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Il progetto C&C Programme 2014-2015 ha permesso a Geapolis di conoscere più da vicino l’organizzazione del sistema svedese relativo alla formazione degli adulti. Dal progetto è nata una rete che ha favorito l’incontro tra la cultura italiana e quella svedese. Tra le proposte più significative
Anche il “Circolo di Studio La voce del silenzio” dedica uno spazio (work in progress …) alla narrativa, alla poesia, all’arte, al cinema svedese …
….un invito a scoprire i colori della “luce del silenzio”…
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“La mia poesia nasce nella scia di luce”
Tomas Tranströmer
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La luce del silenzio scandinavo … la luce dell’aurora boreale, primavere ed estati, autunni e inverni carichi di luci e di buio, il giallo del sole, il bianco della luna e della neve, il blu e il nero della notte …
La luce del silenzio scandinavo … non una luce fredda e impersonale ma espressione silenziosa e inequivocabile dei sensi che custodiscono la vita e il suo divenire nello spazio e nel tempo …
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Tomas Tranströmer (Stoccolma, 15 aprile 1931 – Stoccolma, 26 marzo 2015) è stato uno scrittore, poeta e traduttore svedese, molto conosciuto e apprezzato in patria, vincitore del Nordic Council’s Literature Prize nel 1990, dello Struga Poetry Evenings (del quale sono stati insigniti poeti del calibro del cileno Pablo Neruda e degli italiani Edoardo Sanguineti e Eugenio Montale) e del Neustadt International Prize for Literature nel 1990.
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Al centro delle sue opere il paesaggio nordico e i suoi elementi conflittuali.
E’ una notte di sole splendente
Nel nord dove il giorno
vive in una caverna giorno e notte
dove il sole sopravvissuto può sedere
alla fornace dell’aurora boreale
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Tranströmer ha fatto della propria umanità, della propria interiorità più segreta, della propria contraddittoria visione delle cose, i motivi centrali della sua esistenza terrena, consegnando alla propria opera il compito di sopravvivergli.
Quando volle descrivere la sua vita, nel suo unico libro in prosa, “I ricordi mi guardano”, Tranströmer la vide tutta in una scia di luce che comincia dall’infanzia, la stagione in cui si forma il carattere portante di ciascun essere umano, e con maggior evidenza quello di un poeta. Tranströmer ci mostra se stesso bambino perduto nelle strade di Stoccolma negli anni Trenta, ci parla delle sue scoperte, e tra queste la scoperta del Museo di Storia Naturale, babelico, sconfinato.
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Ci si sente sempre più giovani di quanto non si è.
Dentro di me porto tutti i miei volti passati,
come un albero i suoi cerchi.
La loro somma sono “io”.
Lo specchio vede solo il mio ultimo volto, io sento tutti i miei precedenti.
Tomas Transtromer, da ” I ricordi mi guardano”
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Siv Schonberg, L’ulivo saggio (2007)
Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago.
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Le due torri, (Cap.4 Barbalbero)