21 Giu Non è mai troppo tardi per…
…. Di qui il problema di una formazione che aiuti la “pianta uomo” al buon uso del tempo e all’apprendimento di ciò che effettivamente serve, non solo a “campare” a “tirare avanti” ma anche per raggiungere il massimo possibile sviluppo di sé e della società di cui si è parte: sapendo però che, a differenza delle altre piante, l’uomo dispone di un certo grado di libertà, che può utilizzare anche per non crescere e non maturare.
Tuttavia, l’uomo a differenza delle piante, che non possono “spiantarsi” o cessare di essere quello che la natura le fa essere, può diventare dis-umano o sovr-umano.
I classici distinguevano tra actus hominis et actus humanus: solo il secondo presenta le caratteristiche dell’umanità intelligente, libera, responsabile” …..
Marta (VT)- Festa della Madonna SS. Del Monte 14 maggio 2014
Il diventare umani non è solo frutto dei condizionamenti biologici e socio-biologici ma, tenendo conto della complessità di struttura del soggetto umano e le relative potenzialità da sviluppare, occorre muoversi e integrare due polarità:
la prima che ha a che fare con il senso complessivo della vita, con i processi di crescita che avvengono in modo più o meno misterioso e con quei progetti che perseguono modelli di pienezza umana (virtù, santità per i classici, successo e benessere per i moderni);
la seconda di tipo scientifico, empirico e tecnologico, ha a che fare con i processi di apprendimento relativi a concetti e a comportamenti osservabili e misurabili.
La prima polarità si esprime in termini di personalità e globalità, la seconda in termini di conoscenze e competenze….
Luciano Corradini (tratto da Radici e sviluppi dell’educazione alla convivenza civile)
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