Giovani adulti che osano l’autenticità. Grazie Mattia!

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Non le cose stesse ci disturbano,

bensì le idee che noi

ci facciamo di esse

Epitteto

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Se sei un insegnante, un genitore, un educatore o un “giovane adulto” …

Se hai voglia di metterti in gioco e mettere in circolo le tue esperienze …

leggi la testimonianza di Mattia  e se dentro di te qualcosa si muove… unisciti a noi!  

Puoi lasciare un commento e/o condividere la tua esperienza inviando  il tuo contributo a  segreteria@geapolis.eu 

PER LEGGERE LA TESTIMONIANZA DI MATTIA  clicca qui

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PAGINA COLLABORATIVA A CURA DI MATTIA RUSSO ED ELEONORA BRAIDA

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 Avrai forza per lottare Sarai saggio per decidere

Quando il tuo momento arriverà 

Perchè è in questo tuo vagare  Che risposte troverai 

Imparerai insegnando E imparando insegnerai 

Tarzan – Phil Collins – In Tuo Figlio

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Per anni ho sentito di avere una storia da raccontare, ma di non avere una voce per poterlo fare. Grazie a Geapolis ho avuto la voce che cercavo da anni e  ora posso gridare la mia vicenda ai quattro venti, sperando con umiltà, che possa aiutare a riflettere. C’è solo una cosa più bella di trovare la voce per parlare…  quella di trovare persone disposte ad ascoltare, come hanno fatto coloro di cui riportiamo i commenti. Persone diverse, con storie differenti, alcune che conosco ed altre no, ma  che hanno comunque trovato il tempo di  ascoltare  la mia storia e persino di commentarla.

E’ questo il motivo per cui nasce questo spazio commenti: Raccogliere le impressioni sul mio contributo,  ma per monitorare anche se effettivamente abbia impatto.

E’ articolato su due sezioni : una per i professori ( coloro che, come abbiamo visto, possono rivestire  un ruolo fondamentale) e  uno per i giovani in generale. Se  pure voi, che mi avete fatto l’onore di aprire questa pagina, avete il tempo e la voglia di raccontarci le vostre impressioni a riguardo, saremo lieti di darvi qui  un piccolo spazio!

Ognuno ha modi diversi per esprimersi, quindi oltre che con commenti in forma scritta, offriamo la possibilità di esprimere le sensazioni suscitate dal contributo anche  attraverso le immagini.

Grazie di cuore a tutti!  Mattia 

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Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala.

L’audacia ha in sé genio, potere, magia.

Incomincia adesso

J. W. Goethe

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[vc_toggle title=”SEZIONE 1 – CONSIGLIO DA PROF … CONTINUA COSÌ” color=”white” size=”sm” el_id=”1493370519336-49f6d275-a240″][/vc_toggle]
PATRIZIA PICCINI - INSEGNANTE

Ho letto l’articolo per intero e mi è sembrato di “viverlo” con te. Ti ho conosciuto in primo superiore quando avevi già superato tante battaglie, ma non eri ancora così forte come sei adesso, lo sei diventato piano piano.

Ricordo quando dopo una spiegazione complessa, con molta tranquillità mi dicevi “Non ho capito” e insistevi finchè non era tutto chiaro, ma soprattutto ricordo quando cercavi di semplificare concetti difficili e trovavi sempre una via alternativa a cui io non avrei mai pensato.

Mi stupivi ogni volta.

Sei veramente una persona eccezionale, hai un talento innato, trasmetti gioia di vivere a chi ti sta accanto, è stato un piacere conoscerti.

Continua così e… spero tanto di averti presto come collega, sarai un ottimo insegnante!

Con affetto e stima Patrizia.

