SULLE TRACCE DI UNA STORIA CONDIVISA…

Tutto inizia in un luogo … “nel paese più settentrionale del mondo”…  Tutto inizia a svolgersi in un tempo…  quando l’Europa è ancora spiritualmente unita da una stessa cultu­ra,  da una stessa civiltà (arte, costumi, lingua) e da una fede comune. Siamo nel Medioevo e una donna fa parlare di sé… É una donna colta, dotata di senso pratico, grande viaggiatrice, determinata e coraggiosa, dama influente presso le corti europee e viaggiatrice per terre lontane …

 BIRGITTA (BRIGIDA) È IL SUO NOME…

… Brigida Birgitta (Brigida) nasce nel 1303 a Finsta, nello stato dell’Uppland (a una cinquantina di chilometri da Stoccolma) e riesce a intravedere ciò che era stata fino a quel momento l’ Europa … Era il tempo in cui un ra­gazzo poteva nascere in un villaggio dell’Italia meridionale, frequen­tare l’Università di Napoli, specializzarsi in Germania alla scuola di un professore tedesco, e diventare Docente all’Università di Parigi, per poi essere richiesto dall’Università di Napoli (così accade, ad esempio, a san Tommaso d’Aquino). E le tre più grandi Università del tempo (Parigi, Bologna, Oxford) hanno studenti che provengono da tutta Europa. I vescovi o gli abati delle grandi città europee occupano la loro cattedra indipendentemente dal fatto che siano italiani, francesi, in­glesi o d’altra nazionalità: alla sede arcivescovile di Canterbury c’è un italiano (sant’Anselmo), all’abbazia di Citeaux c’è un inglese (Stefano Harding), in Danimarca ‑ a riformare la vita monastica ‑ c’è un ca­nonico francese, in Fiandra a mediare tra francesi e borgognoni c’è un vescovo svedese

Birgitta (Brigida) nasce nel 1303 a Finsta, nello stato dell’Uppland (a una cinquantina di chilometri da Stoccolma). Il papà, Birger Persson, governatore e giudice della regione, è una delle più note e stimate personalità dei Regno: è, infat­ti, l’autore della prima legislazione cristiana di Svezia che, nel 1295, sostituisce l’antica legislazione pagana. La madre, Ingeborg Bengts­dotter, è di sangue reale, dato che appartiene alla stirpe dei Folkunghi allora regnanti. Non ha ancora dodici anni quando sua madre muore. La fanciulla viene presa in casa dalla zia, moglie del Gran Cancel­liere del Regno di Svezia. A quattordici an­ni viene data in sposa al diciottenne Ulf Glidmarsson. La coppia si stabilisce a Ulvasa (che significa «terra di lupi»), sul­le rive del lago Boren, e a Brigida tocca il titolo di «principessa di Ne­ricia», con cui sarà poi conosciuta anche in Italia. Dalla loro unione nascono 8 figli (4 maschi e 4 femmine).

I due coniugi, destinati a restare insieme per 28 anni, intraprendono lunghi pellegrinaggi religiosi in tutta Europa e scelgono di diventare terziari francescani. Brigida far tradurre in svedese la Bibbia, che diventa «il suo tesoro più prezioso». Legge la Scrittura e i testi spirituali che riesce a procurarsi. Grazie al suo direttore spirituale, Matthias, dottore in teologia nell’Università di Parigi, Brigida entra in contatto con il ricco contesto intellettuale europeo del tempo. Brigida designa come insegnante per i propri figli, il giovane pedagogo Nicola d’Ermanno (Niels Her­mansson). Sarà ascoltando le sue lezioni, impartite ai figli, che anche Brigida impa­rerà un po’ di latino. Nel 1333 fu chiamata presso il palazzo del Re Magnus come educatrice e prima donna di corte della Regina Bianca di Namur. Durante i cinque anni che resta al palazzo reale prende conoscenza dei problemi politici che travagliano l’Europa. Poi, sia per motivi politici sia perché rifiuta l’immoralità sempre più grave che serpeggia a corte, chiede di tornare a Ulvasa.

