5/Esserci così come siamo…

ESSERCI COSÌ COME SIAMO ...

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I genitori possono solo dare buoni consigli o metterli sulla giusta strada, ma la formazione finale del carattere di una persona giace nelle sue stesse mani.
Anna Frank 

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Pagina collaborativa a cura dei ragazzi dell’Avalon Ship clicca qui

Così stiamo tutti sul ponte ad osservare l’avvicinarsi della nuova terra… E’ una bellissima giornata di sole e la nave accarezza placida le onde del mare, non troppio distanti dalle terre dell’ “anulare”, il luogo dove parole come Fedeltà, Amore, Generare, Mani e Vite fanno ancora la differenza….

Sarà “Lady Bird” ad accompagnarci attraverso i luoghi e le atmosfere dell’”Isola dell’Anulare”.

QUARTA TAPPA/ FEDELTÁ, AMORE, GENERARE, MANI, VITE

“Lady Bird” è un film statunitense (anno 2017) distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire  dal primo marzo 2018. Scritto e diretto dall’attrice, sceneggiatrice e regista Greta Gerwing, la produzione può vantare cinque candidature all’oscar, tra cui miglior attrice a Saorise Ronan, miglior attrice non protagonista a Laurie Metcalf, migliore sceneggiatura originale e miglior regista a Greta Gerwig.

La storia è tratta da alcune vicende biografiche della regista ed è apparentemente molto semplice.

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In fin dei conti, gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita.

Muriel Barbery

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IL CAPITANO
Mattia Russo

Siamo nel 2002. La protagonista è una ragazza iscritta all’ultimo anno  di un  liceo  cattolico. Il suo nome è Christine (Saoirse Ronan), ma si fa chiamare “Lady Bird”. Abita a Sacramento, una città che non apprezza particolarmente.

La sua famiglia è composta  dalla madre (Laurie Metcalf) con cui ha un rapporto molto conflittuale, dal padre (Tracy Letts) con cui è più in confidenza, dal fratello maggiore adottivo Miguel (Jordan Rodrigues), entrato precedentemente a far parte della famiglia poiché i genitori  non riuscivano ad aver figli. La situazione economica della famiglia è molto critica. Già dalla prima apparizione  Christine (Lady Bird) si fa notare: capelli rosa  e  spirito ipercritico ci mostrano la sua voglia di emergere e la sua indole ribelle.

AMORI TRAVAGLIATI, AMICIZIE SBAGLIATE, ERRORI E RIPENSAMENTI ...

La prima scena è ambientata in macchina.  Lady Bird sta parlando con la madre dell’università a cui vorrebbe iscriversi. La donna  la vorrebbe molto vicina a casa ma la ragazza, invece, è intenzionata a “spiccare il volo” ed  ad iscriversi il più lontano possibile dal “nido”. Al termine della discussione la protagonista, come atto di ribellione nei confronti della madre, salta giù dall’auto in corsa …  Ė solo l’inizio delle vicende di “Lady Bird”.

Le vicende sentimentali mettono alla prova la sua capacità di accogliere la diversità. L’amore con Danny O’Neill, vissuto inizialmente con la tipica dolcezza  adolescenziale é destinato, infatti, a terminare  con la scoperta dell’omosessualità del ragazzo. Lady Bird, dopo l’iniziale sconvolgimento, andrà incontro all’amico, aiutandolo ad accettarsi. Dopo di lui vivrà una tormentata storia con  Kyle Scheible (interpretato da Timothée Hal Chalamet), un ragazzo con un lato “oscuro”, molto meno sognatore rispetto alla nostra protagonista.

Lady Bird sperimenta anche le luci e le ombre legate all’amicizia:  l’allontanamento dall’ amica d’infanzia  Julie, con la quale si riappacificherà  solo alla fine del film  e l’avvicinamento a Jenna, una  ragazza  palesemente più interessata alle apparenze che  alla autenticità delle persone… al punto che  Lady Bird, per conquistare la sua amicizia, arriverà a  mentirle sulla sua casa, fingendo di vivere in una villa lussuosa, appartenente in realtà  alla nonna del suo ex fidanzato Danny, ubicata nel quartiere  ricco della città. E poi ancora altre vicende legate all’avventura  fallimentare con il  teatro  e il lavoro alla caffetteria.

A fare da sfondo a tutte le vicende di Lady Bird il tema del  dialogo intergenerazionale. Madre e figlia sono sicuramente legate da un grande amore e dall’affetto reciproco ma non riescono proprio a comunicare.

Tanti amori travagliati, amicizie sbagliate, errori e ripensamenti, sempre “incorniciati” dalle  incomprensioni e  dai battibeccate con la madre. La ragazza riuscirà a realizzerà il suo sogno: sarà ammessa  all’università di New York  e si trasferirà nella grande mela con l’aiuto del padre ma non con il consenso della madre che,  quando  verrà a conoscenza di ciò  non rivolgerà più parola alla figlia.

