Approfondimenti/ La paura di invecchiare

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Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento.

Leonardo da Vinci

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Nello sviluppo della persona la tappa dell’invecchiamento e della terza età è l’ultima…

Oggi siamo consapevoli, più che in passato, della necessità di crescere durante e verso la terza età, e non solo di caderci dentro. Bisogna dunque prepararsi e preparare questa tappa. Gli atteggiamenti che portano l’anziano ad accettare e aver fiducia, a credere in sé e negli altri sono iscritti nel carattere della persona, ma possono essere il frutto, certamente non spontaneo, ma voluto e cercato….

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LA PAURA DI INVECCHIARE... “NON VOGLIO ESSERE UN PESO PER NESSUNO”

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  • Arriverò ad essere vecchio?
  • E quando sarò vecchio?
  • La mia vecchiaia sarà un sereno dispensare saggezza nella pace  e circondato  dall’affetto dei miei cari o piuttosto il persistere di una condizione di solitudine, di malattia o magari  di qualche forma di demenza?
  • La vecchiaia è soltanto la conclusione della vita, dopo la quale non viene più nulla?
  • La vecchiaia può avere un senso buono e profondo?
  • Come ho passato gli anni che ho vissuto?
  • Come posso vivere bene i prossimi, ultimi anni?

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Nicolas Poussin, La danza della vita umana (1638-1640), Londra, Wallace Collection.

LA VECCHIAIA, SENSO DI COMPIUTEZZA O DI DISPERAZIONE: LA TEORIA DI ERIK ERIKSON

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Lo psicologo e psicanalista tedesco Erik Erikson, che  ha studiato in modo approfondito la psicologia evolutiva della persona, afferma che  chi invecchia è chiamato all’ integrità, ossia a completare lo sviluppo della sua personalità in modo coerente con il suo passato integrando il tutto nell’esperienza della terza età. Se questa operazione riesce, egli acquisisce la saggezza, ossia una conoscenza esperienziale della realtà e della vita. Questo è il dono caratteristico dell’anziano, il meglio di sé che può lasciare come eredità agli altri. Se invece questa operazione non riesce, egli finisce per vivere faticosamente la sua vecchiaia e rischia di cadere nella disperazione.

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TRE MODI DI INVECCHIARE
INVECCHIARE BENE

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Sono le persone che invecchiano bene, quelle con le quali tutti sono disposti a vivere. La loro maniera di essere anziane è dichiarata da tutti “invidiabile”. Sono degli anziani che vivono sereni, riconoscenti, pieni di fiducia e di sentimento, lucidi e responsabili, senza eccessivi timori della morte. Sono persone che soffrono, ma che non pretendono che tutti pensino a loro, che non fanno pesare la loro sofferenza, anzi, sono esse a preoccuparsi degli altri. E’ il sogno di molti, ma non è la norma per molti ….

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Tiziano, Allegoria delle tre età della vita (1512-1513), Edimburgo, National Gallery of Scotland.

SUBIRE L’INVECCHIAMENTO

Molti anziani non riescono ad accettare la realtà di una vita segnata dalla malattia o addirittura dall’handicap o dalla diminuzione delle proprie capacità di lavoro, di relazioni, di sopravvivenza. Per loro la pensione è stata una sofferenza, non sanno che fare, è un riposo forzato e doloroso. Vivono in una ribellione costante, anche se non lo dicono a nessuno, oppure in una crescente depressione. Si chiudono nella loro sofferenza, si aggrappano a piccole cose che funzionano  da evasione, diventano duri, acidi, ostili a tutto, e tutti cercano di sfuggirli. Questo viene ad aggravare la loro solitudine, mettendo in moto un pericoloso circolo vizioso.

Pablo Picasso, Nus Masculins o Le tre età dell’uomo (1942), Bruxelles, Collezione Mabile.

NEGARE L’INVECCHIAMENTO

C’è anche una terza maniera di invecchiare che è propria di chi nega oppure rifiuta il processo di invecchiamento, facendo finta – se fosse possibile – di non essere arrivati alla vecchiaia. Essa è propria di coloro che non vogliono credere all’invecchiamento e perciò nascondono a sé e agli altri il loro decadere truccandosi, vestendosi e vivendo come fossero ancora giovani. Godono dei complimenti che vengono loro rivolti.  Ci credono e per un po’ sono su di giri, fino a quando rimettono i piedi a terra. Ma allora stanno ancora più male e in questo modo accumulano ferite e frustrazioni sempre più dolorose e profonde.

