INTERVISTA A Kristina Persson

INTERVISTA A Kristina Persson

Sviluppatore di progetto (business Developer) presso SV Studieförbundet Vuxenskolan a Svenstavik

Intervju med Kristina Persson Kristina-Person-Brev-Italien.pdf (221 download)

Incontriamo Kristina Persson, sviluppatore di progetto a SV di  Svenstavik (business Developer). È  lei che ci spiega l’approccio dialogico attraverso la presentazione di un circolo di studio, dove i partecipanti sono persone che hanno la necessità di gestire situazioni professionali  difficili.  Il tema è quello del mobbing. Kristina ci mostra il materile di base che costituisce la base per la discussione. È un articolo intitolato ”Tecniche per gestire situazioni di mobbing sul lavoro” www.prevent.se/…/harskartekniker-vanligt-pa-jobb , scritto da Camilla Ländin  (consulente di sviluppo organizzativo e delle risorse umane).

Anche Kristina accetta di rispondere alle nostre domande…

Come sei arrivata a Vuxenskolan di Svenstavik? Qual è la tua storia?

Le mie esperienze lavorative riguardano prevalentemente incarichi comunali nel campo dell’assistenza sociale . Ho lavorato nel campo dell’assistenza agli anziani, oltre che ai giovani e bambini con bisogni speciali. L’esperienza lavorativa più significativa, prima di iniziare a lavorare a SV Studieförbundet Vuxenskolan rimane sicuramente quella dell’assistenza ai bambini della scuola materna ad Åsarna. Il lavoro mi ha permesso di sviluppare molte competenze ed abilità, in particolare la capacità di comunicare in modo appropriato in contesti differenti, di gestire situazioni conflittuali, oltre ad una buona dose di flessibilità e di capacità empatiche.

Mi sono trovata a lavorare alla scuola materna di Åsarna in un periodo particolarmente critico, quando il paese è stato coinvolto nell’accoglienza di un flusso di persone provenienti prevalentemente dalla Siria e in attesa di regolarizzazione del permesso di asilo. Con tempi di preavviso molto breve bisognava accogliere nuovi bambini nei gruppi già formati. Secondo me la gestione di questa situazione non è stata ottimale. L’ambientamento (Inskolningen ) consisteva in un giorno di visita (a scuola) da parte di gruppi formati da nove bambini accompagnati dai genitori insieme con i genitori. Tutto qui! Il giorno dopo questi bambini avrebbero iniziato a frequentare la scuola materna, inclusi nel gruppo dei bambini svedesi. Tempi troppo rapidi!!! La preoccupazione e una situazione di allerta continua non facevano bene al clima scolastico! Bambini svedesi preoccupati, bambini immigrati in difficoltà, bambini svedesi in difficoltà, genitori immigrati in difficoltà e personale della scuola preoccupato. Questo il mix che si era creato.

Come hai cercato di far fronte alla situazione?

Presto mi resi conto che tutto il mio lavoro con i bambini con bisogni speciali poteva essere utilizzato e riadattato nel lavoro nei confronti del nuovo target group. Le esigenze principali di questi bambini era il bisogno di vicinanza e contatto. Era fondamentale inoltre essere chiari nella comunicazione.

Ho utilizzato molto le immagini e gli oggetti per far comprendere ai bambini gli impegni e le attività da svolgere insieme agli altri bambini. Ho scelto anche un “personaggio amico”, Alfons Åberg* http://alfonskulturhus.se/; ho lavorato molto attraverso la drammatizzazione dei libri di Alfons Åberg e la bambola di Alfons. Le storie di questo personaggio hanno permesso a tutti i bambini di comunicare e di fare esperienze condivise. È stato un modo molto efficace per abbattere la barriera linguista e favorire l’inclusione.

Come avete gestito il problema delle barriere linguistiche?

Insieme ad altri colleghi abbiamo realizzato un piccolo libro illustrato per aiutare i bambini ad imparare ad esprimere in svedese i bisogni primari attraverso piccole frasi: deve andare alla toilette, ho sete, ho fame, ho freddo, sono stanco, mi sento male, etc.. Consiglio un software molto utile: é Communicate In Print, http://www.widgit.com/products/inprint/index.htm.

Contiene molte immagini e soluzioni grafiche utilissime.

Rimane fondamentale creare un clima di accoglienza reciproca. Lavorare in piccoli gruppi misti facilita molto il lavoro. È importante stimolare il bambino ad esprimersi in lingua svedese, ma è altrettanto importante dimostrare al bambino che ci interessiamo a lui impegnandoci a conoscere la sua lingua. Lavoriamo con un gioco di ruolo dove l’insegnante dimostra di voler imparare la lingua del bambino. Il bambino diventa così “l’insegnante  dell’ insegnante” e la corregge quando sbaglia. Questo crea un clima di fiducia e di apertura che promuove la sua autostima e lo motiva ad apprendere una nuova lingua.

Affinché tutto questo funzioni è fondamentale promuovere un rapporto costruttivo con i genitori. È importante avere degli atteggiamenti proattivi che favoriscano sempre la comunicazione e la ricerca di soluzioni ai problemi. Si tratta di stabilire una sorta di patto tra gli insegnanti e i genitori dove l’interesse del bambino essere un obiettivo e un impegno condiviso.

