CULTURA & CULTURE IN CIRCOLO …Anticipazioni dal Nordic Film Fest

CULTURA & CULTURE IN CIRCOLO …Anticipazioni dal Nordic Film Fest

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Mancano ormai poche ore ad un appuntamento irrinunciabile per tutti gli amanti della cinematografia e  della cultura dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia)….

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È possibile  conoscere  tutti gli appuntamenti  sul sito www.nordicfilmfestroma.com. 

Giovedì 21 aprile, sarà inaugurata a Roma, presso la Casa del Cinema  la quinta edizione del Nordic Film Fest. La manifestazione è  curata dalle quattro ambasciate nordiche presenti in Italia, con la collaborazione del Circolo Scandinavo di Roma,  dell’Ambasciata di Islanda di Parigi,  dei Film Institutes dei rispettivi paesi e con il patrocinio del Comune di Roma.

La quattro giorni (giovedì 21- domenica 24 aprile), che quest’anno ha come tema l’“Amore nordico”, articolato in tutte le sue declinazioni, presenta nuovi film in anteprima, o inediti in Italia. Oltre alle proiezioni, in lingua originale con sottotitoli in italiano e a ingresso libero, il programma prevede presentazioni e incontri con ospiti internazionali.

Evento collaterale della manifestazione, la mostra fotografica (18 aprile – 3 maggio) “Liv & Ingmar: colleghi, amanti, amici” dedicata all’attrice norvegese Liv Ullmann e al regista svedese Ingmar Bergman.

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«Per tutta la mia vita cosciente  ho vissuto con quella che Bach chiamava la sua gioia.
Mi ha salvato durante crisi e periodi di infelicità. È stata efficace e fedele come il mio cuore.
A volte soggiogante e difficile da governare, mai però ostile e distruttiva.
Bach chiamava gioia questa condizione.
Una gioia che viene da Dio. Buon Dio, fa che io non perda la mia gioia»

Ingmar Bergman da Autobiografia 

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IN EVIDENZA .... DAL

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L’area riservata del Circolo Leggere Altro&Oltre ti propone un approfondimento sul cinema di  Ingmar Bergman (Incontrare e vivere l’Europa della Conoscenza). La scheda è stata realizzata dall’équipe di lavoro Italo-svedese di Geapolis nell’ambito del progetto C&C PROGRAMME – Erasmus plus  2014-2015Particolarmente interessante  è la guida alla visione della “Trilogia del silenzio” (o dell’assenza di Dio),  attraversata da una tragica ricerca di senso e realizzata  tra il 1961 e il 1963 dal regista svedese. Tre temi: la certezza, la certezza messa a nudo, l’uomo solo di fronte a Dio

 TRE I TITOLI:

  • Come in uno specchio (Säsom i en spegel 1961)
  • Luci d’inverno (Nattvardsgästerna, 1962)
  • Il silenzio (Tysnaden, 1963)

Essi compongono una trilogia tutta incentrata sulla problematica religiosa. È il regista stesso che ce ne offre la chiave di lettura: «trattano una riduzione: “Come in uno specchio”: certezza conquistata;   “Luci d’inverno”: certezza messa a nudo; “Il silenzio” – silenzio di Dio – la copia in negativo. L’obiettivo di Bergman  è stimolare la riflessione sui turbamenti esistenziali dell’ uomo, attraverso la presentazione di personaggi rosi dal dubbio e in cerca di risposte .

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L'AMORE NORDICO: TEMA DELLA V EDIZIONE DEL NORDIC FILM FEST

L’“Amore nordico”, il tema di questa edizione del Nordic Film Fest 2016, sarà presentato  nella prima serata attraverso  la proiezione della pellicola del finlandese Mika Kaurismäki, “The Girl King”, che racconta la storia avvincente della Regina Cristina di Svezia, una giovane donna in continua lotta tra ragione e passione, il mondo antico e quello moderno. Malin Buska, protagonista del film, ha vinto per questa interpretazione il premio come migliore attrice al Festival di Montreal, dove il film ha avuto anche il premio del pubblico. I costumi del film, diMarjatta Nissinen, sono stati premiati con il “Jussi”, il premio più importate della Finlandia.