” La nascita di un fiore” by Eleonora Braida

[vc_toggle title=”SEZIONE 2 : SE LA STORIA È VERA … ALLORA È ANCHE LA NOSTRA ” color=”white” el_id=”1493370922608-68407329-3a2b”][/vc_toggle]

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La fiducia in se stessi

è la fonte della fiducia negli altri

François de La Rochefoucauld

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GIACOMO COPPONI -28 ANNI

Durante la lettura di questo articolo,  mai avrei immaginato che il ragazzo che lo aveva scritto fosse dislessico, per la facilità con cui sono riuscito a leggerlo.

Mattia, con le sue parole, è riuscito ad aprirmi non solo gli occhi, ma anche e soprattutto il cuore.

Mi ha dato una spinta maggiore a credere nelle mie potenzialità e nel realizzare i miei sogni, indipendentemente dagli ostacoli che ci si pongono davanti.

Mi auguro che, un giorno non molto lontano, Mattia  riesca a realizzare il suo sogno di diventare insegnante! Sono certo che i ragazzi a cui insegnerà potranno imparare molto da lui.

“In volo verso i propri sogni” by  Eleonora Braida

“Michela  ha parlato di condivisione, esattamente come questi numerosi fiorellini condividono il medesimo gambo. La condivisione li rende più forti”. by Eleonora Braida

MICHELA VOLPINI - 19 ANNI

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Che dire…

Mattia noi non ci conosciamo, ma devo dire che leggendo quell’articolo e la tua storia ne sono rimasta davvero affascinata!

Ti ammiro molto e ti ringrazio di aver condiviso quella che è la tua esperienza! ( quando poi hai detto che ti piace molto De Andrè ed hai citato alcune delle sue canzoni più belle lì la storia mi ha conquistata ancora di più!!!).

Ps: Eleonora le foto sono stupende!!

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PAOLA GIÓ FERRI – 21 ANNI

Ho conosciuto Mattia poco più di un anno fa. Una mattina come un’altra, noiosa come tutte le mattine scolastiche, entrando in classe lo trovai seduto dietro la cattedra, di fianco alla professoressa Piampiano che era già pronta a fare l’ appello.

Avendo perso un anno, tendevo a mettermi in prima fila, “evitando” i miei compagni.

Me lo trovai quindi distante poco più di un banco. Leggevo nei suoi occhi quella paura causata dal giudizio passato della gente; perché per quanto superato possa essere, il passato ti segna l’ anima.

E gli occhi ne sono lo specchio.

Timido e con la sua vocina tremolante, si presentò a noi. Avevo percepito subito che quel corpicino, per quanto minuto fosse, racchiudeva qualcosa di grande, qualcosa di bello. La prof ci disse che lui lo avrebbe affiancato per diverse ore e che avremmo potuto chiedergli una mano per la tesina dell’esame di stato.

Curiosa ed estroversa come sono, fui una delle prime persone che andò a parlarci; con la scusa della tesina, approfittai per conoscere di più quegli occhi, quella persona. Non si aprì subito con me, ma credo che anche lui lesse tra la trasparenza dei miei occhi. Con il passare dei giorni ci ritrovammo a parlare spesso, quasi tutti i giorni e mi raccontò (forse posso permettermi di dire, molto più di quanto ha raccontato a voi) la sua storia.

Probabilmente l’ho portato io ad aprirsi con me, sfogandomi con lui e parlandogli del mio passato che definivo “sfigato”. Per quanto fragile potesse essere quel bimbo considerato “stupido”, il ragazzo che avevo di fronte era un guerriero forte e vincitore di una grande e giusta battaglia.

L’ultimo giorno che passò con me e la mia classe, ci regalò il racconto della sua vita: la linfa della vita.

Quella volta non riuscìi a trattenere le lacrime alle sue parole; un po’ era il racconto ma un po’ era sicuramente il fatto che non lo avremmo più avuto a lezione con noi.

Mi ero affezionata a quel ragazzo! Non si può fare a meno di volergli bene.

Nonostante tutto, anzi azzarderei a dire “grazie a tutto”, Mattia è quello che è: una persona speciale, un pozzo di sapere, un sole a mezzanotte, una stella alpina, che ha il coraggio di vivere nonostante le intemperie montane.

