Apprendimento personalizzato… a ciascuno il suo stile

a cura di Antonella Cesari

L’homme existe en formation. Il n’en décide pas.

Ce qu’il faut décider, ce sont les conditions de son existence formative.

Ainsi, lorsqu’on parle d’actions de formation, il conviendrait de considérer

qu’il s’agit d’actions portant sur les conditions favorables au

dévoilement de la formation dans notre existence.

(Honoré 1992)

COME GENERARE, SVILUPPARE E RICONOSCERE LE COMPETENZE ACQUISITE DAGLI ADULTI?

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  • Come apprende un adulto?
  • Come coinvolgere tutte le dimensioni di chi apprende?
  • Come individuare gli stili di apprendimento degli adulti?
  • Come sostenere l’auto-regolazione nel processo di apprendimento?
  • Come guidare il processo di autovalutazione?
  • Come organizzare un ambiente di apprendimento personalizzato?
  • Come generare, sviluppare e riconoscere le competenze acquisite dagli adulti?

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L’APPRENDIMENTO NON FORMALE ED INFORMALE NEL CONTESTO DEL LIFELONG LEARNING

Da tempo ci troviamo di fronte ad un cambiamento “di fatto” del sistema di APPRENDIMENTO-RICONOSCIMENTO-CERTIFICAZIONE che passa attraverso la ridefinizione dei luoghi e dei tempi dell’apprendimento degli adulti che sempre più spesso si trovano ad acquisire nuove abilità e competenze, non solo nei contesti tradizionali (apprendimento formale), ma frequentemente anche al di fuori di questi ultimi (apprendimento non formale ed informale). Le opportunità di apprendimento si presentano sul posto di lavoro, attraverso la partecipazione ad attività della società civile, o nello spazio virtuale (Internet, social network), sia su base individuale sia tra pari. L’APPRENDIMENTO E LA VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE delle competenze diventano centrali in un sistema formativo orientato al lifelong learning. In questo contesto l’educazione degli adulti è parte dell’apprendimento permanente ed è definita “non professionale” (NVAE, Non Vocational Adult Education) perché non ha uno stretto legame con il mercato del lavoro ma riveste una cruciale importanza sia dal punto di vista dell’invecchiamento attivo della popolazione sia da quello del potenziamento delle politiche per l’inclusione sociale.

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APPRENDERE CON STILE: CHE COSA & PERCHĖ? clicca qui 

Il riconoscimento dell’apprendimento non formale ed informale è importante per facilitare l’accesso degli individui a percorsi formativi futuri volti ad incrementare le proprie capacità lavorative, la propria occupabilità ma non solo. La Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli stabilisce che  le persone che hanno acquisito conoscenze e competenze in ambito non formale dovrebbero beneficiare degli stessi principi di trasparenza, mobilità e riconoscimento delle persone che hanno una qualifica formale, assicurando anche una progressione educativa (in ambito non formale) simile a quella che può avvenire in ambito formale. Proprio per questo motivo, I PROCESSI DI VALUTAZIONE, VALIDAZIONE, CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE devono tener conto delle conoscenze e dei “saper fare” del candidato, senza tenere conto della tipologia di percorso formativo o di competenze acquisite in ambito informale.

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... IDENTIFICARE, RICONOSCERE, VALIDARE ABILITÁ & COMPETENZE

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Il cantiere italiano di EURE.K, che vede impegnate Geapolis e Bolsena Ricama con l’Università di Padova, lavora alla progettazione di un DISPOSITIVO DI IDENTIFICAZIONE E VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE a partire dal lavoro delle merlettaie.

IL FOCUS riguarda la COMPETENZA DI APPRENDERE AD APPRENDERE ma il lavoro, in itinere, si sta rivelando particolarmente interessante nelle prospettiva di individuare un profilo di qualificazione della merlettaia che tenga conto sia delle capacità tecnico-esecutive nel creare e realizzare il merletto sia delle competenze personali associate alle azioni tecniche e acquisite a partire dall’esperienza (Abilità, capacità e attitudini). 

