26 Giu Donne & Comunità… Quando erano gli uomini a ricamare
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La vita è un arazzo e si ricama giorno dopo giorno con fili di molti colori,
alcuni grossi e scuri, altri sottili e luminosi, tutti i fili servono.
Isabel Allende, Il quaderno di Maya
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I LUOGHI DELLA STORIA … MUSEO DEL COSTUME FARNESIANO – PALAZZO FARNESE A GRADOLI (VT) clicca qui
Forse proprio il fatto di averlo confinato al mondo femminile ha fatto dimenticare che prima del XIX secolo, il ricamo era un lavoro di antica tradizione e di altissima qualità e soprattutto un’attività esclusivamente maschile.
I ricamatori, che godevano di una considerazione non inferiore ai pittori, erano organizzati fin dal Medioevo all’interno delle corporazioni (in alcuni centri legati a un’arte importante come quella della seta, altrove con statuti autonomi’) ed erano sottoposti a ferree regole che garantivano l’alta qualità dei manufatti.
Il lavoro si espletava nella bottega gerarchicamente organizzate all’interno delle quale, fin dal Medioevo, ci si avvaleva di disegni forniti da artisti contemporanei per illustrare eruditi cicli iconografici, vite di santi, storie popolari o simboli civili; in sostanza una sorta di “pittura ad ago” che godeva di una considerazione non inferiore alla pittura stessa.
Basti ricordare, per esempio, che nel Rinascimento fornirono disegni da riportare a ricamo, tra i tanti artisti, pittori quali Sassetta, Pollaiolo, Bellini, Botticelli, Raffaellino del Garbo, ricamatore egli stesso.
A quell’epoca le donne erano escluse dal processo produttivo; anche in quei pochi casi in cui la loro presenza, determinata da legami familiari, era consentita, avevano soltanto un ruolo marginale: la loro collaborazione era limitata a lavori di minore importanza o alla preparazione dei materiali; un contributo simile a quello richiesto talvolta alle monache che vivevano nei conventi.
Questa organizzazione, rimasta praticamente immutata per secoli, finisce nell’ultimo quarto del XVIII secolo, quando, con la soppressione delle corporazioni artigiane, scompare progressivamente la figura del ricamatore e l’esecuzione dei ricami passa pressoché globalmente alle donne.
Parato di San Giovanni, La visitazione 1466-1488 disegno di Antonio del Pollaiolo (Museo dell’Opera del Duomo – Firenze)
Intorno agli anni Ottanta del Novecento, l’offerta didattico-formativa del Museo del Costume Farnesiano di Gradoli si è arricchita di una ricca collezione di strumenti per la lavorazione delle fibre tessili (lana e canapa): pettini da cardatura, rocche e fusi per la filatura e un aspo per raccogliere le fibre in matasse; scotole e ammaccatoio per le fibre di canapa, un telaio originale completo per la tessitura del 1800.
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