Giorgione, Le tre età dell’uomo (o Lezione di canto) (1500-1502), Firenze, Galleria Palatina.

L'ARTE DI SAPER INVECCHIARE: L'IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE PERMANENTE

Un postulato della geragogia (= pedagogia dell’anziano) è che alla vecchiaia ci si prepara prima di arrivarci, ancora da giovani.  Scriveva  Leonardo da Vinci: “Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento”.  Molte di queste riflessioni dovrebbero essere offerte nel tempo della prima formazione.

LA FORMAZIONE UMANA

Scrive Romano Guardini: “La prima e decisiva cosa da dire riguarda il fondamento della saggezza: invecchia nella giusta maniera chi accetta interiormente di diventare vecchio” .

L’approccio di Guardini  al processo di invecchiamento presuppone uno stile di avvicinamento   alla vita e al mondo in netto contrasto con il pensiero dominante. Ma i segnali di disagio esistenziale  e sociale crescenti possono essere interpretati partendo da alcune sue considerazioni…. Ecco in sintesi in suo pensiero…

Chi al momento dell’invecchiamento non riesce ad accettare la sua condizione e si ribella all’idea di diventare vecchio e di dover morire, forse non è mai stato avvertito nella sua giovinezza di quello che sarebbe successo alla fine, addirittura forse non è mai stato preparato nella sua stessa formazione umana a riconoscere ed accogliere i propri limiti, a sentire che non tutto è possibile, che non ha senso coltivare dei complessi (o dei deliri?) di onnipotenza.

Forse in gioventù ha sempre vissuto con l’acceleratore schiacciato per quella tendenza ad aggredire le cose che, in fondo, è volontà di potenza e possesso che pretende di sottomettere tutto a sé.

Gli atteggiamenti che portano l’anziano ad accettare e aver fiducia, a credere in sé e negli altri sono iscritti nel carattere della persona, ma possono essere il frutto, certamente non spontaneo, ma voluto e cercato; di una formazione iniziale e, sicuramente, di una formazione permanente che faccia leva sulla gratuità e sulla dimensione contemplativa dell’esistenza, grazie alle quali la persona continua a crescere.

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FORMAZIONE INTELLETTUALE

L’anziano dovrebbe avere, ed eventualmente sviluppare, una buona dose di curiosità intellettuale. Chi arriva alla vecchiaia senza avere l’abitudine alla lettura e allo studio e senza interessi culturali e senza un hobby costruttivo, farà molta fatica a far passare il tempo e a riempire le lunghe giornate della terza età. Finirà per parcheggiarsi – come una macchina d’epoca che si usa solo in certe occasioni – davanti al televisore in atteggiamento passivo e rassegnato con il rischio di assorbire tutto senza  alcun senso critico e senza creatività. Non sapendo come far passare il tempo, si annoierà a morte, oppure si attaccherà a piccole cose, rischiando di lasciarsi andare… 

La lettura di qualche buon romanzo, di qualche buona rivista potrà non solo renderlo umanamente vivo ma anche tenere viva ed esercitata la sua mente in un momento in cui fermarsi significa non solo perdere irrimediabilmente i neuroni necessari per il buon funzionamento del cervello, ma anche spegnere la lampada  dell’esperienza e della conoscenza di sé.

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Sia per la storia generale sia per la storia individuale, è sbagliato fare di una precisa fase della vita lo scopo delle fasi precedenti, prescindendo dall’arroganza di una tale autoesaltazione. Si può anzi dire che il bambino, qualora sia visto solo nella prospettiva del diventare adulto e venga influenzato in tal senso, non può neppure diventare un vero adulto, giacché il fatto di aver autenticamente vissuto la propria infanzia non solo costituisce una delle tappe che cronologicamente precedono l’età adulta, ma rimane anche come elemento durevole in tutto l’ulteriore cammino dell’esistenza

R. Guardini, Le età della vita

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Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno ancora vegeti e rigogliosi!!  Sal. 92,15

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MAPPA & BUSSOLA

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2/ Intervista a Elettra De Maria clicca qui

3/Ancora qualche domanda ad Elettra De Maria…. L’ intervista continua… clicca qui 

4/Curare & Prendersi cura della persona anziana: l’ eccellenza svedese é BRÄNNAGÅRDEN clicca qui

5/ Brännagården: una storia che viene da lontano …  Conversazione con Ann Margret Alhin clicca qui

6/”Ho prenotato qui una camera…” conversazione con Sylvia Bränngård, direttrice  di Brännagården clicca qui