02 Mar 4/ L’Avalon Ship propone… Oltre il muro del rancore
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La vostra casa non sarà un’ àncora ma un albero maestro
Gibran
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Continua la sperimentazione di strategie di comunicazione multimediale nei contesti informali e non formali dell’educazione degli adulti. Attraverso la modalità blended learning e l’utilizzo di una molteplicità di linguaggi, i contenuti proposti stimolano la riflessione su alcuni temi legati allo sviluppo delle competenze culturali, delle competenze sociali e delle abilità personali legate alla consapevolezza di sé, alle capacità empatiche, al saper interagire e al saper lavorare meglio con gli altri….
L’équipe di Avalon Ship ha scoperto il piacere di condividere un progetto comune! Insieme si lavora di più e meglio…
Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, La nona onda (1850)
Pagina collaborativa a cura dei giovani adulti di Avalon Ship clicca qui
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Il mare… profondità inquiete e superficie cristallina, forza incontenibile e calma prima della tempesta… Il mese di febbraio è stato poco clemente con la nostra ciurma. La nave ha incontrato una tempesta violentissima e ha passato momenti assai difficili. Le onde nere erano grandi quanto palazzi e unendosi al rumore dei fulmini e ai versi dei mostri marini provenienti dagli abissi, ci hanno fatto pensare, più volte, al peggio. Fortunatamente la tempesta è passata e stiamo tutti bene.
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.Grandi rancori suscitano grandi contese.
Tito Livio
Dopo giorni di navigazione siamo giunti su un’isola molto strana: l’acqua continuava ad essere nera ma la sabbia era candida come la neve. Le colline, nere come la pece, all’orizzonte accarezzavano il cielo del medesimo colore, mentre gli alberi erano di diverse tonalità di grigi. Presto ci siamo resi conto che eravamo diventanti in bianco nero pure noi! In bianco e nero proprio come il film che abbiamo trovato sull’isola.
Benvenuti nel regno del “dito medio” amici lettori, dove il Rancore, il Riparare e i Ricordi, fanno da padroni.
.Un rancore è come un pozzo nero; il perdono come un fiume che scorre.
Chris Northrup
Il film di cui parleremo s’intitola “Il nastro bianco”, nato dalla collaborazione di Austria, Germania, Francia e Italia nel 2009, diretto da Michael Haneke; vincitore della Palma d’oro come miglior film al 62º Festival di Cannes, del Golden Globe come il miglior film straniero e candidato nella medesima categoria ai Premi Oscar 2010.
Siamo all’alba della prima guerra mondiale, in un villaggio della Germania protestante tra il 1913 e il 1914. Gli eventi ci vengono raccontanti dalla voce del maestro del paese che, anni dopo i fatti, ricorda ciò che accadde.
Riparare ….Si chiamava Libertà. Un giorno scese per strada e prese a interrogare la gente che incontrava. Le risposte che ebbe furono di questo genere: «Fatevi i fatti vostri. – Non te ne incaricare. – Impicciati per te. – Lascia perdere. – Chi te lo fa fare? – Te l’ha ordinato il medico? – Ti pagano per questo? – Sei stanca di campare? – – Attacca l’asino dove vuole il padrone. – Non ti mettere nei guai. – Gli stracci vanno per aria. – Sta’ coi frati e zappa l’orto». Libertà disse: «Questa gente è molto saggia, non ha bisogno di me». Infatti cominciò a uscire meno e un giorno annunciò che se ne andava. Ai giornalisti che l’assediavano per conoscere i motivi della sua decisione rispose in modo alquanto enigmatico. Disse sorridendo: «La libertà va tenuta in continua riparazione».
Ennio Flaiano
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