L’arte del merletto, infatti, appartiene ad un saper fare specifico e d’eccellenza che usualmente è trasmesso per imitazione, appreso per tradizione familiare e per trasmissione intergenerazionale o incidentale, situato in uno specifico contesto nel quale si produce. 

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La progettazione del dispositivo di riconoscimento e validazione di competenze tiene conto della

  • Dimensione sociale = saper interagire con gli altri
  • Dimensione cognitiva = saper regolare e gestire l’azione
  • Dimensione psicologica = saper intraprendere l’azione
  • Dimensione autoformativa = saper conoscersi

METODOLOGIA: L’approccio metodologico scelto dal progetto è quello della Ricerca-Azione che dovrà condurre al riconoscimento, alla validazione e alla certificazione delle competenze  attraverso un approccio induttivo.

TECNICHE

  • Focus Group (Maestre merlettaie e Allieve della Scuola Bolsena Ricama).
  • La narrazione autobiografica (testimonianze  delle Comunità della rete Progetto Unesco e degli espositori  ospiti di Bolsena Biennale 2017Fotogallery clicca

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IL FOCUS GROUP ... COME APPRENDE UN ADULTO?
  1. Per l’adulto che apprende l’ESPERIENZA è importante tanto quanto la CONOSCENZA (l’acquisizione teorica della tecnica). Di conseguenza l’attività più appropriata per l’apprendimento è quella ancorata alla realtà, alle situazioni concrete e all’analisi dei contesti esperienziali. (L’esperienza costante e prolungata nel tempo della lavorazione del merletto favorisce il perfezionamento delle competenze tecniche, il dialogo intergenerazionale, la qualità delle relazioni interpersonali nei contesti di vita). 
  2. Per gli adulti L’IDENTITÀ coincide con il lavoro e le esperienze di vita. Gli adulti si identificano con le proprie esperienze. Così ogni volta che le loro esperienze sono ignorate, si sentono ignorati essi stessi. (Le allieve merlettaie dichiarano di sentirsi particolarmente gratificate dal riconoscimento del loro lavoro e della loro competenza. Anche se “la loro professionalità” non é giuridicamente riconosciuta e non costituisce una fonte di reddito, la loro “arte” caratterizza e distingue il loro modo di percepirsi e di rapportarsi con gli altri). 
  3. L’apprendimento degli adulti è basato sul COMPITO. Le merlettaie si focalizzano creativamente sul manufatto da realizzare, gestendo la parte gratificante e le criticità che si possono manifestare durante il lavoro.  
  4. La concezione che un adulto ha di sè è inoltre basata sul SENSO DI INDIPENDENZA. Nondimeno, l’adulto che apprende cerca qualcuno che gli fornisca ISTRUZIONI E RUOLI per affrontare il compito assegnato. Le allieve merlettaie scelgono autonomamente di partecipare alle attività della scuola Bolsena Ricama attraverso un percorso di apprendimento personalizzato e coprogrammato con le maestre merlettaie, in un’ottica di operatività, significatività e utilità.

Attraverso la proposta di corsi flessibili e adeguati agli interessi e alle attività degli adulti che partecipano, l’ambiente di apprendimento di Bolsena Ricama  favorisce un clima in cui: 

  1. la persona  può COMUNICARE LE PROPRIE ESPERIENZE ed esprimere il proprio “istinto di padronanza”. Egli ha la possibilità di condividere con gli altri il proprio lavoro, gli  strumenti e le strategie utili per arrivare all’eccellenza del manufatto da realizzare. 
  2. la persona può vivere UN’ESPERIENZA DI TRASFORMAZIONE. La frequenza costante e il miglioramento continuo permettono di trasformare le precedenti conoscenze e tecniche acquisite.  Apprendere l’arte del merletto non è solamente aggiungere nuove informazioni o conoscenze, ma soprattutto modificare e trasformare le attitudini precedenti, le abilità e  le connessioni logiche delle proprie conoscenze pregresse.

