ed è proprio questa la caratteristica principale dei romanzi di Åsa Larsson, dove la solitudine dei suoi protagonisti esplode alla fine del racconto, in contrasto con la quiete polare di Kiruna, dove tutto sembra procedere in una dimensione atemporale.

Åsa Larsson si sofferma quel tanto che è necessario sul fatto criminale, poi si volge altrove. Sul concatenarsi dei peccati di ieri che ha provocato i delitti di oggi, sul groviglio di cattiverie e paure che non ha distrutto solo l’esistenza dei due innamorati affogati nel Vittangijärvi. Nel giallo svedese c’è un interesse sociale molto sentito (vedi, fra i tanti, Stieg Larsson e Henning Mankell) e Åsa Larsson non smentisce la neo-scuola. In “Finché sarà passata la tua ira” (che prende il titolo da un versetto biblico di Giobbe) emerge un piccolo brutto mondo che se stava acquattato nei ricordi di famiglia.  Ma non basta la malvagità a oscurare il senso di serenità che, per chi lo sa e lo vuole cogliere, spira dalla natura e si avverte nelle piccole cose: l’inverno che infarina e rende croccante ogni ramo del bosco, il silenzio irreale che rimbomba dalle orecchie fino al cuore, l’orso che ti fissa negli occhi per pochi interminabili secondi e quando aspetti la zampata fatale si volta e se ne va. Il profumo di dolci alla cannella appena sfornati, i cani intelligenti e festosi che slurpano il viso dei loro padroni e si leccano via anche la tristezza. Gli uccelli gracchianti che accompagnano l’errare di Wilma fino a quando trova la sua strada per l’aldilà. E il canto felice del colpevole, che in carcere ha finalmente conosciuto la pace. Sì, il mondo può essere davvero brutto. Per fortuna non è senza speranza.

Åsa Larsson (Uppsala, 28 giugno 1966) è un avvocato e scrittrice svedese. Avvocato fiscalista di professione, esercita dal 2003 anche il mestiere di scrittrice. La fortunata serie di gialli che l’ha resa famosa è stata tradotta anche in italiano, pubblicata dalla casa editrice Marsilio e vede come protagonista l’avvocatessa Rebecka Martinsson.

Premi

Il primo libro dell’autrice Tempesta solare ha vinto nel 2003 il Premio dell’Accademia Svedese come miglior giallo d’esordio. Nel 2004, invece, il suo secondo libro Il sangue versato ha conquistato il Premio dell’Accademia di Svezia per il miglior giallo.

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FÖRSLAG 2 / PROPOSTA 2

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Italienska skor

av Henning Mankell 

På en ö i yttersta havsbandet lever Fredrik i en stor tystnad, omgiven av sin hund och katt, med en myrstack i sitt vardagsrum. En mörk hemlighet, ett ödesdigert misstag har gjort honom till en skygg ensling.

En morgon står en kvinna ute på isen. Det är Harriet som han svek för över 30 år sedan, som han lämnade utan att säga ett ord. Harriet ska snart dö och kräver nu att Fredrik ska infria det löfte han en gång gav henne. Tillsammans gör de en resa som på många sätt blir omskakande och leder till möten med de märkliga människor som döljer sig under den lugna svenska ytan.

Med Italienska skor har Henning Mankell skrivit en roman där döden och smärtan finns med lika mycket som glädjen och livslusten. Under 2015 utkom den fristående fortsättningen Svenska gummistövlar. “Ska ni läsa bara en bok i höst, låt det då bli ” Italienska skor”. Som alla goda hantverk kommer den nog att hålla länge.”

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“Sempre, quando fa freddo, mi sento più solo. Il freddo fuori dalla finestra mi ricorda il freddo del mio stesso corpo. Sono attaccato da due direzioni. Ma resisto, contro il gelo e contro la solitudine.”

(tratto da Scarpe italiane di Henning Mankell)

Autore: Mankell Henning

Dati : 2010, 310 p., brossura

Traduttore: De Marco K.

