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Mi ricordo, sotto le torri della rocca dove il fiume bagna le bionde coltivazioni, di aver veduto un vecchio che possedeva pochi iugeri di terra abbandonata, infeconda ai giovenchi, non adatta alla pastura degli armenti, inopportuna a Bacco. Costui, nonostante tutto, piantando radi fili di erba e all’intorno bianchi gigli e verbene e gracile papavero, eguagliava nel suo animo le ricchezze dei re; e tornando a casa, a tarda sera, ricopriva il suo desco di cibi prelibati. Era il primo a cogliere la rosa a primavera e in autunno i frutti quando ancora il triste inverno spaccava i sassi.
Virgilio, Le Georgiche, libro IV- 30 a. C.

Geapolis nasce a Piansano (VT),  piccolo centro ubicato  nel contesto rurale dell’Alta Tuscia, un territorio che per secoli ha tratto dal mondo agropastorale la  propria connotazione socio-economica. Negli ultimi decenni, i rapidissimi mutamenti sociali e culturali hanno inciso  profondamente  sui valori e  l’identità stessa del territorio che  risente  dello spopolamento e del conseguente calo demografico. La produzione cerealicola e l’allevamento degli ovini, che per generazioni, hanno costituito le due componenti principali dell’economia locale, stanno progressivamente  lasciando spazio  al terziario e alle fonti energetiche rinnovabili.

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Piansano 

Cuore della mia terra
Ad ogni mio ritorno
Come rondine, a picco
In te mi getto.

E fra ondate di verde
Nella mantiglia di vento
Che gioca in azzurro per i poggi
Ti spalanchi
A nicchie di vascello
(fitto nel cielo l’albero del tempo).

E mi culli.
E riposo
A rimbalzo di voci.
Naviganti di grano e di greggi
Nel polverone di sole
Che batte a tappeto la campagna
Dentro mi cantano.
Il mio battito e’ loro 
Nel tuo pugno
Di ardente focolare.

Ennio De Santis

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Ennio De Santis è nato a Piansano (VT)  nel 1937 ed è cresciuto ad Arlena di Castro (VT). Ha fatto il pastore di greggi fin da bambino nella Maremma Laziale. Nel 1983 si trasferisce a Tuscania dove tutt’ora vive. Negli anni ’70 viene attratto, prima dalla poesia poi dalla pittura. Nel 1989 cessa l’attività di pastore e si dedica all’arte. Ha esposto i suoi dipinti a Viterbo, Roma, Venezia, Treviso e in altre città d’Italia. Ha inoltre tenuto mostre a San Francisco, a Landau, nei pressi di Monaco di Baviera, a Schelldorf, a Berlino. 

Per approfondire …. info web

Ennio De Santis poeta  

Ennio De Santis pittore 

Attraverso la poesia, la fotografia e la musica, Ennio De Santis e Gioacchino Bordo  interpretano   l’amore   per il paese natio,  sentito  e vissuto come  culla, calore  e luogo dell’anima !

Nel 1942 Bonaventura Tecchi scriveva “…. Eppure forse proprio da tanti contrasti, da influenze diverse, dal non essere né Toscana, né Umbria ma neppure Lazio in senso stretto, è derivato a questa regione, che con più esattezza dovrebbe chiamarsi Tuscia, un suo carattere. Definirlo non è facile. Probabilmente il fascino dell’alto Lazio deriva dall’incrocio di due sogni diversi che nel passato proprio su queste terre fiorirono: il sogno grande di Roma… e il ricordo di un altro sogno, rimasto nella memoria degli uomini quasi soltanto un mistero: gli Etruschi….. Nelle borgate e nei paeselli, un silenzio fondo, quasi arcano, che ha la sua influenza persino nell’aspetto del paesaggio … da questo contatto nasce forse quel senso di malinconia aspra, quasi diffidente, quell’impressione di “rusticità gentile”, di cui molti hanno parlato… Anche il misticismo, l’amore alla religione ha caratteri diversi nella vicina Umbria. Il misticismo da noi non ha mai avuto la letizia del Cantico delle Creature: è un misticismo più ruvido, più vicino alla terra…. 