Il film verrà proiettato alla presenza del regista Mika Kaurismäki e dell’attrice Malin Buska e del produttore Martin Persson, nella serata inaugurale, giovedì 21 aprile ore 18:30, ad inviti e alle ore 21 proiezione aperta al pubblico in 2 sale, Deluxe e Kodak.  Nordic Film Fest, un appuntamento da non perdere alla Casa del Cinema di Roma, per conoscere la cultura e la cinematografia del Nord Europa.

IN EVIDENZA .... DAL CIRCOLO DI LETTURA
CRISTINA DI SVEZIA DI PASSAGGIO NELLA TUSCIA....

Cristina di Svezia (Stoccolma 1626, Roma 1689) è una delle figure femminili più particolari ed interessanti d’Europa, osannata e calunniata, oggetto di enorme ammirazione e motivo di grandi scandali. Unica figlia ed erede di Gustavo Adolfo,  Cristina fu  incoronata regina all’età di sei anni, sotto la reggenza di cinque dignitari di corte. Nel 1644, raggiunta la maggiore età, Cristina inaugurò il suo regno personale.

Le fonti la ricordano come una giovane molto interessata allo studio, alla cultura e all’arte. Parlava correntemente lo svedese, il tedesco, l’olandese, l’italiano e il francese. Dalle fonti risulta che avesse buona padronanza con il  latino e  il greco  oltre alla lingua  araba ed ebraica.

L’incapacità di gestire le pressioni subite e le tante incertezze del suo carattere impulsivo  la portarono nel 1654 a rinunciare al trono in favore del cugino Carlo Gustavo (1622-1660). Dopo questo primo duro colpo, un altro scandalo si stava preparando a sconvolgere il regno svedese: l’ormai ex-regina decise di abbandonare la fede luterana per abbracciare il cattolicesimo.

Sébastien BourdonRitratto di Cristina di Svezia. Olio su tela, 72 x 58 cm. StoccolmaNationalmuseum.

Cristina iniziò a professare segretamente la nuova religione, trovando la giusta occasione con l’arrivo a corte di padre Antonio Macedo, il missionario gesuita che favorì l’arrivo a Stoccolma di  Paolo Casati di Piacenza, inviato  per sincerarsi dell’intenzione della regina Cristina di convertirsi al Cattolicesimo.   Il giorno 17 giugno 1654 nel castello di Upsala, si tenne la solenne cerimonia in cui Cristina con grande commozione depose la corona, e dopo la quale raggiunta nuovamente Stoccolma ne ripartì per intraprendere un lungo viaggio che la vide ospite delle più illustri corti europee: visitò Anversa, Bruxelles dove si fermò più a lungo e dove apprese sia della morte della madre che di quella di papa Innocenzo X, e della nomina del suo successore, il cardinale Chigi, che prese il nome di Alessandro VII. La regina scrisse subito al nuovo papa per comunicargli il suo desiderio di raggiungere Roma; desiderio accolto  da parte di Alessandro VII, a condizione che la sovrana facesse pubblicamente la professione della fede cattolica prima di entrare nello Stato Ecclesiastico. Il viaggio di Cristina continuò per Lovanio, Colonia, Francoforte, Augusta e Innsbruck dove nel novembre del 1655 nella Chiesa di Santa Croce dei frati minori osservanti di San Francesco, abiurò la fede luterana per abbracciare quella cattolica. Le tappe successive del suo viaggio  saranno tutte nelle città dello Stato Ecclesiastico: Trento, Calliano, Dolce, Mantova per arrivare nel piccolo borgo di Melara, dove la sovrana incontrò i quattro nunzi inviati per servirla e guidarla fino a Roma dal papa, per poi continuare verso Ferrara, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Pesaro, Fano, Sinigallia, Ancona e Loreto  tappa indispensabile per il suo cammino di fede, proprio perché visitò la Santa Casa e dopo una lunga sosta dedicata alla preghiera, lasciò come dono alla Madonna uno scettro e una corona. Cristina e il suo numeroso seguito, arrivarono successivamente a Spoleto, poi a Terni, Viterbo, Otricoli, Pontefelice, Gallese, Caprarola e Bracciano da dove  proseguì finalmente alla volta di Roma.  Vi arrivò nella notte del 20 dicembre 1655.  Qui fu accolta da monsignor Girolamo Farnese, maggiordomo del papa, e scortata in Vaticano.