Editore: Marsilio  (collana Farfalle)

Fredrik Welin, ex-chirurgo, vive in una delle tante, piccole isole che popolano l’arcipelago al largo di Stoccolma, circondato da un mare di ghiaccio. Solo l’arrivo del postino interrompe il silenzio delle giornate, segnate dalle immersioni e da qualche scarna annotazione in un diario, cronaca di un’esistenza che si è persa. C’è un mistero nella vita di Fredrik Welin, una “catastrofe” che l’ha spinto a cercare la solitudine e a creare una barriera tra sé e il mondo. Ma un mattino, quasi un miraggio, lo raggiunge una donna. L’ombra nera che si staglia contro il bianco tutt’intorno è Harriet, tanto amata in gioventù e abbandonata senza spiegazioni. Ora, dopo quasi quarant’anni, vuole che Fredrik mantenga un’antica promessa. Con lei inizia un emozionante viaggio verso nord, pieno di incontri inaspettati, una ricerca serrata alle radici di un segreto del passato.

Con “Scarpe italiane”, Henning Mankell, il maestro del giallo scandinavo, rivela un registro sorprendente che, come “l’eco di un colpo sulla superficie ghiacciata del mare”, risuona nel cuore del lettore. Scarpe italiane è sicuramente il suo libro più originale. Mankell sonda l’animo dei protagonisti, gli fa compiere un percorso doloroso ed intenso che riflette l’immagine di una vita “moderna”, avara di gioie e generosa di dolori, ma capace di donare anime solidali e ricche di sentimenti autentici, di ideali e valori “antichi” ma ancora forti e concreti. Il suo è un romanzo intenso sulla forza dei sentimenti e dell’amore che rinasce, dove il protagonista, che a molti critici ha ricordato Wallander, è alle prese con una caccia che non dà tregua. Ma, questa volta, la caccia non è all’assassino.  Sarà un viaggio interiore che farà oscillare  Fredrik tra il passato ed il presente, tra il dolore e lo stupore. Un viaggio che lo porterà oltre la meta fisica e che lo costringerà a confrontarsi con la realtà da cui è fuggito, e a capire che in qualche modo la vita riesce sempre a trionfare sul dolore e sulla morte.

 “Scrivo per cercare, in un modo o nell’altro, di rendere il mondo più comprensibile.” 

Henning Mankell

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Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948 –  Göteborg, 5 ottobre 2015) è stato uno scrittore svedese, noto principalmente per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Kurt Wallander, commissario della polizia di  Ystad . Con il primo libro del commissario Wallander (Assassino senza volto) ha vinto il premio  Glasnyckeln ,  dedicato ai migliori romanzi gialli dei paesi scandinavi. Lo scrittore viveva fra la Svezia e il Mozambico ed era sposato con la regista teatrale e televisiva Eva Bergman, figlia di Ingmar Bergman.

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FÖRSLAG 3 / PROPOSTA 3

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Mannen som dog som en lax

av Mikael Niemi  

En kriminalberättelse, en kärlekshistoria med förhinder, en vild skröna från dagens Tornedalen — kort sagt en ny roman av Mikael Niemi som inte kommer att göra hans många läsare besviken!

Mikael Niemis nya roman utspelas i nutid, huvudsakligen i Tornedalen men med avstickare till Stockholm. Den är en smula svår att kategorisera, men omisskännligt niemisk i sin viga och fantastiska språkliga energi. Den börjar som en ren deckare när man hittar den vresige gamle pensionären Martin Udde död i sitt hem i Pajala, uppenbarligen mördad på ett spektakulärt sätt. Den lokala polisen får förstärkning från Stockholm när Therese Fossnes från Rikskrim skickas upp för att leda utredningen. Huvudmisstänkt blir ganska snart Esaias Vanhakoski, som utan omsvep medger att han avskytt Udde. Men berättelsen utvecklar sig efterhand till nånting mycket mer komplext än en ren kriminalberättelse. Det blir en kärlekshistoria med förhinder mellan Therese och Esaias, en berättelse om människans behov av språkliga och kulturella rötter och om vad som händer när dessa rycks upp, och till sist en berättelse om mordförsöket på det tornedalsfinska språket. Det är roligt, allvarsamt och infallsrikt i en skön, oefterhärmlig blandning — ingen av Niemis många läsare kommer att bli besviken.