Giunta  a New York  Lady Bird si rende conto tuttavia che le manca qualcosa.. l’autenticità di se stessa… Torna così a ricercare il contatto con la madre e a farsi chiamare Christine.

L’ADOLESCENZA ... UN’ETÁ INQUIETA & MERAVIGLIOSA

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L’adolescente non sa chi è stato e teme di non riuscire a diventare quello che sogna di essere: la consapevolezza di sé è il frutto di un lungo, complesso confronto tra stadi precari della propria identità, e il gruppo consente di rispecchiarsi nell’altro, di imparare a riconoscere sé e l’altro da sé. Paolo Crepet

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All’apparenza  un tipico film adolescenziale, la trama racconta molto di più. Non è semplicemente la storia di Christine, è la storia di tutti noi. È il racconto di un’età meravigliosa  e  inquieta, come può essere l’adolescenza che, una volta attraversata,  è impossibile ricordare senza un accenno di un sorriso. La storia di Christine-Lady Bird ci riporta indietro nel tempo a ripercorrere la nostra adolescenza, per tutti  un percorso di crescita duro che ci conduce all’età adulta, dove iniziamo a fare i conti con la realtà e con quelle che sono in effetti le vere sfide della vita. Non a caso la protagonista, alla fine della storia  torna a chiamarsi Christine. Non ha più bisogno di chiamarsi  Lady Bird, non si trova più nel suo nido. Ha spiccato finalmente il volo nei cieli della vita!

Vi starete chiedendo in che modo le parole chiave  che abbiamo trovato “sull’isola dell’indice” si ricollegano al film che abbiamo proposto.

Abbiamo conosciuto la FEDELTÁ  di Lady Bird nei confronti di se stessa e dei proprio sogni, per i quali combatterà con tenacia… La protagonista ci ha fatto scoprire le mille sfumature, le ombre e le luci  dell’AMORE, quanto a volte sia difficile GENERARE la vita, le idee, i progetti … la stessa nascita di Lady Bird é stata “miracolosa”!

E poi abbiamo imparato a capire cosa significa tendere una MANO, come quando Lady Bird scopre l’omosessualità del suo fidanzato. Le vicende della VITA di Lady Bird raccontano, un percorso, la fatica e le sorprese di un cammino  che in realtà ci accomuna  tutti.

Vai alla mappa clicca qui 

Per concludere vi segnalo alcuni link per conoscere meglio il film e gli attori protagonisti Saoirse Ronan e Timothée Chalamet, giovanissimi ma già con una carriera di tutto rispetto.

https://www.comingsoon.it/film/lady-bird/54544/scheda/

https://www.comingsoon.it/personaggi/saoirse-ronan/163127/biografia/

https://www.comingsoon.it/personaggi/timothee-chalamet/245277/biografia/

…m

LA MASTER
Eleonora Cecconi

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Il rapporto madre-figlio è paradossale e, in un certo senso, tragico. Richiede il più intenso amore dal lato della madre, ma questo amore deve aiutare il bambino a crescere lontano dalla madre, e a diventare completamente indipendente.
(Erich Fromm)

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Se è vero che quando si è alle prime armi è consigliabile trattare di argomenti che si conoscono bene, allora la regista Greta Gerwing, classe 1983, ha fatto un buon lavoro con il suo piccolo film autobiografico. Ambientandolo nel 2002 fa infatti coincidere, presumibilmente, la storia della protagonista con la sua – e riesce soprattutto a dare sfumature intense al rapporto madre-figlia. È il conflitto con la madre infatti – Laurie Metcalf è bravissima – il centro nevralgico ed emotivo del film.
Il film è particolare perché all’inizio sembra essere uno dei soliti film su problemi adolescenziali, cosa che scena dopo scena sembra svanire lasciando spazio all’attenzione che viene sempre più conquistata e trattenuta.

A tre quarti del film vi è un momento molto  interessante, un bello scambio tra la protagonista, la sedicenne  Christine che però si fa chiamare Lady Bird, e la madre superiora direttrice della scuola cattolica che la giovane frequenta. In questo colloquio viene fuori tutto l’amore-odio della protagonista per la sua città natale Sacramento, cosa che ritornerà anche nel finale con delle riflessioni a tratti nostalgiche a tratti romantiche. Il desiderio di studiare in una grande città come New York sarà la grande motivazione della protagonista a tenere duro e ad aspettare con ansia le risposte di ammissione ai  vari colleges.
La grande determinazione della giovane esce dallo schermo molto forte e convince gli occhi e i cuori degli spettatori.