All’interno di un territorio abitato fin dalla preistoria, su una collina di tufo, sorge Ischia di Castro.  Segnato dal Giglio dei Farnese il passato di questa cittadina dell’Alto viterbese, affonda le sue radici nella preistoria, ma Ischia  di Castro sembra voler serbare gelosamente tutti i suoi ricordi  e se ne sta silenziosa, arroccata sul suo sperone di pietra, assorta nella contemplazione dei paesaggi rigogliosi che la circondano. Il suo nome però già racconta una storia, la vicenda ambiziosa e tragica dell’antica città di Castro, capitale dell’omonimo Ducato, di cui Ischia raccoglie l’eredità  e perpetua il ricordo..

Il video: L’erede della città perduta di Stefano Grimaldi / Fotografia: Graziano Silvestri e Andrea Silvestri/ Montaggio: Andrea Silvestri /Videoproduction 1996

Ischia di Castro, piccolo centro della Tuscia, grande per la ricchezza della sua storia. Nel suo territorio sono racchiuse testimonianze archeologiche che svolgono un iter nel tempo, con una cronologia che corre dal Paleolitico superiore al Rinascimento. L’habitat naturale incornicia e sottolinea tale patrimonio storico-artistico, svelando scorci e paesaggi di grande fascino.  Per tutelare e permettere una fruizione ampliata e più immediata di quei resti di civiltà remote  e di impronte di  storia più recenti, fin dal 1958 venne istituito a Ischia  di Castro l’Antiquarium Pietro Lotti, prima esposizione di reperti archeologici dell’area castrense, oggi Museo Civico Archeologico  “Pietro e Turiddo Lotti”. Dal 1958 la raccolta museale che viene presentata al pubblico si è arricchita di ulteriori preziosi tasselli, risultato di una continua ricerca del passato che ci rapporta al nostro presente.

Un documentario di Stefano Grimaldi e Andrea Silvestri. Riprese e montaggio: Andrea Silvestri – Videoproduction 2009

Piansano: storia e archeologia. Contributi alla conoscenza del territorio di Piansano  è il tema della giornata di studi,  svoltasi  a Piansano domenica 23 ottobre 2016. STORIA, ARCHEOLOGIA, CONOSCENZA DEL TERRITORIO: sono le tre parole chiave che, estrapolate dal  titolo della giornata,  riassumono  il senso e la dinamica dell’ evento.  Tra gli obiettivi degli organizzatori  sensibilizzare  e favorire una maggiore consapevolezza da parte della popolazione locale  della propria identità storica, partendo dallo studio, dalla  ricerca, dal recupero e dalla valorizzazione del  patrimonio archeologico locale. Gli interventi dei relatori che si sono succeduti hanno rappresentato in ugual misura le esperienze e le istanze del mondo istituzionale, scientifico e del volontariato in ambito archeologico.  

Video realizzato da Gioacchino Bordo

Dal 17 al 20 settembre 2015, nell’ambito della manifestazione Bolsena biennale 2015,  i suggestivi ambienti del Teatro San Francesco  hanno ospitato la IX edizione del Concorso Internazionale promosso da Bolsena Ricama. Tema: “L’Arte nel Ricamo e nel Merletto… un fazzoletto per la Sposa nelle quattro stagioni”. L’evento,  cresciuto nel corso degli anni  e presieduto da una  giuria Internazionale, si colloca in un orizzonte più ampio, all’interno del progetto UNESCO di candidatura del Merletto Italiano a patrimonio Immateriale dell’Umanità. Per saperne di più leggi l’intervista alla professoressa  Maria Vittoria Ovidi presidente dell’Associazione Bolsena ricama e promotrice del progetto nazionale “Un merletto per l’UNESCO” Clicca qui

Video realizzato da Gioacchino Bordo