3/Habits of mind: thinking flexibly… pensare in modo flessibile

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Mostrai il mio capolavoro agli adulti e domandai se il mio disegno gli metteva paura. Mi risposero: «Perché mai un cappello dovrebbe far paura?» Nel mio disegno non c’era un cappello. C’era un serpente boa che digeriva un elefante. Allora ho disegnato quello che c’era dentro il serpente boa, così che i grandi potessero comprendere. Gli devi sempre spiegare tutte le cose.   (Antoine de Saint-Exupéry, tratto da  Il piccolo principe)

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Molte persone  si trovano in difficoltà quando sono invitate a confrontarsi con gli altri  e a considerare punti di vista alternativi. Al tempo stesso faticano a motivare le proprie decisioni e le proprie convinzioni. Il loro atteggiamento è quello di chi percepisce le situazioni da un punto di vista disfunzionale. Il loro personale punto di vista, il loro modo di risolvere un problema  diventa “l’unico modo”: “Non ho nessuna  intenzione di discutere. So già quello che devo fare!”, “Non dirmi niente, non voglio che tu mi confonda le idee”…

Una scoperta sorprendente sul cervello umano è la sua plasticità – la sua capacità di “riconnettersi”, di cambiare, e persino di riparare se stesso per diventare più intelligente. Le persone flessibili hanno una grandissima capacità di gestire gli stimoli, le situazioni  e i problemi che portano in sé divergenze e contraddizione.

Questa capacità di controllare, di fare sintesi, di cercare soluzioni creative, mano mano che continuano a ricevere informazioni, favorisce la  loro plasticità cerebrale e la vivacità mentale. La flessibilità della mente è essenziale per lavorare e interagire nei complessi sistemi sociali nei quali viviamo. 

Rob Gonsalves,  Il tramonto salpa 

M.C. Escher, Cielo e acqua

Le persone flessibili sono in grado sia di personalizzare il proprio modo di analizzare e gestire una situazione sia di interagire con le differenti modalità con cui le altre persone sperimentano e costruisco un significato.

Ė fondamentale, infatti,  imparare a rapportarsi alle situazioni e alle persone, sapendo di poter contare su “un bagaglio di stile flessibile”, dove ritrovare, a seconda delle situazioni, stili alternativi e complementari. 

Ció che veramente conta é saper riconoscere quando il pensare in maniera ampia e globale è più appropriato oppure  quando la situazione richiede precisione analitica.

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Della contraddizione  […] L’arte di pensare consiste nel supporre per un istante che le cose potrebbero essere il contrario di quelle che sono. […] Il problema non consiste nel formulare l’opinione contraria: ciò prova soltanto che si ha dello spirito e un discreto coraggio. L’intelligenza consiste nel far vedere come l’idea nuova coabiti con l’idea antica e la prolunghi».
Jean Guitton, tratto da Arte Nuova di Pensare Ed. San Paolo – 1986

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VERSO RAGIONATI EQUILIBRI ... POTER CONTARE SU UN BAGAGLIO DI STILE FLESSIBILE

Le persone flessibili considerano punti di vista alternativi e  attingono, nello stesso tempo, a varie fonti di informazione. Le loro menti sono aperte al cambiamento a seguito di informazioni aggiuntive, di nuovi dati, o perfino di ragionamenti che contraddicono le loro opinioni. Esse sono in grado di sviluppare opzioni e alternative.  Comprendono le relazioni strumenti-fini. Sono perciò in grado di muoversi tra due o più stili di approccio ai problemi a seconda della situazione. In particolare …

  • con uno stile egocentrico, quando siamo chiamati  a percepire la situazione a partire dal nostro punto di vista. In sintesi: “… questa volta ci devo mettere la faccia..”.
  • con uno stile eterocentrico, quando è importante percepire la situazione attraverso l’orientamento  dell’altra persona. Operiamo da questa seconda posizione quando empatizziamo con i sentimenti dell’altro, prevediamo  come altri stanno pensando, e anticipiamo i potenziali fraintendimenti. In sintesi: “… Mi metto nei panni  degli altri…”.
  • con uno stile macrocentrico, quando è necessario vedere dall’alto, discernere temi e schemi da una varietà di informazioni. Si tratta di uno stile intuitivo, olistico e concettuale. Dal momento che spesso siamo costretti a risolvere problemi con informazioni incomplete, abbiamo bisogno della capacità di percepire strutture generali e di eliminare le lacune presenti nelle conoscenze. In sintesi “… è come guardare dal balcone per osservare noi stessi e le nostre interazioni con gli altri..”.
  • con uno stile microcentrico, che esamina le singole e a volte minuscole parti che costruiscono il tutto. Questa veduta dal basso implica un calcolo logico, analitico, che cerca un rapporto di causa ed effetto secondo un approccio sistematico. Richiede attenzione al dettaglio, precisione e progressioni in maniera ordinata. In sintesi: ” … questa è una situazione da affrontare con calma e sangue freddo..”.

