Cultura & Identità … San Francesco belava

Cultura & Identità … San Francesco belava

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Intra Tupino e l’acqua che discende 
del colle eletto dal beato Ubaldo, 
fertile costa d’alto monte pende,

onde Perugia sente freddo e caldo 
da Porta Sole; e di rietro le piange 
per grave giogo Nocera con Gualdo.

Di questa costa, là dov’ ella frange 
più sua rattezza, nacque al mondo un sole, 
come fa questo talvolta di Gange.

….

.Ma perch’ io non proceda troppo chiuso, 
Francesco e Povertà per questi amanti 
prendi oramai nel mio parlar diffuso.

La lor concordia e i lor lieti sembianti, 
amore e maraviglia e dolce sguardo 
facieno esser cagion di pensier santi;

Dante Alighieri Paradiso, Canto XI

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LUOGHI DELL’ANIMA 

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SAN FRANCESCO BELAVA

Avevano sgozzato gli agnelli.

“Terribile

quel piscino dal mento”.

Un mugolio senza fine giungeva

dal fondo della valle,

mi ricordava un pianto

cantilena di donne siciliane

in una chiesa scordata.

Leggevo di lui.

Più alto

Si spandeva,

non preghiera né grido,

un che di umano, mite

e commovente:

San Francesco belava

Fra quel vociare di pecore trafitte.

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Ennio De Santis

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Europa… Tema e Variazioni

Vie et miracles de saint François d’Assise. c. 1480, Bibliothèque nationale de France, NAF 28640, f, 84r. Bonaventure.

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El Greco, Sant Joan Baptista i sant Francesc d’Assís (1595-1605)

Museu Nacional d’Art de Catalunya, Barcelona

Guido Reni, San Francesco in estasi -1622 

Chiesa dei Girolamini di Napoli

Marko Ivan Rupnik, San Francesco prega nella grotta – chiesa inferiore di San Pio da Pietrelcina San Giovanni Rotondo (FG)- 2009

FRANCESCO E L’INFINITAMENTE PICCOLO …

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… un giovane sconosciuto, spinto solo da un moto di coscienza e in assoluta umiltà…

Sulla terra hanno operato  in tutti i tempi  grandi uomini  che non hanno avuto  come scopo il procurarsi gloria, con atti d’eroismo o acclamate imprese letterarie.  E  questi grandi spiriti hanno influenzato la vita di numerosi popoli e intere epoche storiche e la loro fama è stata universale … Questo è avvenuto perché l’influenza esercita da tali uomini non era legata a singole, isolate opere letterarie, a discorsi o altri artifizi, ma scaturiva da una vita totalmente ispirata a una forza spirituale superiore, che appariva perciò a tutti come un’immagine luminosa…  In quel tempo lontano che chiamiamo aevum medium o Medioevo, nascevano di continuo violente inimicizie fra gli spiriti e fra i popoli; paura e sofferenza per le miserie provocate da guerre e grandi battaglie erano diffuse ovunque… Fu allora che in Umbria un giovane sconosciuto, spinto solo da un moto di coscienza e in assoluta umiltà, decise nel suo intimo, con serena semplicità, di diventare un modesto seguace del Salvatore. Gli andarono dietro prima due o tre compagni, quindi cento, e poi migliaia. Grazie a quest’uomo semplice, dall’Umbria sgorgò una fonte di rinnovamento e s’irradiò una luce di vita di cui un riflesso è giunto fino a noi…. Chi si accinge a narrare la storia di un uomo simile non ha bisogno di aggiungere parole  o riflessioni, e anch’io me ne asterrò volentieri….

Hermann Hesse, tratto da  Francesco  d’Assisi

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Francesco … semplicità e prestigio, umiltà e carisma, fisico ordinario e splendore eccezionale

Da quando, circa mezzo secolo fa, ho iniziato a interessarmi al Medioevo sono affascinato dal personaggio di san Francesco d’Assisi per un duplice motivo. Innanzitutto dal personaggio storico che, nel cuore della svolta decisiva tra XII e XIII secolo, quando nasce un Medioevo moderno e dinamico, scuote la religione, la civiltà e la società. Metà religioso, metà laico, nelle città in pieno sviluppo, sulle strade e  nel ritiro solitario, nella fioritura della civiltà cortese che si intreccia con una nuova pratica della povertà, dell’umiltà e della parola, ai margini ella Chiesa ma senza cadere nell’eresia, ribelle senza nichilismo, attivo nella regione più  in fermento della cristianità, l’Italia centrale, tra Roma e la solitudine della Verna, Francesco… è stato uno dei personaggi della storia medievale più incisivi nel suo tempo fino ad oggi. Ma sono anche affascinato dall’uomo che rivive nei suoi scritti, nei racconti dei suoi biografi, nelle immagini. Unendo semplicità e prestigio, umiltà e carisma, fisico ordinario e splendore eccezionale, si presenta con un’autenticità accogliente che permette di immaginare un approccio familiare e, al tempo stesso, distaccato.

Jacques Le Goff, tratto da San Francesco d’Assisi

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San Francesco … un cortigiano attorniato da centinaia di re

San Francesco] non confondeva la folla con i singoli uomini… Per lui un uomo era sempre un uomo, e non spariva tra la folla immensa più che in un deserto. […] Nessun uomo guardò negli occhi bruni ardenti senza essere certo che Francesco Bernardone si interessasse realmente a lui, alla sua vita intima, dalla culla alla tomba, e che venisse da lui valutato e preso in considerazione. […] Ora, per questa particolare idea morale e religiosa non c’è altra espressione esteriore che quella di “cortesia”. “Interessamento” non può esprimerla, perché non è un semplice entusiasmo astratto; “beneficenza” nemmeno, perché non è una semplice compassione. Può solo essere comunicata da un comportamento sublime, che può appunto dirsi cortesia. Possiamo dire, se vogliamo, che San Francesco, nella scarna e povera semplicità della sua vita, si aggrappò a un unico cencio della vita del lusso: le maniere di corte. Ma mentre a corte c’è un solo re e una folla di cortigiani, nella sua storia c’era un solo cortigiano attorniato da centinaia di re. (cap. VI, p. 73)

Gilbert K. Chesterton, tratto da  San Francesco d’Assisi

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Francesco e l’infinitamente piccolo

Il giovane partì insieme con l’angelo e anche il cane lì seguì. È una frase che sta nella Bibbia… Questa frase si adatta meravigliosamente a Francesco d’Assisi. Si sanno di lui poche cose, ed è meglio. Ciò che si sa di qualcuno impedisce di conoscerlo. Il giovane partì insieme con l’angelo e anche il cane lì seguì. In questa frase non vedete né l’angelo né il giovane. Vedete solo il cane, indovinate il suo umore gioioso, lo guardate mentre segue i due invisibili: il giovane, reso invisibile dalla sua spensieratezza, e l’angelo, reso invisibile dalla sua semplicità. Il cane, sì, lo si vede. Dietro. Al seguito. Segue gli altri due. Segue le loro tracce e talora si attarda, si perde in un prato, poi guizza via e raggiunge gli altri, si incolla di nuovo alle falde del giovane e dell’angelo. Vagabondo, festoso. Il giovane e l’angelo camminano accanto…. Non ci sono molti cani nella Bibbia… In effetti, l’unico che conoscete è proprio questo, che scorrazza per i sentieri al seguito dei suoi due padroni:  il giovane e l’angelo, il riso e il silenzio, il gioco e la grazia. Cane Francesco d’Assisi.

Christian Bobin, tratto da Francesco e l’infinitamente piccolo

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