L’amore di certe madri è come una corda passata intorno al collo del figlio: al minimo movimento di quest’ultimo verso la vita, il nodo scivolando si stringe.
(Christian Bobin)

Personalmente, però, sono rimasta affascinata dal lavoro della regista sul personaggio della madre, un personaggio poliedrico e molto intenso nel suo cercare di trattenere le emozioni per non mostrarsi mai fragile agli occhi dei figli. Rigidità che ad un certo punto del film verrà completamente fatta crollare dalla partenza della figlia.
Infine una considerazione sulla regia: forse preoccupata di mettere a distanza una materia “personale”, Gerwig dirige e scrive con mano pulita e sobria, ma corre il rischio di perdere la necessaria visceralità per raccontare le emozioni. C’è insomma meno passione di quanto mi sarei aspettata da una storia autobiografica.

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L'ARTISTA
M. Francesca Civetti

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Queste sono le frasi  che un adolescente ha bisogno di sentire dai suoi genitori…

“Puoi farcela”

“Tutto nella vita richiede uno sforzo”

“Impara dagli errori“

“Ti vogliamo bene, e per questo ti correggiamo”

“Valorizza ogni momento e ogni cosa che hai”

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Per questo disegno mi sono voluta concentrare sul “nuovo nome” che Christine, la protagonista del film, si sceglie, Lady Bird, che si presta a differenti interpretazioni. Da una parte rimanda all’istinto naturale dell’uccellino che vuole lasciare il nido una volta cresciuto.

Ciò avverrà quando Lady Bird sarà ammessa all’università che sperava di frequentare.

Tuttavia Lady Bird simboleggia anche il desiderio di apparire, di imporsi a tutti i costi, così come ritroviamo tanto nell’agire quanto nell’aspetto fisico della protagonista.

Per Christine, Lady Bird non è solo un nome, è un’altra identità con cui presentarsi al mondo, la maschera con cui proteggersi. È soprattutto un modo per prendere tempo, perché Christine sta diventando adulta e non si sente pronta ad essere se stessa.

Crescere, con tutto ciò che ne consegue, le fa ancora paura. Quando, dopo il suo trasferimento, riesce a riprendersi il suo nome è il momento in cui finalmente è in grado di affrontare la vita come Christine, come se stessa, e non più nei panni di qualcun altro.

Christine by Maria Francesca Civetti

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LA FOTOGRAFA
Eleonora Braida

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Le madri o i padri terrorizzati dai pericoli che corrono i figli manifestano prima di tutto problemi di insicurezza, personale o di ruolo.  Vittorino Andreoli

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Ho scelto questo scatto perché, a parer mio, racchiude l’essenza del film.
Le scene iniziali del film ci presentano una “Lady Bird” che non si accetta, non accetta né la sua famiglia né la sua condizione economica che, secondo lei, la fa sfigurare davanti agli altri.  Lady Bird non ha nemmeno un buon rapporto con la madre che, nei suoi confronti, si dimostra molto critica. La protagonista inizierà  ad accettare se stessa e la sua famiglia  solo quando, allontanatasi  da casa e ritrovandosi da  sola, riuscirà a capire tante cose di se stessa.

Il suo è un cammino progressivo.  Ad un certo punto  vediamo la protagonista  che vuole attirare l’attenzione dei ragazzi “più in…” della scuola e per questo inizia a mentire,  affermando di vivere in una casa situata in una zona benestante della città. Si allontana dalla sua migliore amica e inizia a frequentare regolarmente i ragazzi “più in” della scuola.  
il suo è un ovvio tentativo di allontanarsi da tutto quello che vorrebbe cambiare: la sua situazione economica, lo status sociale che ha a scuola, e in parte anche la sua famiglia.

Tuttavia, ad un  certo punto, prende consapevolezza del fatto che il suo comportamento ha fatto soffrire molte persone, tra cui la sua migliore amica e la sua famiglia.  Ė arrivata la maturità e con essa la capacità di apprezzare di più quello che ha.

Un piccolo rametto per nascere e diventare sempre più grande e forte deve avere un albero che lo sostenga e lo nutra, non ce la può fare da solo; non potrebbe mai riuscire a crescere. Lo stesso vale per noi. Non potremmo mai farcela senza l’appoggio ed il sostegno di qualcuno, in particolar modo della nostra famiglia. La si può rinnegare quanto si vuole, ma fondamentalmente nasciamo da un tronco, più o meno bello e forte, che ci nutre e ci sostiene facendoci riempire di foglie, facendoci irrobustire, fino a diventare un grande ramo.

