4/ Ricamare il cielo… Il Paliotto dell’Angelo

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Ho progettato personalmente i vari disegni che ho via via rielaborato in corso d’opera, adattandoli all’ispirazione del momento. La suddivisione in triangoli richiama la Trinità. L’Angelo, rielaborato da mia figlia Eloisa – insegnante di pittura – ha nella sua centralità il punto focale del paliotto. […] Ci sono voluti cinque anni tra la progettazione e l’ultimo punto, ma al momento della sua collocazione in Chiesa, avvenuta a Pasqua del 2015, l’accoglienza dei fedeli presenti ha ripagato le tante ore di lavoro ed i momenti di incertezza incontrati durante questo lungo percorso. (Mirella Bulletti)

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Quali sono state le circostanze e le condizioni favorevoli che le hanno permesso di realizzare il Paliotto dell’Angelo? Nella mia parrocchia, San Martino a Strada a Grassina (frazione di Bagno a Ripoli), è stato restaurato l’affresco  dell’Angelo Annunciatore, attribuito probabilmente alla scuola di Spinello Aretino. 

La  Chiesa non aveva un paliotto e questa immagine mi ha dato lo spunto per realizzarne uno.  Non volevo però copiare un’opera del passato, nonostante avessi cercato nel web e nelle Chiese di tutta Italia dei soggetti che mi comunicassero qualcosa. Esattamente come quelli antichi venivano prodotti seguendo le mode ed i dettami del loro periodo, il Paliotto doveva avere una sua contemporaneità.

Ho progettato personalmente i vari disegni che ho via via rielaborato in corso d’opera, adattandoli all’ispirazione del momento. La suddivisione in triangoli richiama la Trinità. L’Angelo, rielaborato da mia figlia Eloisa – insegnante di pittura – ha nella sua centralità il punto focale del paliotto.

Tutte le mie opere sono multimateriche. Non riesco a fermarmi al solo filo: mi piace mescolare materiali, effetti e colori di ogni genere. Anche nel Paliotto questa naturale inclinazione è ben evidente: ricamo, pelle, oro, perline, paillettes e applicazioni in stoffa si mescolano tra di loro. Ci sono voluti cinque anni tra la progettazione e l’ultimo punto, ma al momento della sua collocazione in Chiesa, avvenuta a Pasqua del 2015, l’accoglienza dei fedeli presenti ha ripagato le tante ore di lavoro ed i momenti di incertezza incontrati durante questo lungo percorso.

Mi fa piacere sottolineare che il ricamo liturgico può essere moderno, non necessariamente deve copiare la tradizione dei secoli passati. Ha una sua possibilità di sviluppo e, come sempre è stato, rispecchia i tempi. Se si riesce ad avvicinarsi al ricamo senza pensare che sia appannaggio esclusivo delle nonne, ma sia invece una forma di arte molto duttile, che si presta ad ogni ispirazione creativa, adatta a chiunque, donna o uomo, giovane o più maturo, la soddisfazione che ne deriva è immensa.

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a cura di Adriana Armanni

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Il Paliotto Bulletti è pensato come ex voto per la Chiesa di San Martino a Strada – Bagno a Ripoli (FI). Il ricamo, effettuato a mano tra 2010 ed il 2015, anno in cui è stato terminato, è composto da tecniche e materiali vari, che vanno dai punti classici all’applicazione di inserti in pelle, paillettes e agremani diversi. 

Il progetto iniziale prevedeva un disegno totalmente diverso da quanto poi realizzato. L’unico motivo rimasto inalterato è la suddivisione in triangoli, a ricordare la Trinità.  

Nel disegno originale, lo Spirito Santo avrebbe dovuto essere il motivo centrale, affiancato da disegni astratti curvilinei nei triangoli laterali.

Questo tuttavia non soddisfaceva totalmente l’autrice, soprattutto perché la forma della Colomba non si adattava alla forma triangolare nella quale doveva essere inscritta.

Sia inserendola con la testa verso l’alto, sia in senso contrario, gli spazi non risultavano armoniosi. M. Bulletti ha quindi cercato ispirazione a lungo, anche visitando alcune chiese italiane, alla ricerca di qualcosa che le permettesse di trovare la forma più appropriata.

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Interno della Chiesa di San Martino a Strada

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L’ultimo restauro della Chiesa effettuato circa 10 anni fa, con la valorizzazione dell’Angelo Annunciatore, è stata la fonte finale di ispirazione, il motivo principale intorno al quale ed in funzione del quale, tutto è costruito.

Gli antichi paliotti del Duomo di Firenze, che M. Bulletti ha potuto vedere, hanno avuto un’importanza determinante nella scelta dei motivi decorativi che contornano l’Angelo.

Le tipologie di fiori scelti, l’inserimento di uccelli in volo, i particolari sottolineati dall’oro ed il tipo di punto utilizzato per ricamarli, hanno influito fortemente nello stile del Paliotto di San Martino a Strada.

Tuttavia l’autrice ha preso esclusivamente spunto da quanto visto, senza copiare pedissequamente, poiché il suo scopo era quello di realizzare un Paliotto contemporaneo e non un’imitazione di quelli antichi.

Il progetto iniziale è stato cambiato molte volte in corso d’opera, con vari studi di cui inserisco alcune fotografie e disegni, esattamente come è normale fare in un’opera d’arte le cui linee guida vengono abbozzate all’inizio e via via adeguate all’ispirazione del momento.  

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Bulletti si è trovata molto spesso a preparare una figura in carta ed a provarla sulla stoffa per valutarne l’ingombro, la direzione e l’impatto armonico spaziale con il resto delle figure. È un’abitudine di chi è creativo e vuole esprimere l’esatta sensazione del momento, nel suo lavoro. Il risultato finale è stato quindi frutto di molteplici cambiamenti rispetto a quello iniziale e l’opera che oggi possiamo ammirare rende giustizia a tanto sforzo.

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