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Presso la sede della scuola Bolsena Ricama e in collegamento Skype con la professoressa Chiara Biasin (Università di Padova), martedì 23 gennaio 2018 si è svolto un focus group  nell’ambito delle attività di ricerca del  progetto Eure.K  clicca qui. L’iniziativa ha permesso di dare voce alle protagoniste di quello che può essere definito “un ambiente di apprendimento non formale” d’eccellenza.  Attraverso le storie personali delle maestre merlettaie, il focus group ha evidenziato un punto fermo: l’arte del merletto si trasmette, prevalentemente, attraverso l’apprendimento intergenerazionale e per imitazione. 

Le testimonianze delle merlettaie hanno fatto emergere da un lato le attitudini, le abilità, le conoscenze e le capacità tecniche che caratterizzano la lavorazione del merletto dall’altro gli elementi che contraddistinguono la competenza di “apprendere ad apprendere”, in particolare le condizioni e disposizioni personali che tracciano un interessante quadro di COME APPRENDE L’ADULTO

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QUESTA Ė LA MIA STORIA... QUESTA Ė LA MIA ESPERIENZA

 COME COINVOLGERE TUTTE LE DIMENSIONI DI CHI APPRENDE? 

L’approccio biografico rappresenta una possibile strategia di coinvolgimento di tutte le dimensioni dell’adulto che apprende. L’attività proposta consiste in un esercizio di scrittura di un’autobiografia. La possibilità per chi apprende di descrivere se stesso e le proprie esperienze, competenze, potenzialità, aspettative, facilita la crescita di autoconsapevolezza ed è un punto di partenza per un processo di riconoscimento reciproco e di socializzazione nel gruppo che apprende. La scrittura di una breve storia aiuta chi apprende a riflettere sul proprio sviluppo personale e lo prepara a utilizzare la riflessione come strumento e risorsa per apprendimento. Inoltre offre l’opportunità di rileggere il proprio profilo in senso critico e distaccato, in una prospettiva di trasformazione, valutando gli elementi che hanno influenza, maggiore o minore, sulla propria biografia e le nuove prospettive per il futuro.

Rispetto agli obiettivi specifici del Cantiere Eure.K, la narrazione costituisce un indispensabile strumento di lavoro, in quanto consente di analizzare, rielaborare e comprendere le esperienze di apprendimento. La narrazione autobiografica permette, infatti, di raccogliere dati e materiali relativi a situazioni esperienziali, vissuti personali, significati culturali (impliciti ed espliciti) di specifiche esperienze, di particolari comportamenti, opzioni, scelte e procedure, offrendo loro una peculiare prospettiva interpretativa, rispetto all’individuazione  delle attitudini, delle abilità, delle capacità e delle conoscenze tecniche implicate nel  processo di riconoscimento e validazione a partire dall’esperienza e dall’ expertise della merlettaia.

Dall’esperienza ... la competenza – Narrazioni autobiografiche

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  • Perché ho iniziato a ricamare e/o lavorare il merletto, quando, chi mi ha introdotto in questa attività, indico delle persone che sono per me punti di riferimento…

La creatività… Immaginare, progettare, realizzare un merletto

  • Quali sono le mie fonti di ispirazione?
  • In che modo, attraverso quali attitudini, abilità, attività riesco a tradurre la bellezza della natura o dell’arte attraverso l’estetica e la tecnica del merletto ?

La capacità di sperimentare ed apprendere dagli errori per diventare autonomo

  • In che modo riesco ad essere consapevole dei miei miglioramenti ?
  • Come valuto e con chi valuto il mio lavoro?
  • Quali sono le situazioni che mi fanno comprendere che sto migliorando?

La capacità di osservare, di focalizzarsi, di concentrarsi sul risultato   da raggiungere

  • Quanto è importante la capacità di attenzione e di osservazione del dettaglio nel lavorazione del merletto? Perché?
  • In che modo la lavorazione del merletto aiuta a sviluppare queste abilità?
  • In che modo l’esperienza si lega con la teoria e con la tecnica specifica da applicare ?

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La narrazione autobiografica (testimonianze  delle Comunità della rete Progetto Unesco e degli espositori  ospiti di Bolsena Biennale 2017Clicca qui

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ANNA VIGO clicca qui

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