Alessandra Polleggioni – Fotogallery

A quanti anni e in che modo ti sei  avvicinata al mondo del  merletto? Puoi raccontare brevemente il tuo  percorso? 

Sono cresciuta a Porano e frequentavo la scuola elementare quando ho iniziato a fare piccoli lavori all’uncinetto. Avevo una particolare predisposizione per il filet. Un giorno mia zia, Velia Pollegioni, vedendomi lavorare all’uncinetto mi disse: “Se sai lavorare così all’uncinetto vieni da me che ti insegno il merletto di Orvieto”. Mia zia Velia è una delle ultime testimoni dell’ Ars Wetana dove ha lavorato dal 1952 fino alla sua chiusura nel  1978. A partire da questa data, ad Orvieto ha cominciato una sua attività autonoma e come maestra merlettaia ha tenuto corsi di insegnamento della tecnica del merletto di Orvieto. Da lei ho imparato tutti i segreti di quest’arte antica. Tra i periodi più belli trascorsi ad imparare con lei ci sono sicuramente i due anni e mezzo che abbiamo dedicato al mio abito da sposa, realizzato completamente in merletto di Orvieto. Mia zia mi ha sempre stimolato a migliorare la mia tecnica attraverso l’esperienza e la formazione…

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Mia zia Velia Pollegioni è nata ad Orvieto nel 1935. Oggi vive a Porano. Iniziò a lavorare per l’Ars Wetana  nel 1952 fino alla sua chiusura nel 1978. A partire da quella data cominciò un’attività autonoma su lavori progettati e realizzali interamente da lei, tra i quali quattro abiti da sposa: l’ultimo di questi, in aprile 2006, su disegni originali e progetti esclusivi. 1 suoi lavori sono stati pubblicati da riviste specializ­zate quali Rakam e Ricamo Italiano. Ha partecipato a varie mostre tra cui la Biennale del Merletto di Sansepolcro e ha inse­gnato ad un Corso di Formazione istituito dalla Provincia di Terni per la promozione del Merletto Orvietano. La sua tecnica di progettazione e di lavorazione  ha trovato sempre una ben precisa identità sia  applicata nell’ambito della tradizione che applicata nella creazione di abiti da sposa. Il mio abito ne è la dimostrazione!!!  

IL LAVORO DI MIA ZIA

Rosone realizzato con la tecnica del merletto di Orvieto by Velia Pollegioni 

Facciata del duomo di Orvieto- Il Rosone 

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[vc_toggle title=”L’ispirazione …” color=”white”][/vc_toggle]

L’Ars Wetana ha avuto una grande importanza da un punto di vista storico. Il merletto di Orvieto nasce nel 1907,  quando la Contessina Maria Vittoria Faina crea un comitato di Patronesse che si impegnarono  a promuovere sul territorio  la lavorazione del merletto d’Irlanda. La tecnica del merletto irlandese  si prestava facilmente alla divisione e alla distribuzione del lavoro tra più merlettaie. Ogni merlettaia poteva fare una componente che veniva  successivamente assemblata dalla capo merlettaia, fino ad arrivare al lavoro finito. Intorno agli anni ’20, una delle patronesse riuscì ad avere accesso ai  cartigli del Museo dell’Opera del Duomo, risalenti 1320 e riconducibili  a Lorenzo Maitani, realizzati per i bassorilievi della facciata del Duomo. Da questo momento il merletto di Orvieto troverà nei cartigli del Maitani  la sorgente  e la fonte di ispirazione principale.  Questa è secondo me una delle caratteristiche fondamentali che va assolutamente difesa. Pensiamo ad un dettaglio non secondario: per il merletto di Orvieto si usa una stiratura molto particolare. Il merletto viene inamidato e stirato   a stiratura finita deve assomigliare ad un bassorilievo. Si inamida e si stira da rovescio punzonando con dei ferri fatti proprio per questo intervento: serve per alzare i petali, le foglie, gli acini ricamati.  Quando la stiratura sarà  ultimata, il merletto dovrà assomigliare ad un bassorilievo.  Questo secondo me è il legame più forte tra Orvieto, la facciata del Duomo e il merletto attuale!

(tratto da Il Merletto di Orvieto e l’Ars Wetana. Cento anni di storia)

pubblicazione a cura di Maria Vittoria Ovidi 

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Una collaborazione veramente entusiasmante quella con Maire Treanor! La foto riguarda un mio lavoro “incorniciato” esternamente da una lavorazione in merletto irlandese eseguito da Maire.

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