PER SAPERNE DI PIÚ ...
BIBLIOGRAFIA
  • G.Platania, Cristina di Svezia di passaggio per la Tuscia e lo “Stupore” del palazzo Farnese a Caprarola, in Viaggio e identità dei luoghi. Immagini della Tuscia, a cura di Stefano Pifferi, Viterbo 2011, pp. 119-151. ISBN 978-88-7853-223-6
  • F.De Caprio, Il viaggio d’esilio di Cristina di Svezia nell’opera del Festini, in Esilio, pellegrinaggio e altri viaggi, a cura di Marco Mancini, Viterbo 2004, pp.249-266
  • G.Platania, Viaggio a Roma e sede d’esilio. Sovrane alla conquista di Roma (secoli XVII-XVIII) Viterbo 2002, pp.21-60
LA BIBLIOTECA DI LIT PROPONE...

Stefano Fogelberg Rota har arbetat som lärare i litteraturvetenskap både vid Stockholms universitet och vid LUMSA-universitetet i Rom, Han har skrivit flera vetenskapliga artiklar om drottning Christina och akademierna på 1500- och 1600-talet. Poesins drottning är hans doktorsavhandling. a av Sverige och de italienska akademierna av Stefano Fogelberg Rota

Poesins Drottning: Christin Drottning Christinas betydelse för italiensk litteratur är för många svenskar helt okänd. Chistina bildade efter flytten från Sverige en Kunglig Akademi i Rom som kom att få ett varaktigt inflytande på den italienska kulturen, och här tävlade lärda poeter för att framföra sin hyllning till drottningen. I deras verk beskrivs hon som Nordens Pallas som kommit till Rom för att regera över konsterna.

I Poesins drottning berättar litteraturvetaren Stefano Fogelberg Rota om drottningens ambition att leda den italienska poesin bort från barockens komplicerade bildspråk till en klarare stil. Det är en förbisedd och mycket intressant del av drottning Christinas händelserika liv och karriär som presenteras i denna bok.

Letteratura, arte e musica alla corte romana di Cristina di Svezia A cura di Rossana Maria Caira Lumetti, Stefano Fogelberg Rota Enzo Borsellino, Carolyn Gianturco, Francesco Luisi, Martin Olin, Tania Preste, Marie-Louise Rodén, Anna Vergelli -Atti del Convegno di Studi (Roma, Lumsa, 4 novembre 2003). A cura di Rossana Maria Caira e Stefano Fogelberg Rota.

Personaggio quanto mai estroverso, eccentrico, moderno rispetto alla società contemporanea, Cristina divenne un’icona della cultura seicentesca. Intelligenza e anticonformismo si univano a una formazione culturale simile a quella di molti principi suoi contemporanei. Il livello culturale della corte di Stoccolma, negli anni del regno di Cristina, è paragonabile a quello di molte corti europee dell’epoca.  Si è parlato troppo e in maniera imprecisa dell’interesse della Regina nel fondare un’accademia e dei rapporti, veri o presunti, della sua Accademia romana con quella dell’Arcadia. La realtà è che l’istituzione accademica rientrava nel progetto culturale degli intellettuali di quei secoli e finiva con l’essere un contenitore aperto a molteplici esperienze. La Regina, già dalla Svezia, aveva mostrato interesse per il mondo classico, per i reperti archeologici e la pittura italiana; e queste passioni sviluppò a Roma, anche a contatto di artisti come Bernini e di collezionisti come il cardinale Azzolino. Un personaggio che gli studiosi a noi contemporanei hanno contribuito a definire meglio, mettendone in luce la capacità di promotrice di cultura, accantonando l’immagine di una regina dedita solo agli intrighi politici e amorosi. Infatti, se esiste nel personaggio una componente eccentrica, questa non ci impedisce di aver presenti i meriti di Cristina di Svezia che è stata capace di proporsi ai suoi contemporanei come modello intellettuale. I saggi, raccolti in questo volume, vogliono offrire un ritratto della Regina che tenga conto della complessità del personaggio alla luce della più recente bibliografia e stabilisca un collegamento tra gli anni svedesi e quelli romani.

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