Un ramo che apparentemente sembra secco, ma dal quale a primavera germoglia un bocciolo.

Dovremmo imparare molto da lui e dalla sua storia, dovremmo avere la sua forza per affrontare ogni sconfitta evitando di piangerci addosso.

Dovremmo imparare a riflette e a non giudicare a priori: “ogni persona che si incontra sta combattendo una battaglia. sii gentile, sempre”.

“La linfa della vita”, by Paola Giò Ferri. Paola ritrova nella foto  un insieme di concetti, natura e sapere, la vita. Entrambi sono vita per noi umani. Per Paola Giò Ferri,  Mattia è questo, un tavolo pieno di libri da leggere che guarda e punta in alto. Oltre le foglie degli alberi, oltre… 

” Coraggio di vivere”. Foto di Paola Giò Ferri.

Disegno di Miriam Burbi. Miriam  ha sintetizzato così il senso della testimonianza di Mattia  A volte può  bastare un seme, tutto  va fatto crescere nel proprio cuore lentamente.

MIRIAM BURBI - 22 ANNI

Non c’è cosa che più possa aiutare una persona in difficoltà del sapere che qualcuno nella sua stessa situazione ce l’ha fatta.

Mia sorella  fu scoperta essere dislessica  da non troppo piccola.

Quindi, io so quanto possa essere difficile la lettura e l’apprendimento se  si ha questa caratteristica. Ricordo ed ho immagini vivide di lei che cercava di leggere e rileggere le frasi mentre vedeva le parole confondersi e disallinearsi, mentre osservava i compagni riuscire a fare tutto senza nessuna fatica.

E’ come se tutto fosse più complesso e costasse più energie  e tempo, per questo è molto facile, anche per colpa di insegnanti che non ti capiscono, avere la tentazione di arrendersi.

Quanto è importante che, non solo per le persone con Dsa ma per tutte, qualcuno ci dica “puoi farcela comunque, con tutti i tuoi limiti e difetti, con tutti i problemi, puoi farcela. Puoi fare tutto quello che desideri e per cui senti una vocazione”.

Alcune persone non fanno altro che dire “non ce la farai mai”, “lascia perdere”. Mattia ha scritto questo articolo bellissimo riportando anche le sue fragilità e i suoi momenti bui per ricordare, a chiunque legga, che non è mai troppo tardi e non è mai impossibile raggiungere i propri obiettivi. Con la sua testimonianza Mattia mi ha fatto riflettere su quanto sia importante  non nascondere mai le proprie debolezze, solo per paura magari che qualcuno possa usarle contro di te. Sono proprie quelle debolezze e proprio il cercare di combatterle ogni giorno e il cercare di essere una persona migliore che  ti rendono quello che sei. La determinazione è una bellissima virtù,  si può costruire con tempo e pazienza ed è a portata di chiunque, basta solo un pizzico di fiducia in se stessi.

Io  conosco Mattia, conosco i suoi racconti, li ho ascoltati mentre a lui si illuminavano gli occhi per l’entusiasmo  e ogni volta mi hanno trasmesso qualcosa.

Per questo posso dire con assoluta certezza che non solo ce l’ha fatta, ma ce l’ha fatta di brutto!!!!

 

BENEDETTA CARLI - 23 ANNI

Premetto che anche io, come racconta Eleonora, conoscevo già la storia di Mattia e già era stata per me occasione di crescita personale. Nonostante ciò, è riuscito a stupirmi nuovamente! Ho trovato molto attuale il video che riporta la scena de “La storia infinita”: molti giovani d’oggi sono sfiduciati, non credono in loro stessi, non credono nel futuro e cercano gratificazioni fittizie per colmare queste mancanze. Credo che in parte almeno, sia dovuto alle persone che ci circondano: “Questa è una libreria, il negozio di videogiochi è più avanti!” Proprio come il vecchio signore nel video, trovo che questa sfiducia nei confronti del futuro sia anche trasmessa da chi ci sta vicino (amici, professori…) proprio come è successo a Mattia, come vedo succedere spesso a me, ai miei amici dell’università. 

