a cura dell’équipe di Geapolis in collaborazione con le bibliotecarie Maria Irene Fedeli e Maria Grazia Dandolo
a cura dell’équipe di Geapolis in collaborazione con le bibliotecarie Maria Irene Fedeli e Maria Grazia Dandolo
Femme Lisant (1869) Jean-Baptiste-Camille Corot
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IN OMNIBUS REQUIEM QUAESIVI, ET NUSQUAM INVENI NISI IN ANGULO CUM LIBRO (Tommaso da Kempis)
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“In tutte le cose cercai la pace (quiete), e non la trovai mai se non in un angolo con un libro”.
La frase di Tommaso da Kempis è citata alla fine dell’introduzione a “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
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Per saperne di più puoi rivolgerti direttamente alle biblioteche di Valentano e Marta …
avrai la possibilità di accedere al prestito dei libri consigliati e condividere le tue esperienze di lettura …
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.I LETTORI DELLA BIBLIOTECA DI VALENTANO
consigliano ….
I LETTORI DELLA BIBLIOTECA DI MARTA
consigliano ….
Pablo Picasso, Two Girls Reading
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Se desideri approfondire le proposte del circolo di lettura
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… UNO SPAZIO VIRTUALE APERTO E IN DIVENIRE
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Che cosa, perché, in che modo, quando leggiamo …
La parola ai lettori
delle biblioteche comunali di Marta e Valentano
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Riportiamo alcuni dei risultati più interessanti emersi dall’analisi e dall’elaborazione dei dati forniti dai questionari somministrati dalle biblioteche comunali di Marta e Valentano nei mesi di febbraio e marzo 2015 (Bacino di utenza: Marta, Valentano, Piansano, Cellere…). I dati forniti si riferiscono ad un target di lettori adulti, che frequentano abitualmente la biblioteca..
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Contributo 1 Un giovane adulto…
Anche se non è il mio libro preferito ed è un libro per ragazzi ho apprezzato molto “L’Alchimista” di Paulo Cohelo, soprattutto perché parla dell’importanza di perseguire la propria “leggenda personale” non attraverso un modello prestabilito ma come un percorso naturale che si porta avanti ogni giorno..
Contributo 2
In ogni libro che leggo cerco di trovare anche delle risposte che nel corso degli anni non hanno soddisfatto le mie domande … per questo amo Siddarta.. mi aiuta sempre…
Contributo 3
Tutti i libri salvano la vita
Contributo 4
Delitto e castigo … Non aver paura a confrontarsi con il lato oscuro dentro di noi
Contributo 5
“La solitudine dei numeri primi”.. devo molto a questo libro… non riuscivo a leggere più niente da quando mio figlio aveva subito un grave incidente. Il libro ha dato voce ad un dolore sordo e cupo, terribile… Dopo ho ricominciato a leggere, anche se in modo diverso…
Contributo 6
“Al Dio sconosciuto”, di John Steinbeck è il libro che mi ha accompagnato nella mia travagliata adolescenza, seguito da “La luna e i falò”, di Cesare Pavese è il libro della mia prima maturità…
Contributo 7
Una donna spezzata di Simone De Beauvoir… questo libro mi incoraggiò a trovare la forza di uscire dal dolore di una rottura sentimentale improvvisa e “traumatica”…
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Cerco conferma ai miei pensieri, alle mie idee 6%
Mi arricchisce, mi fa conoscere cose nuove, mi tiene la mente sveglia 48%
È fantastico, viaggio con la fantasia 10%
Mi piace immedesimarmi nella storia, fondermi con i personaggi 16%
Non so che altro fare, mi rilassa, non penso a nulla 5%
Entro in intimità con me stesso e/o conosco aspetti di me 15%
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S. Bonaventura da Bagnoregio nel dipinto di Paolo Morando detto Cavazzola (1486-1522); Verona, Museo di Castelvecchio.
Era il 7 aprile 1953 quando, aderendo ad una iniziativa di Bonaventura Tecchi, alcuni intellettuali bagnoresi si riunirono a casa Tecchi per creare il Centro di Studi Bonaventuriani.
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Andavo dunque a trovare questo “vecchio” (così mi pareva allora, benché avesse più di cinquant’anni)… Abitava in alto in un vecchio palazzo; che calma c’era e che pace quando si arrivava lassù all’ultimo piano, nelle grandi sale della sua biblioteca!
Non potevo nascondergli la mia meraviglia di studentello saputo e un po’ premuroso: Figlio mio –mi diceva – che grande cosa è l’ignoranza, specie quando s’incomincia a diventare vecchi ! Scaglionava dunque i libri secondo l’opportunità di leggerli qualche anno prima qualche anno dopo della sua vita: quasi come alberi di un pomario che sarebbero venuti a frutto, gradatamente, secondo la maturità del tempo e delle stagioni. E c’era in quel suo dire “va bene, lo metto da parte”, una specie di volutta strana, di calma risoluta e riposata che allora non capivo, forse perché in me c’era la furia della giovinezza, la paura di non fare a tempo, la smania di sapere tutto …
Quel timore mi è passato. Ho capito a distanza, dopo molti anni, l’atteggiamento di quel mio conoscente che allora, giovincello, mi appariva vecchio e che poi è morto davvero in tarda età e che dunque fece in tempo a leggere quei tali libri messi da parte…. (da Officina Segreta di Bonaventura Tecchi -1957)
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..Per conoscere meglio Bonaventura Tecchi clicca qui
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice.
Renard J.
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