Mikael Niemi debuterade 1988 med diktsamlingen Näsblod under högmässan och fick sitt stora genombrott 2000 med sin första roman Populärmusik från Vittula, som vann det årets Augustpris och nu sålts i ca en miljon exemplar enbart i Sverige.

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Therese Fossnes sentiva il freddo del finestrino carezzarle la guancia mentre lasciava spaziare lo sguardo affascinato sulle distese sotto di lei. Foreste. Fu la sua prima, onnipervasiva impressione. Che immensità di foreste. Aveva cercato di immaginarsi la taiga del Norrland, ci aveva fantasticato sopra, e ora la vedeva per la prima volta con i propri occhi. In ogni direzione. … Solo qua e là, quasi fossero timidi, si scorgevano sparsi agglomerati di case. Insignificanti paesini del Norrbotten, decisamente troppo piccoli per quell’immane paesaggio. Provò a immaginare di vivere laggiù. Proiettata in quella landa desolata. Una bambina sola che chiama. Che vaga nella torbiera e spera che succeda qualcosa. No. Era una cittadina, lei. Troppo ben radicata. Nella vita c’erano tante altre cose, oltre alle foreste.

 (Tratto da L’uomo che morì come un salmone di Mikael Niemi)

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Autore: Mikael Niemi

Prima edizione: APRILE 2011 / Nazione: SVEZIA

Traduzione: Laura Cangemi

Collana: OMBRE /Edizioni:  IPERBOREA

Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio Martin Udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di Pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da Stoccolma, la detective Therese Fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della Svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell’ estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come Esaias, indiziato numero uno, Therese ha una sola certezza: l’omicidio ha a che fare con il menkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d’identità, che da oltre un secolo ha l’amo svedese conficcato nella spina dorsale….

Una tematica forte, originale. Il romanzo ruota  intorno al problema della lingua, tenace tradizione e identità culturale che non si vuole smarrire, che recupera usi e costumi con uno slancio verso il futuro. Mikael Niemi  è parte di quella minoranza svedese di origine e idioma finnico separata dalla madre patria per motivi di guerre e relative spartizioni territoriali geopolitiche, e ambienta il suo romanzo proprio nella sua città natale, Pajala, sita all’estremo nord della Svezia.  Egli  svela questo piccolo microcosmo a tratti con sobrietà, usando toni affabulatori, ora stupiti, ora disincantati, con una tale naturalezza dove i sentimenti sono messi a nudo con un sorriso beffardo sulle labbra.

Se vuoi leggere altri libri di Mikael Niemi ascolta la  conversazione di Livio Partiti con Katia De Marco, traduttrice del libro LA PIENA pubblicato da Iperborea.  (clicca qui…)

(Per approfondire  clicca qui…)

“Non vi fidate mai di una superficie bionda con gli occhi azzurri che sorride”

Mikael Niemi

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Mikael Niemi nasce nel 1959 a Pajala, cittadina svedese al confine con la Finlandia. Dopo studi di ingegneria elettrica, ha lavorato come insegnante e per una piccola casa editrice. Dopo alcune raccolte poetiche e due racconti per ragazzi, Kyrkdjävulen (Il diavolo della chiesa) e Blodsugarna (Vampiri), pubblicati rispettivamente nel 1994 e nel 1997, raggiunge il grande successo di critica e pubblico con il romanzo Musica rock da Vittula (Populärmusik från Vittula) che si aggiudica il prestigioso Premio August nel 2000, diventando  uno dei romanzi più amati e letti in Svezia negli ultimi anni. 

Per saperne di più leggi l’intervista “Non fidatevi mai di superfici bionde con occhi azzurri” (clicca qui)

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