Quali sono state le circostanze e le condizioni favorevoli che le hanno permesso di realizzare il Paliotto dell’Angelo collocato a San Martino a Strada?
Nella mia parrocchia, San Martino a Strada a Grassina, è stato restaurato l’affresco dell’Angelo Annunciatore, attribuito probabilmente alla scuola di Spinello Aretino. La Chiesa non aveva un paliotto e questa immagine mi ha dato lo spunto per realizzarne uno. Non volevo però copiare un’opera del passato, nonostante avessi cercato nel web e nelle Chiese di tutta Italia dei soggetti che mi comunicassero qualcosa. Esattamente come quelli antichi venivano prodotti seguendo le mode ed i dettami del loro periodo, il Paliotto doveva avere una sua contemporaneità. Ho progettato personalmente i vari disegni che ho via via rielaborato in corso d’opera, adattandoli all’ispirazione del momento. La suddivisione in triangoli richiama la Trinità. L’Angelo, rielaborato da mia figlia Eloisa – insegnante di pittura – ha nella sua centralità il punto focale del paliotto. Tutte le mie opere sono multi materiche. Non riesco a fermarmi al solo filo: mi piace mescolare materiali, effetti e colori di ogni genere. Anche nel Paliotto questa naturale inclinazione è ben evidente: ricamo, pelle, oro, perline, paillettes e applicazioni in stoffa si mescolano tra di loro. Ci sono voluti cinque anni tra la progettazione e l’ultimo punto, ma al momento della sua collocazione in Chiesa, avvenuta a Pasqua del 2015, l’accoglienza dei fedeli presenti ha ripagato le tante ore di lavoro ed i momenti di incertezza incontrati durante questo lungo percorso.
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