Non c’è fiducia nei giovani, e questo può distruggerci, e da qui, non è difficile cadere nell’inganno di credere che non valiamo nulla, o che non saremo mai nessuno. Ciò che ci tiene in vita è la Speranza, quella che Mattia non ha mai perso nonostante tutto, che con il passare del tempo è diventata realtà, e che gli ha permesso di fare progetti, e cosa più importante, di cercare sempre nuovi sogni.

Mattia in queste righe, per descrivere la sua condizione di dislessia sceglie la parola “sfida” non “problema” o “difficoltà”. Penso che in questa scelta, si renda manifesta l’accettazione di tutta la sua storia, credo che per poter affrontare una situazione difficile, bisognerebbe partire da qua: vedere il “problema” come una “sfida”, porsi nelle condizioni di affrontarla e non tanto di pretendere di risolverla. La dislessia per Mattia non passerà, ma ha vinto lo stesso la battaglia: ha fatto della sua Fragilità, la sua Forza.

Tutti abbiamo delle ferite che ci portiamo dentro.

Credo che l’unico modo per trovarne il senso sia “metterle a disposizione” degli altri. Averle infatti ci permette di entrare nel profondo della vita delle persone, entrare in empatia con loro.

La storia di Mattia parla proprio di questo di come si può guarire, ma non nel senso convenzionale del termine, guarire convivendo, accettando se stessi, così come siamo. 

“Un fiore non pensa di competere con il fiore accanto, semplicemente fiorisce”.

Zen Shin Talks

I fiori di Benedetta  by Benedetta Carli

“Il potere della mente”. Disegno di Maria Francesca Civetti

MARIA FRANCESCA CIVETTI - 24 ANNI

La storia di Mattia è un incoraggiamento per tutti i giovani che scoprono di avere un DSA, una spinta a non lasciarsi demolire da quella che, oggettivamente, è solo una condizione; ma questo articolo è rivolto anche, e forse soprattutto, a coloro che non hanno mai sentito parlare di dislessia o altri DSA.

A volte conoscere sembra una perdita di tempo, perché non riguarda direttamente noi o chi ci è vicino, e ci si ferma prima, alle impressioni e ai sentito dire.

Con il passare del tempo ci si costruiscono delle idee che difficilmente sono fedeli alla realtà.

Si paragona i DSA ai ritardi mentali o ci si convince che sia una giustificazione per uno scadente rendimento scolastico. Si va ad alimentare i pregiudizi.

Conoscere è fondamentale per saper andare oltre ad una sigla e vedere la persona.

Mattia con la sua testimonianza, come tante altre persone, sfata il mito dello “stupido” e ci fa guardare la sua vita, i suoi successi, i suoi sogni, e non quello che c’è scritto sul suo certificato medico.

FILIPPO ALLEGRUCCI - 19 ANNI

Quando incontrai Mattia per la prima volta capii subito che era un ragazzo diverso dagli altri, aveva un qualcosa in più, una storia davvero toccante e profonda da raccontare!

È stato davvero emozionante leggere la sua storia perché fa capire quanto sia bello avere un sogno, porsi degli obiettivi e raggiungerli con tanta passione, desiderio, dedizione e soprattutto amore.

È stato bello conoscere in modo cosi dettagliato la sua storia perché insegna a tutti noi che qualunque ostacolo che la vita ci mette davanti è possibile e dobbiamo superarlo, con la nostra forza ma anche con l’aiuto della persone che ci vogliono bene e che ci stanno sempre vicine. Spero che per te Mattia sia solo l’inizio di una splendida carriera e ti auguro di continuare a lottare e vivere come hai sempre fatto per guadagnarti qualunque cosa tu voglia!

