.
Si crede, erroneamente, che la poesia sia difficile da capire e che i bambini non la amino. Al contrario, i bimbi sono attratti dalla musicalità e dal ritmo, si dilettano nell’ascolto e (una volta apprese alcune tecniche di produzione) perfino nella creazione dei testi poetici.
Già al bambino piccolissimo piace ascoltare filastrocche e storie in versi, memorizzandole con facilità grazie alla presenza di rime o di altri particolari effetti sonori e ritmici. Certo, le poesie vere e proprie sono di fruizione e di interpretazione meno facile e immediata: componimenti di varia lunghezza, con o senza rime, comunicano sentimenti ed emozioni, ricorrendo a immagini, suoni e termini inconsueti. Generalmente rimandano a significati nascosti che, una volta analizzati e compresi, permettono di penetrare e capire l’animo del poeta.
.
Durante la mia lunga carriera di insegnante, mi sono trovata spesso a parlare di poesia ai miei alunni, ma ricordo in particolare un evento ed una poesia. Insegnavo Lingua italiana in due classi della scuola elementare di Piansano. Nel mio plesso era stato elaborato un progetto didattico che coinvolgeva tutti i docenti e che si poneva come obiettivo la conoscenza del territorio, illustrato e studiato da vari punti di vista (storico, geografico, economico-sociale, culturale…). Le attività si sarebbero concluse con una mostra dei lavori svolti. Mi inserii con una raccolta di componimenti di poeti piansanesi e, in questo contesto, proposi ai miei allievi lo studio di una bellissima poesia: “Piansano” di Ennio De Santis..
.
Piansano
Cuore della mia terra.
Ad ogni mio ritorno
come rondine, a picco
in te mi getto.
E fra ondate di verde
nella mantiglia di vento
che gioca in azzurro per i poggi
ti spalanchi
a nicchie di vascello
(fitto nel cielo l’albero del tempo).
E mi culli.
E riposo
a rimbalzo di voci.
Naviganti di grano e di greggi
nel polverone di sole
che batte a tappeto la campagna
dentro mi cantano.
Il mio battito è loro
nel tuo pugno
di ardente focolare.
.
Leggi le Briciole di poesia
Fu un bel laboratorio, perché i bambini dimostrarono entusiasmo e tutti scrissero testi significativi e ben connotati, anche quelli che manifestavano qualche difficoltà nelle attività linguistiche. Nelle poesie potevano dare libero sfogo alla loro fantasia, e lo facevano con creatività e originalità.
Nelle composizioni, la Rocca diventa “una miniera verde” con ”ali di nuvole” che / “la imprigionano”…
Le case …”ridenti e ciarliere / pare si stringano tra loro / per discutere”…
”Gli alberi frondosi / fanno ombra alle case chiacchierone”…
In autunno /…le foglie / allagano la campagna /…. e un cielo triste e grigio / rimpiange l’estate”.
”Il cielo / quando piove / guarda il grano / che cresce pian piano”…
“La Pasqua è …/ un fiore appena sbocciato / il cuore / che batte forte dentro di noi / un palloncino colorato / che vola libero nel cielo”…
Sono soltanto alcuni tra i moltissimi versi prodotti. Alla fine dell’anno, insieme a tutti gli altri lavori effettuati dagli alunni del plesso, furono esposti tanti fogli colorati: vi erano scritte le composizioni dei poeti piansanesi, affiancate da altre bellissime poesie e illustrazioni realizzate dai poeti in erba delle mie classi.
E’ stata un’esperienza significativa perché, oltre ad affondare le radici nel territorio (come da tempo invitano a fare i programmi della scuola), ha appassionato i bambini e mi ha dato l’opportunità di conoscerli meglio, scandagliando più a fondo la loro sensibilità e la loro straordinaria fantasia.