UNA DONNA IN VIAGGIO

Nel 1341 Brigida insieme al marito de­cidono  di fare un pellegrinaggio a San Giacomo di Compostela. Il viaggio prevede almeno due anni di cammino o a piedi o sui carri, di san­tuario in santuario. La coppia intraprende così un grande pellegrinaggio europeo che li porto prima alla tomba di Sant’ Ulav, patrono della Scandinavia per orientarsi finalmente verso Santiago di Compostella, meta obbligata dei pellegrinaggi medievali. Nel loro cammino verso Compostella, si recano a Colonia, per venerare le reliquie dei Re Magi, a Marsiglia per rendere omaggio a Maria Maddalena e Tarascon per venerare Santa Marta. Al ritorno dal pellegrinaggio a Compostella, nel 1342, il marito Ulf si ammalò ad Arras in Francia e morì nel 1344. Brigida rimane vedova all’età di 41 anni. Dopo alcuni anni di apprendistato presso il monastero cistercense di Alvastra in Svezia, fondò a Vadstëna, castello donato dai Re della Svezia, l’Ordine del Santissimo Salvatore, composto di monaci e monache sotto l’obbedienza di una donna. Nel 1349, si mise in viaggio verso Roma per partecipare al grande Giubileo del 1350.

3. BRIGIDA… UNA DONNA DETERMINATA E AUDACE

Roma era ridotta a uno spettacolo desolante: apparve così la Città eterna agli occhi della nobile Brigida quando vi giunse dalla Svezia nel 1349. Si avvertiva la mancanza della presenza del pontefice, Clemente VI, che aveva continuato la scelta dei predecessori iniziata nel 1309 di stabilire la sede di Pietro ad Avignone, in Francia. Invano la stessa Brigida aveva esortato con le sue lettere il papa a riportare la sede pontificia a Roma.

Allo stesso modo aveva inviato lettere e messaggi ai sovrani di Francia e Inghilterra perchè mettessero fine a quella che sarebbe stata chiamata la “Guerra dei cent’anni” (1339-1453) e si era recata dai sovrani svedesi per portare loro personalmente gli “ammonimenti del Signore”. Su questo scenario si staglia dunque la forte personalità e l’opera di Brigida di Svezia. . Molte delle vicende legate al tentativo di ricondurre il Pontefice Urbano V a Roma ebbero come sfondo Montefiascone, il Castelgandolfo dei Papi del ‘300.  (Approfondisci)

A Roma si stabilì definitivamente, in una casa offertale da una nobildonna romana nei pressi di Campo de’ Fiori; vi rimase quasi 24 anni fino alla sua morte avvenuta nel 1373. Le spoglie di Brigida furono, dopo un breve periodo, trasportate in Svezia a Vadstena, la prima sede del suo Ordine, ma alcune reliquie sono rimaste a Roma nella Chiesa di san Lorenzo in Panisperna e presso le clarisse di san Martino ai Monti.

BRIGIDA… LA DONNA DEL DIALOGO

Santa Brigida (1303 – 1373), la grande mistica venuta dal Nord è stata proclamata Patrona d’Europa da Papa Giovanni Paolo II nel 1999 insieme a Santa Caterina da Siena e a Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein.

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I protestanti e i cattolici in Svezia condividono anche uno straordinario retaggio storico, di cui questa grande cattedrale di Uppsala è un magnifico ricordo. Fu costruita come santuario nazionale al tempo in cui tutto il popolo svedese condivideva la stessa fede. Tutt’ora la tomba di sant’Erik è conservata qui. La fede che ha ispirato la costruzione di questa cattedrale ha guidato un tempo i cistercensi, i domenicani e i francescani nel vostro Paese. Essa ispirò santa Brigida, le cui rivelazioni furono lette in tutta l’Europa. Perfino dopo la riforma, molto dell’eredità cattolica fu custodito qui, più che in altri paesi…. Nel cercare una maggiore comprensione, il dialogo paziente può fare molto. Chiediamoci: Cosa possiamo imparare gli uni dagli altri? Come possiamo arricchirci l’un l’altro? Il dialogo ci permette di esaminare nuovamente i profondi problemi sorti al tempo della riforma, senza polemiche e sfiducia….

(Discorso di Giovanni Paolo II durante l’incontro ecumenico nella Cattedrale Luterana di Uppsala (Svezia) – Venerdì, 9 giugno 1989