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Grazia Stendardi in occasione delle nozze d’oro con Francesco Zampilli (2002)
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Ricordo di Grazia (la “Grazietta”)
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Grazia, hai iniziato il tuo lavoro a 15 anni, ti sei diplomata maestra di taglio, sei stata stilista geniale, ti hanno chiamata “mani d’oro”.
Hai coltivato la pittura e la poesia. Le vicende della vita ti hanno resa forte.
Per tutti sei stata un cuore grande, donna sensibile e ricca di saggezza.
Ai tuoi cari hai dato amore, sostegno, esempio.
Il babbo ti chiamò Grazia per grazia ricevuta e “grazia” sei stata per la tua famiglia e per chiunque ti abbia incontrata…
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(Piansano, 7 marzo 2005. Il ricordo dei familiari di Grazia nel giorno dell’estremo saluto…)
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Grazia negli anni della giovinezza (1950)
GRAZIA STENDARDI è nata a Piansano (VT) il 6 agosto 1929. Dal 1957 al 1977 è vissuta a Roma lavorando come stilista e maestra di taglio. È tornata poi al paese natale svolgendo la stessa attività fino agli inizi degli anni ’90. Ha continuato a vivere a Piansano fino alla sua morte avvenuta il 7 marzo 2005. In campo poetico è stata autodidatta. Ha partecipato a diversi premi letterari nazionali ed internazionali, ottenendo validi consensi critici. Tra i più significativi il diploma d’onore al IV Prix International ’’Calvina Terzaroli” – Terni 1957 per la poesia “L’Estate”, testo poi musicato dal M° E. Nenci presso le Edizioni Italo-Svizzere di Besozzo (VA) nel 1959.
Sfoglia il libro
Geapolis propone una selezione di poesie tratte dalla raccolta COSA VORREI, 40 componimenti scritti nel corso degli anni da Grazia Stendardi e pubblicati nel 1993 dalla casa editrice Cultura duemila nella collana Poeti contemporanei. La pubblicazione fa parte integrante di un progetto culturale ed editoriale che ha dato voce ad un gruppo di poeti italiani accomunati dal desiderio di trasformare l’esperienza poetica in una esperienza di comunicazione umana e civile, per contribuire a realizzare nella sua totalità il destino della poesia stessa: quello d’incontrarsi con gli altri.
La selezione proposta ha come obiettivo quello di mettere in evidenza non solo lo stile poetico ma anche lo stile di Grazia, la sua poliedrica personalità e la sua ricchezza umana e professionale.
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Vivi! per gridare
quanto amore puoi donare.
Piangi! per placare quel dolor
quand’è fatale.
Dormi! per sedare le fatica
e rinnovare la tua vita.
Sorridi! nella gioia del momento
e lì si ferma il tempo.
Vivi! per innalzare il mondo.
Corri! per non toccare il fondo.
Salti! per salir la cima.
Voli! per arrivar la prima.
Pensi! per sognare tanto
e con la voce
gorgheggiare un canto.
Vivi! per far vivere la vita.
É troppo bella
per vederla poi finita!
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Grazia Stendardi
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Più grande sarà l’amore
che hai per te stessa,
più grande sarà
quello che donerai.
Allora non basteranno
le tue lunghe braccia
per cingere
quello che ti sarà dato.
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Grazia Stendardi
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L’orgoglio d’un uomo
è tanto grandioso,
sempre bramoso
di amare, creare,
donare quel seme,
veder quella luce
che la vita produce.
Dona se stesso
con tutto l’amore
che può dare il suo cuore.
La sua tenerezza
è un piccolo fiore
di bianco colore.
E nel gioco d’amore
attende una mano
che gli dia quel calore
per piantare una vita
con dolore e fatica.
E quando arriva l’istante
che la luce vivente
nel mondo cammina,
lui tocca la luna
ebbro di gioia
e grida: alleluia!
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Grazia Stendardi
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Dentro il costato dorme
eppur si sente,
può batter lieve
oppur velocemente,
ama silente ed è presente
quando il pensier cammina
nella mente.
Soffre d’angoscia,
palpita d’amore
e si tormenta nel dolore.
Attaccato al nostro essere
è lui che ci dà vita.
E quando si confida
pur senza parole
da lui risorge il sole.
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Grazia Stendardi
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Se potessi dar vita a tante stelle,
ospitarle negli antri del profondo,
farei brillar di luce quelle celle,
spazzare il marcio che ci sta nel fondo,
risalirei la cima con le belle,
dipingerei dorato tutto il mondo.
Se io potessi correr dietro al sole
per non veder le tenebre arrivare,
sarei l’esser che dona tanto amore,
sarei la forza che non fa vibrare
e la luce che irradia il suo chiarore
nel mondo dove regna solo il male.
Se io potessi oltrepassare il cielo
là dove nessun uomo può volare,
io scoprirei nell’incantato velo
la verità del mondo naturale
e griderei che il dopo è tutto vero,
ognun di noi lo può verificare.
Se io potessi, prima delle fine,
arrivare vicino a quel confine,
sarei certa d’aver sanato il mondo.
correrei nelle giostra fino in fondo.
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Grazia Stendardi
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Pensieri misti,
la carne che fonde,
intesa d’amore.
Potrebbe zampillare
acqua di vita!
Ma la sorgente
è malata di aridità.
Tu puoi sanarla!
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Grazia Stendardi
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Vorrei soltanto
togliere le spine
a qualche rosa
e vederne il ceppo
eretto sulle cima,
ammirar la sua bellezza
ed avere la certezza
che sbocci sotto il sole
reprimendo il suo dolore.
Ma più cammino
e più si fa lontano
quel filo di speranza,
la mia mano trema
e s’allunga invano.
Vorrei soltanto
darle una carezza,
lasciar l’impronta
della rugosa mano,
carpire ancora
un briciolo d’ebbrezza
per ricordar la mia
lontana giovinezza.
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Grazia Stendardi
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