Da dove veniamo by Eleonora Braida

Ci sono piccoli rami che per crescere devono lottare un pò di più e combattere contro le intemperie e le burrasche che la vita gli farà arrivare addosso ma, alla fine, protetti almeno da qualche altro ramo dello stesso albero, piegandosi certe volte quasi fino a spezzarsi, riusciranno a diventare dei rami sempre più forti e spessi che, a loro volta, daranno vita ad altrettanti rami.

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LA POETESSA
Miriam Burbi

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Possibile che a sedici anni sei convinto che la vita sia la scuola e la scuola sia la vita? Che l’inferno siano i prof e il paradiso i giorni di vacanza? Che i voti siano il giudizio universale? È possibile che a sedici anni il mondo abbia il diametro del cortile di scuola? (Leo)

Alessandro d’Avenia, Cit. da Bianca come il latte, rossa come il sangue

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Lady Bird è una pellicola sui nostri sfondi. Christine è una giovane donna oppressa dal fondale di una cittadina, Sacramento, chiusa ed angusta. La sua casa sembra una grande Banca, dove il primo valore è sempre quello economico. Uno sfondo che come un abisso risucchia la sua identità, che spera di recuperare come un palombaro alla ricerca di un’ostrica generosa.

Questo film non mi è piaciuto, e lo dico con l’onestà che da sempre non ho mai paura di mostrare.

Non ha saputo tenere la mia attenzione, l’ho seguito distrattamente, giudicando la protagonista come una ragazzina   alla prese con una crisi adolescenziale.

Ma è proprio per questo che Lady Bird è un film che va visto dagli adulti.

Proprio come me, che ho lasciato ormai le lotte adolescenziali con il mondo circostante alle spalle. Gli adulti tendono a prendere sempre con superficialità i disagi di chi invece ancora, tra i banchi di scuola, deve capire chi è, cosa gli piace, cosa detesta, da cosa deve fuggire, cosa invece deve affrontare.

Ora, scrivendo questa recensione, sto davvero capendo Lady Bird.

Ogni scena racconta la lotta di qualsiasi ragazzo e ragazza (e di qualsiasi adulto che però non se ne rende conto, pensando illusoriamente di essere ormai cresciuto) per essere non qualcuno ma essere QUALCOSA, qualcosa che possa emergere dallo sfondo  delle nostre vite, qualcosa che ci dica che siamo speciali, che valiamo qualcosa, che siamo QUALCOSA.

Qualcosa che non è vago e mescolato come l’acqua nella tempera, qualcosa di vero ed unico.

E  quella lotta adolescenziale di Christine, una ragazza che volontariamente non sta simpatica allo spettatore o spettratrice e con cui si instaura scarsa empatia, diventa l’estremo tentativo, magari sì anche un po’ capriccioso ed arrogante, di non farsi sommergere dal proprio ambiente, dalla propria routine, da ciò che vediamo ogni giorno a cadenza fissa.

Ciò che in lei sembra astioso e fastidioso, è semplicemente la scarsa autostima di chi si guarda intorno e si sente ancora piccolo e che ha un bisogno disperato che qualcuno creda in lui.

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Quando partirai, diretto ad Itaca,
che il tuo viaggio sia lungo
ricco di avventure e di conoscenza.

Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi nè il furioso Poseidone;
durante il cammino non li incontrerai
se il pensiero sarà elevato, se l’emozione
non abbandonerà mai il tuo corpo e il tuo spirito.
I Lestrigoni e i Ciclopi e il furioso Poseidone
non saranno sul tuo cammino
se non li porterai con te nell’anima,
se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi.

Spero che la tua strada sia lunga.
Che siano molte le mattine d’estate,
che il piacere di vedere i primi porti
ti arrechi una gioia mai provata.
Cerca di visitare gli empori della Fenicia
e raccogli ciò che v’è di meglio.
Vai alle città dell’Egitto,
apprendi da un popolo che ha tanto da insegnare.

Non perdere di vista Itaca,
poichè giungervi è il tuo destino.
Ma non affrettare i tuoi passi;
è meglio che il viaggio duri molti anni
e la tua nave getti l’ancora sull’isola
quando ti sarai arricchito
di ciò che hai conosciuto nel cammino.
Non aspettarti che Itaca è povera,
non pensare che ti abbia ingannato.
Perchè sei divenuto saggio, hai vissuto una vita intensa,
e questo è il significato di Itaca.

Costantino Kavafis

 

In quanto addetta alle poesie dell’Avalon Ship, trovo estremamente calzante questa poesia di Kavafis, che molte notti della mia adolescenza ha accompagnato, quando la vita faceva un po’ troppa paura.

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Ed Itaca é la via … Itaca  è il desiderio di viaggiare, di non fermarsi, di costruirci.

Ė la volontà di fare qualcosa di queste nostre fragili vite, la ricerca di un senso, che non è mai nel passato né nel futuro, ma nel nostro tenero incespicare… del presente.

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