Le testimonianze di Giada e Pietro

a cura di Mattia Russo
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Può essere didatticamente utile il teatro per  superare i propri limiti? Può davvero aiutare le persone a crescere?

Assolutamente si. Ho iniziato più di dieci anni fa a seguire corsi e scuole di teatro. Sono stata sempre timida, fin da bambina.  Sul palco, però,  questa timidezza si trasforma e  diventa l’opposto. Il teatro ti stimola, ti  spinge sempre oltre, con la voglia di alzare sempre di più l’asticella e metterti alla prova. È un “viaggio” meraviglioso!

Cosa ti ha lasciato il fare un laboratorio teatrale con Eleonora?

Il laboratorio di Eleonora è stato estremamente interessante e formativo. Pur lavorando in gruppo, insegnandoci l’importanza di “ascoltarsi”, di prendere e dare energia all’altro. La grande capacità di Eleonora è stata anche quella di riuscire a fare un lavoro individuale, mirato sul singolo in base alle diverse esperienze e capacità di ognuno. Personalmente ho lavorato molto su me stessa, lasciandomi andare e facendomi guidare dai suoi consigli. Lavorare sul testo non è sempre semplice, bisogna riuscire ad entrare nel personaggio e fidarsi, lasciarsi trasportare. Grazie a questo corso ho abbattuto quelli che, da tempo, erano i miei limiti.

Cosa pensi, a primo, impatto quando ti approcci con un insegnante più giovane di te?

Evviva! Credo che la cosa bella sia anche questa. Chi dice che dobbiamo imparare solo da chi è più grande di noi?! L’età non necessariamente fa l’esperienza. Ma è la somma di tutte le esperienze che fanno la persona. E una persona, se pur giovane, può portare con se un grande bagaglio di conoscenze.

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Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più d’una.

Mariangela Melato

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Può essere didatticamente utile il teatro per  superare i propri limiti? Può davvero aiutare le persone a crescere?  

Per quanto mi riguarda, è stato utilissimo. Il teatro  ti permette di riuscire a stare a proprio agio anche in situazioni poco gradevoli. Oltre all’esperienza personale, penso che, in persone particolarmente introverse, aiuti a vivere meglio con gli altri.

Cosa ti ha lasciato il frequentare un laboratorio teatrale con Eleonora?

Il suo laboratorio mi ha lasciato scoprire un “Pietro”, che non conoscevo, che sotto stress o infastidito, con  appositi esercizi riusciva a portare avanti il suo pezzo.  Credo che ancora c’è molto da scoprire di me.

Cosa pensi a primo impatto quando ti approcci con un insegnante più giovane di te?

 L’età non è mai stata un pregiudizio per me.  Quindi più giovane o più vecchia è indifferente, mi interessa stare bene sentirmi a mio agio e accolto. Con Eleonora questo accade sempre durante il laboratorio. Quindi non credo sia importante l’età, ma la passione e il saper trasmettere a gli altri le proprie passioni, e far innamorare di queste passioni chi ti segue. Questa  è l’arma vincente di Eleonora.

“Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”.

Eduardo De Filippo

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Eleonora, qual è lo spettacolo teatrale che hai realizzato al quale sei più affezionata? Perché?

Sono affezionata a tutti i miei lavori, è come chiedere a una madre quale figlio preferisce! Sono tutti lavori diversi ma che hanno in sé tanta dedizione, tanto sacrificio e tanto amore… anche quando senti che forse si poteva fare di più. Alla fine si può sempre fare di più….. Teoricamente un lavoro di ricerca teatrale potrebbe non finire mai se si pensa che le sfumature o le idee che vengono in mente ogni volta sono infinite. Però ad un certo punto bisogna fare una scelta e scegliere significa prendersi delle responsabilità e soprattutto fare una rinuncia.

Ammetto di essere legata con il cuore a “L’ennesimo compleanno” che ha segnato il mio debutto alla regia. È  stata la prima produzione de LA LINEA GIALLA . Ho lavorato con due persone speciali e che fanno parte della mia vita. Qui sotto riporto il link al promo. Uno spettacolo che ha ricevuto molti premi anche per la tematica scelta, visto che si parlava di due anziani in un ospizio con la voglia di vivere e innamorarsi ancora.

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