Nel tuo nuovo lavoro a SV Studieförbundet Vuxenskolan, quali sono le competenze come sviluppatore di progetto?

Le esperienze lavorative precedenti mi hanno fornito un bagaglio di competenze fondamentali per il mio nuovo lavoro. In particolare le competenze organizzative e di gestione di situazioni complesse, particolare la capacità di comunicare in modo appropriato in contesti differenti, di gestire situazioni conflittuali, oltre ad una buona dose di flessibilità e di capacità empatiche.

Come vengono formati e quali competenze deve avere un leader di circolo di studio?

SV Vuxenskolan offre una formazione full immersion dove vengono fornite le conoscenze base riguardanti la formazione degli adulti, la metodologia di lavoro in un circolo di studio e la gestione delle abilità di leadership. Tra le competenze e le abilità di un leader di circolo sono fondamentali la capacità di valorizzare gli interventi e i contributi di tutti i partecipanti e sicuramente la padronanza dell’argomento trattato oltre una grande passione e motivazione da trasmettere agli altri.

Qual è il livello culturale e la fascia di età dei partecipanti ai circoli di studio? Sono prevalentemente uomini o donne?

Non c’è un livello culturale prevalente. A seconda degli argomenti proposti nei circoli di studio, la partecipazione riguarda persone che hanno differenti titoli di studio, anche universitari. Nati prevalentemente negli anni ’40 e ’50, la ripartizione tra uomini e donne che frequentano i circoli e le attività proposte da SV Vuxenskolan è abbastanza equa. Ciò è dovuto alla programmazione delle proposte che possono andare dai corsi per la patente per l’utilizzo della motosega ai corsi di telaio.

Quali sono gli ambiti d’interesse e gli argomenti più trattati nei circoli di studio di Vuxenskolan Jämtland e in particolare nella sede di Vuxenskolan di Svenstavik ?

  1. La storia del territorio, delle tradizioni e della cultura locale attraverso la raccolta e lo studio delle vecchie foto e cartoline
  2. La conoscenza del proprio ambiente di vita dal punto di vista naturalistico e dell’utilizzo e  gestione consapevole
  3. La conoscenza degli antichi mestieri
  4. Il recupero degli antichi sentieri

Sono questi alcuni dei temi trattati nei circoli di studio.

Ci piacerebbe adattare il modello e l’esperienza dei circoli di studio nel nostro territorio. Hai consigli e suggerimenti da darci?

Posso evidenziare quali sono i punti di forza dei nostri circoli. Gli argomenti e i contenuti proposti devono essere coinvolgenti, suscitare interesse, toccare la vita quotidiana o gli interessi culturali delle persone.

Il coinvolgimento delle persone avviene con il passaparola o attraverso una” conversazione amichevole”, che può ispirare, motivare le persone a partecipare o addirittura spingerle ad organizzare nuovi circoli, su nuovi argomenti. Organizziamo anche incontri informativi dove è possibile fare tutte le domande per chiarirsi le idee. La comunicazione avviene anche attraverso cartelloni pubblicitari, facebook e il sito web di SV Studieförbundet Vuxenskolan. Due sono gli elementi che fanno la differenza qualitativa in un circolo di studio: il modo in cui viene organizzato il primo incontro e le abilità del leader di circolo. Il primo incontro è quello che permette di chiarire le attese dei partecipanti e le modalità di lavoro, favorisce la conoscenza e l’ incontro tra i membri del gruppo, evidenzia le condizioni che permettono l’attivazione e la vita del circolo. Per quanto riguarda la scelta dei leader, è importante che abbia una conoscenza dell’argomento e che abbia le capacità di valorizzare e favorire le competenze e i contributi di tutti. Tutti devono partecipare, è la dimensione della condivisione alla pari della conoscenza che qualifica il circolo di studio.

Immagina di dover motivare un italiano a partecipare a un circolo di studio. Perché dovrebbe farlo?

Ecco cosa direi ad un adulto italiano per incoraggiarlo a partecipare ad un circolo di studio: “ Non ci sono condizioni o regole da rispettare. Parteciperai per il piacere personale di apprendere qualcosa di nuovo, condividendo la tua conoscenza e la tua esperienza con persone che hanno i tuoi stessi interessi. Partecipi portando il tuo bagaglio culturale e questo basta. Non   c’ è un livello troppo alto o troppo basso, nessun argomento è insignificante o troppo difficile. Ciò che importa è la motivazione a crescere dei partecipanti al gruppo. È grazie alla diversità di ciascuno che è possibile condividere e costruire insieme conoscenza. Impariamo gli uni dagli altri e OGNUNO aggiunge qualcosa al gruppo. Non ci sono prove di valutazione. Non dovrai dimostrare niente a nessuno. Il successo è dato semplicemente dalla tua partecipazione ad una attività di formazione che ti aiuta a crescere, a riflettere, ad essere più consapevole di te stesso, degli altri di ciò che ti circonda”.