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Il bambino ha cento lingue, cento mani, cento pensieri, cento modi di pensare, di giocare e di parlare
I libri devono essere alcuni assaggiati, altri ingoiati e pochi altri masticati e digeriti
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Il bambino ha cento lingue, cento mani, cento pensieri, cento modi di pensare, di giocare e di parlare
I libri devono essere alcuni assaggiati, altri ingoiati e pochi altri masticati e digeriti
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Nell’anno scolastico 2015-2016 i bambini delle classi terza e quarta della Scuola Primaria di Piansano (Istituto Comprensivo Paolo III di Canino) sono stati coinvolti in un percorso di educazione alla lettura finalizzato a recuperare la qualità e il piacere del rapporto alunni/libri all’interno di proposte didattiche che hanno permesso di:
Tra le esperienze più significative le visite periodiche alla biblioteca comunale di Valentano.
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Si ringrazia l’insegnante Marina Cetrini responsabile del progetto e la bibliotecaria Maria Grazia Dandolo per la collaborazione alla realizzazione della pagina web.
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Ogni bambino per crescere sul piano affettivo e intellettivo ha bisogno di letture personali, autonome, che possano alimentare e soddisfare i suoi bisogni, interessi, fantasie, curiosità … I libri devono essere occhi sul mondo, capaci di affinare l’immaginazione, di aiutare a scoprire la complessità delle esperienze umane, ma anche libri specchio, capaci di far vivere situazioni problematiche attraverso l’identificazione simbolica, di rendere più sicuri attraverso il confronto con l’esperienza degli altri, di indurre domande e curiosità, ma anche di dare risposte.
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interessante… avventuroso … semplice da leggere … utile, istruttivo …
emozionante … avvincente… avventuroso …
divertente… sorprendente… appassionante … facile da leggere e da memorizzare…
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mi sarei comportata proprio come lui… mi sarei comportata meglio … avrei reagito come lei perché era molto brava … avrei fatto di meglio per coltivare le amicizie … sarei scappata via e non sarei più tornata … avrei fatto quello che diceva Enea e alla svelta!!!! … avrei cercato di litigare meno … avrei fatto di meglio per risolvere il problema … avrei aiutato Colette e Violet a diventare amiche e anche aiutato le altre a risolvere il mistero mi sarei comportato facendo la stessa cosa che ha fatto lui … risolvere il caso da solo o con un amico o un’amica….
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Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire, perché è un’opera che ad ogni lettura mantiene inalterata nel tempo la sua capacità di dare risposte e di porre nuove domande….
Italo Calvino
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I libri devono essere alcuni assaggiati, altri ingoiati e pochi altri masticati e digeriti
Francesco Bacone
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Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.
Jerome David Salinger
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Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo ‘amare’, il verbo ‘sognare’. Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: ‘amami!’ ‘Sogna!’ ‘Leggi!’ ‘Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!’ ‘Sali in camera tua e leggi!’ Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.
Daniel Pennac
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Il verbo leggere non sopporta l’imperativo
Gianni Rodari
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Anno scolastico 2012-2013
Coordinatrice di progetto: Marina Cetrini
La sceneggiatura è liberamente tratta dai libri:
Le scene sono state girate a Piansano e a Tuscania. Interni: Rocca Farnese a Valentano (sede del Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese)
Il film è ispirato alla storia vera di Giovanni Borromeo, un medico italiano insignito del titolo Giusto fra le Nazioni di Israele per aver salvato la vita a oltre un centinaio di ebrei romani inventando una malattia inesistente con cui ricoverarli e che avrebbe chiamato Morbo di K.
TRAMA
Siamo all’epilogo della tragica avventura della seconda guerra mondiale in Italia. L’occupazione tedesca, la deportazione degli ebrei, la ferocia del nazismo, il terrore. A Roma, sull’Isola Tiberina, l’Ospedale Fatebenefratelli ha un primario, Giovanni Borromeo, un medico che intende il giuramento di Ippocrate come il dovere di salvare quante vite umane gli vengano affidate dalla Provvidenza. E c’è un Priore polacco, fra’ Maurizio Bialek, un frate coraggioso e pieno di iniziative che lo sostiene. Il Professor Borromeo ha un’idea tanto brillante quanto temeraria: inventa un morbo che non esiste e lo chiama “Morbo di K”, dove K sta per Kappler, il colonnello delle SS. Affetti da questo morbo, vengono ricoverati moltissimi ebrei così sottratti alle famigerate retate. Il rischio è quello della propria vita, ma Borromeo non ha esitazioni. Supera momenti drammatici, salva un centinaio di ebrei.
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tratti dal libro di Gianni Rodari ”Scuola di fantasia” Editori Riuniti 1992
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CIRCOLO DI LETTURA VIRTUALE “LEGGERE ALTRO & OLTRE ...”
LA BIBLIOTECA COMUNALE DI VALENTANO CONSIGLIA …
LIBRI IN CIRCOLO MAGGIO/GIUGNO 2016 clicca qui
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