Particolare di un mosaico dell’ Alhambra (Granada)

Le persone flessibili dimostrano fiducia nelle loro intuizioni e riescono “per tempi ragionevoli” a tollerare confusione e ambiguità in attesa di poter uscire da un problema. Esse, infatti, comprendono le reazioni immediate ma sono anche in grado di immaginare una serie di conseguenze e sono abili a percepire gli scopi più grandi che eventuali regole o costrizioni permettono o impedisco di raggiungere.

THINKING FLEXIBLY ... UN VENTAGLIO DI PAROLE

Adattabile  Flessibile Opzioni  Disponibile a cambiare  Aperto di mente

Diversità  Duttile  Creativo  Punti di vista diversi  Resiliente Prospettive

In crescita  Alternative  Espandibile  Plasticità  Pensiero laterale 

Molteplici soluzioni  Scorrevole  Numerose possibilità

IN SINTESI ... LE PERSONE CHE PENSANO IN MANIERA FLESSIBILE

Le persone che hanno sviluppato questa disposizione della mente imparano a pensare in modo olistico, sono in grado di  analizzare ed esaminare attentamente le parti, disposti anche a cambiare le loro prospettive per guardare al grande disegno, rilevando relazioni, strutture, e interazioni più ampie.

Man mano che le persone diventano più flessibili nel loro pensare, li sentiamo “fare considerazioni riguardo a“, “esprimersi su” o parafrasare i punti di vista o le argomentazioni di altri. Stabiliscono vari modi di risolvere lo stesso problema e valutano i pregi e le conseguenze di due o più alternative.  Quando prendono decisioni, spesso usano parole e frasi come “tuttavia”, “da un’altra parte”, “se lo vedi in un altro modo” o “l’idea di Mario é… ma l’idea di Anna é…”

COME NASCONO LE BUONE IDEE

Le persone che pensano in modo flessibile generano un gran numero di idee. Durante un incontro di brainstorming, in una qualsiasi riunione di lavoro la loro partecipazione è di solito fluida e produttiva. Non accettano la limitazione del lavoro di gruppo. Li ascoltiamo dire: “Lasciami pensare più idee prima di decidere quale usare!”.

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3/Habits of mind: flessibili nel pensare... granitiche certezze vs ragionati equilibri

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… Null’altra pianta vi puote aver vita …  (Dante, Purgatorio Canto I)

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La Canna e la Quercia

Un giorno la Quercia vide una Canna che ondeggiava nel campo e le disse: “Come è infelice il tuo destino! Mai nessun uccello ti si posa sopra per riposarsi un poco, e anche il più piccolo soffio di vento basta a farti piegare la testa. Guarda me piuttosto, come sono alta e imponente, tanto da poter sfidare un monte. Innalzo i miei possenti rami verso il sole e sfido ogni temporale. Se per te ogni soffio sembra una tempesta, per me ogni tempesta sembra un soffio!” Vedendo che la Canna non ribatteva, continuò: “Almeno se poteste nascere sotto la mia sicura ombra! Invece la natura di solito vi fa crescere sulla riva delle paludi, esposte al vento e al freddo”.

A quel punto la Canna prese la parola e rispose: “Capisco bene che la tua commiserazione deriva dal tuo buon cuore. Eppure tu non vedi che il vento che mi colpisce, mi piega, sì, ma non può farmi alcun male. Questo, invece, non sempre si può dire delle querce. Tu sei robusta e forte, è vero, ma chi ti garantisce che questo tuo corpo così grosso sia un bene per te?”

La Canna e la Quercia lasciarono quindi da parte la questione, vedendo che le loro opinioni sull’argomento non potevano trovare un punto d’incontro.

Un giorno ci fu un grande uragano, con fulmini e tuono che scuotevano tutto il cielo. La pioggia cadeva fitta e il vento travolgeva tutta la natura con le sue potenti folate. La molle Canna si piegava incessantemente sotto le raffiche, mentre la Quercia resisteva immobile.
Dopo aver sopportato molti colpi, però, a un soffio più violento, il tronco della Quercia cedette e venne sradicato completamente da terra.

(Liberamente tratta dalla favola di Jean de la Fontaine /Libro primo/XXII)

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