Ellen Key

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“Ellen Key è certamente una delle personalità più interessanti del mondo femminile contemporaneo. La mirabile energia, la fede incrollabile con cui ella compie la sua opera, le hanno valso la stima, il rispetto e l’ammirazione di tutti. Ha dedicato tutta la vita al compimento di una missione: l’educazione della donna, a farle capire tutta la nobiltà, la grandezza dei suoi doveri di sposa e di madre, a educarla compagna intelligente dell’uomo, affinché possa partecipare a tutte le manifestazioni della moderna vita sociale”.

Giulia Peyretti

 

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Ellen Key  nasceva l’11 dicembre 1849 nella residenza di campagna Sundholms a Gladhammar, sulle rive del lago Maren a pochi chilometri da Västervik,  primogenita del possidente terriero di estrazione borghese, Emil Key e della signora Sophie Key, nata contessa Posse di Björnö.  Nel 1883 inizia ad insegnare in una scuola femminile di  Stoccolma, distinguendosi per le sue qualità di oratrice e  rivelando ben presto una personalità costantemente impegnata nelle battaglie sociali, soprattutto  per il diritto di voto esteso anche alle donne e  la difesa dei diritti dell’infanzia.

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Ellen Key (1849-1926)

All’ età di 24 anni  intraprende il suo primo viaggio in  Europa durato 52 giorni, come segretaria e interprete del padre. Durante questo viaggio visita la Germania, l’Austria, Venezia e Firenze. Rimane letteralmente affascinata e dimostra un tale interesse per l’arte italiana, da cimentarsi in una analisi critica, molto dettagliata, del modo in cui i pittori rappresentano Gesù nelle loro opere  iconografiche e scrive un saggio dal titolo Några italienska madonnatyper (Alcuni tipi di madonne italiane) descrivendo il tempo trascorso tra le  madonne bizantine, fino a raccontare l’emozione  provata davanti  alla madonna Sistina a Dresda nel 1873.

Dopo il 1900,  Ellen  iniziò a divulgare le sue teorie in tutta Europa, incentrate sui diritti della donna e dell’infanzia, sulla legalizzazione del divorzio e del controllo delle nascite.

Fu Ellen Key, agli inizi del Novecento, a definire il XX secolo come il secolo del fanciullo; un secolo nel quale la ricerca sul mondo infantile ricevette contributi da studiosi di diverse discipline, che si occuparono di studiare i contesti all’interno dei quali i bambini crescono e vivono.  

La pubblicazione in Italia de “Il secolo dei fanciulli”  precede di un anno l’esperimento pedagogico nel quartiere di San Lorenzo e, pur non comparendo il libro tra le fonti di ispirazione del Metodo del 1909, la studiosa italiana Maria Montessori  lo cita nella Prolusione tenuta in quell’anno al primo corso montessoriano presso La Montesca a Città di Castello. In sintonia con la pedagogista svedese, anche per lei il nuovo soggetto a cui affidare le sorti di un mondo migliore sta diventando proprio l’infanzia.

Nel suo celebre volume, “Il secolo dei fanciulli”  Ellen Key evidenzia i pericoli insiti nell’educazione al conformismo, all’obbedienza per formare quell’uomo-massa che finisce «col diventare parte del gregge che il ‘superuomo’ domina». Occorre perciò fin dalla prima infanzia puntare allo sviluppo dell’autonomia personale e della coscienza individuale per favorire la «libertà di scelta», evitando, ad esempio di ricorrere ad espedienti diseducativi come i premi e i castighi.

Sarà infatti Maria Montessori a mettere a punto quelle strategie didattiche che trovano nella «libera scelta» il loro punto-forza: i nostri piccoli bambini costruiscono la propria attività, quando, con un processo di autoeducazione, mettono in moto complesse attività interiori […]. L’esercizio della capacità di preparare la decisione li rende indipendenti dal suggerimento altrui; essi poi decidono in ogni atto della loro giornata, decidono di prendere o di lasciare; decidono di seguire coi movimenti il ritmo di una canzone; quel lavoro costante che edifica la loro personalità è spinto tutto da decisioni.

I suoi studi e i suoi interessi accompagnarono  Ellen Key  ben oltre i confini della Svezia,  portandola coltivare amicizie con eminenti personalità della cultura internazionale, quali il grande scrittore norvegese Björnstene Björnson, Rainer Maria Rilke, il poeta boemo di lingua tedesca, il filosofo austriaco Martin Buber, l’architetto e designer statunitense Frank Lloyd Wright, l’educatrice Maria Montessori, lo scultore francese August Rodin, la ballerina americana Isidora Duncan.

Ellen Key muore nel 1926.  Nel necrologio sul quotidiano di Stoccolma, Svenska Dagbladet, scritto da Selma Lagerlöf, Premio Nobel per la Letteratura 1909, è definita “una regina non incoronata, un’oratrice molto eloquente, scrittrice, conquistatrice di cuori, educatrice, riformatrice nonché persona di notevole cultura”.