Un saluto, Filippo.

“Un salto verso i propri sogni” by  Eleonora Braida

“La Bellezza della vita” by  Eleonora Braida

ALICIA MEDINA - 37 ANNI

Bellissimo articolo e soprattutto una lezione di vita la tua storia, bambino, ragazzo di così tanta sensibilità mi sono commossa nel leggere il tuo articolo, ho fatto mie le tue difficoltà i tuoi sogni, io sognatrice come te credo nella Vita. La VITA È BELLA se sai apprezzare quello che hai, se sai gustare e trasformare gli ostacoli in opportunità. Hai con te una BELLISSIMA FAMIGLIA ed è grazie a loro che crescono creature meravigliose come te. Grazie per condividere con noi la tua storia, mi hai confermato che se CI CREDI E SOPRATUTTO CREDI IN TE STESSO NELLE TUE POTENZIALITÁ PUOI FARE QUELLO CHE VUOI, QUELLO CHE SOGNI, BASTA CREDERCI E AGIRE. Vorrei lasciare in queste poche righe il mio ringraziamento a te e a chi ha reso possibile la diffusione del tuo articolo. Grazie di cuore!!!!!

ALICE BEI - 23 ANNI

Una storia che secondo me merita di essere letta, perché dimostra che nella vita non bisogna mai arrendersi nonostante i mille ostacoli, più gravi e meno gravi che si possono frapporre tra noi e il determinato scopo che vogliamo raggiungere. Ho conosciuto Mattia all’università quasi quattro anni fa: anzi, diciamo che ruppe il ghiaccio lui chiedendomi l’amicizia su Facebook quando ancora, durante i primi giorni di lezione, ero un po’ disorientata e non sapevo con chi parlare. Accettai subito la sua richiesta, non sapevo nemmeno se lo avevo mai visto in aula ma in quei giorni tutti quanti, senza sapere chi sarebbe diventato nostro amico e chi no, tentammo l’approccio con quelli che comunque sarebbero stati i nostri compagni di corso tramite questo social Network.

Capitammo poi per caso, alle prime lezioni di latino base, vicini di banco io, lui e una sua (che presto sarebbe diventata anche mia) amica: io e lei bisognose di un ripasso della grammatica e Mattia che si trovava a studiare questa lingua per la prima volta. 

Foto by Eleonora Braida. Secondo Alice nella foto é possibile vedere l’ ostacolo, il muro o in questo caso il cancello, che, una volta aperto, conduce verso la felicità, la luce, un traguardo importante.

Mi trovai bene con entrambi sin dal primo giorno. Sin dalle prime settimane di lezione Mattia mi raccontò la sua storia, nonostante io non gli abbia mai chiesto di farlo. Avevo semplicemente notato che non prendeva così tanti appunti come per esempio facevo io o altri, ma non gliene chiesi mai il motivo, pensai anzi che magari registrava le lezioni e quindi si appuntava solo le cose estremamente necessaria. Quando mi raccontò tutto gli fui grata, nel senso che mi fece piacere che, nonostante mi conoscesse ancora così poco, già si sentisse pronto a parlarmi della sua storia e provai da subito grande stima per lui, grande ammirazione per la sua volontà a raggiungere un traguardo nonostante i vari ostacoli, anche “inadeguati”, che gli si sono presentati avanti a volte: mi permetto di parlare di “inadeguati” perché secondo il mio parere una persona non si può giudicare male e quindi, sottovalutare, per una semplice disgrafia, che è anzi il minore dei problemi.

Mattia non si è mai lasciato scoraggiare, ha anzi superato questi tre anni brillantemente e anche per me è stato un immenso piacere essere stata proclamata Dottoressa in Lettere il suo stesso giorno. Spero tanto che la vita possa riservargli ogni bene e che possa tagliare alla grande ogni traguardo che si è prefissato di raggiungere.

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