Elisabeth Dejonghe e Yvette Herbomel … les dentellières au fil de points …

Le travail de la dentelle (et de broderie) est généralement présenté comme quelque chose de beau,

d’un goût exceptionnel, imaginatif, d’une patience infinie…

Elisabeth Dejonghe

Elisabeth Dejonghe e Yvette Herbomel  sono arrivate dall’Alta Francia e fanno parte dell’ “Académie de la dentelle de Lille”. Vivono al confine con il Belgio.

La loro formazione e  le loro creazioni comunicano la ricchezza dello scambio culturale che caratterizza ogni località transfrontaliera.

È la terza volta che partecipano alla manifestazione Bolsena Biennale dove espongono le loro creazioni. Sono realizzate attraverso le tecniche rappresentative della tradizione dell’Alta Francia, Pas de Calais e delle Fiandre: il merletto di Lille, il merletto di Malines, il Merletto d’Arras, il merletto Valencienne.

Yvette Herbomel

Del merletto italiano apprezzano la raffinatezza e la delicatezza del lavoro. Affascinate dal merletto di Orvieto, dal merletto di Burano e dalla finezza del ricamo siciliano, amano particolarmente il Macramé, sconosciuto in Francia.

Lasciamo ora la parola a   Yvette  e ad  Elisabeth ….

IL PERCORSO DI ELISABETH DEJONGHE

Ho sempre amato il merletto e il ricamo. All’età di trent’anni, dopo aver cresciuto i miei bambini, ho iniziato a seguire alcuni corsi a Valenciennes perfezionandomi nella lavorazione del merletto  Valenciennes.  È bastato poco per capire che quella del merletto sarebbe diventata la passione della mia vita. Così, vivendo in una cittadina francese al confine con il Belgio,  mi sono iscritta  ad una scuola del merletto a Bruges. Ho frequentato  il corso di formazione  triennale  e  mi sono diplomata nel 2000, specializzandomi nella lavorazione del merletto delle Fiandre.  Con la qualifica ottenuta ho iniziato ad organizzare corsi di formazione  in Francia, in particolare a Valenciennes e  con  l’”Académie de la dentelle de Lille”.

Mi sono specializzata  nella lavorazione del merletto a fuselli a filo continuo, tecnica tipica del merletto Valenciennes.  Ciò significa che il fondo e l’ornato viene lavorato tutto insieme con l’uso di centinaia di fuselli.

Perché oggi è ancora importante occuparci dell’arte del merletto?

Penso che l’arte del merletto  costituisca una aspetto importante del patrimonio storico-culturale della Francia e anche del Belgio, che ho imparato a conoscere durante il mio periodo di formazione a Bruges.  È fondamentale che se ne  comprenda  il valore e si agisca nella direzione della conservazione, della trasmissione e della valorizzazione. C’è poi da tener conto di tutto il patrimonio di competenze tecniche che possono essere trasmesse soltanto attraverso l’esperienza e un’applicazione costante.  Inoltre, al merletto classico, oggi,  si affiancano tutte le sperimentazioni  del merletto moderno.  

Quali abilità personali  sono necessarie  per realizzare un buon lavoro?

Sicuramente è necessario avere il gusto per il lavoro ben fatto, occorre essere esigenti dall’inizio fino alla completa realizzazione. La lavorazione del merletto richiede concentrazione,  perseveranza e precisione, in tutte le sue fasi … dal disegno fino al montaggio su tessuto.  Generalmente una brava merlettaia sarà una persona tranquilla, che gestisce le sue emozioni. Una persona nervosa difficilmente trova la concentrazione per poter lavorare. Ma può succedere anche il contrario… ci si mette a lavorare e si ritrova la serenità…

Considero il tempo che dedico al lavoro un tempo privilegiato,… “una droga “ .. che diventa però evasione creativa, che mi fa incontrare la parte migliore di me stessa …

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Le travail de dentelle requiert de la lenteur,

un déroulement qui ne peut s’accélérer ou se compresser comme l’impose notre époque

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YVETTE HERBOMEL… PROTAGONISTA DELLA RICERCA SUL MERLETTO ANTICO DI LILLE 

Il mio percorso di formazione è stato molto diverso da quello di Yvette. Mentre lei ha conseguito il diploma come maestra merlettaia a Bruges, la mia formazione è stata caratterizzata da un apprendimento per imitazione e perfezionato attraverso percorsi di autoformazione. L’esperienza acquisita nel corso di tanti anni di pratica e la passione per il merletto  mi hanno portato a condividere ciò che avevo imparato e così anch’io ho iniziato ad insegnare.

Essere in grado di realizzare un merletto con le mie mani è stato, per me, un sogno dell’infanzia. Avevo sette anni quando, per la prima volta, ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo. Il rumore dei fuselli mi divertiva e rimanevo incantata davanti ai merletti che prendevano forma davanti ai miei occhi.  

Poi ho conosciuto una merlettaia che, oltre ad essere brava, era una vera insegnante. Capi subito che desideravo veramente imparare e un giorno mi disse: “Se vuoi ti insegno…”. Iniziai così e… non ho più smesso! Per perfezionarmi ho utilizzato e utilizzo riviste,  libri e video-tutorial.

Perché una  ricerca sul merletto antico di Lille?

Sono stata spinta dalla  passione per il merletto e dalla curiosità di scoprire  “le preziose creazioni”  realizzate  da chi mi ha preceduto. .. ma non solo… Abitando in prossimità di Lille e incoraggiata dalla mia maestra merlettaia  ho sentito anche la  piacevole responsabilità  di “far rivivere”  e trasmettere  un patrimonio che appartiene alla città di Lille  e che è conservato presso  il Museo ’’Hospice  Comtesse”. Si tratta di una raccolta di 1700 campionature di merletti, per la maggior parte costituite da merletti di Lille, oltre che da merletti Valenciennes e merletti di Malines.

A partire dalla documentazione fotografica della campionatura,  ho iniziato a  riprodurre i disegni  (picage de modèle) e a ri-creare i modelli di merletto  antico …. È un lavoro affascinante che, credo, durerà tutta la vita…. È il mio contributo per far rivivere un patrimonio antico! Vedere l’interesse da parte delle allieve merlettaie  che voglio imparare a realizzare questi modelli mi dà la spinta giusta per continuare….

 

Come nasce un merletto ben fatto?

Un merletto ben fatto nasce dalla capacità di coniugare la creatività con la  disciplina e la precisione, la capacità di lavorare in silenzio e solitudine con la necessaria condivisione e collaborazione con gli altri. Per me realizzare un merletto è il gusto di realizzare un lavoro artistico …

Al termine di un lavoro mi ritrovo la bellezza tra le mani…

Le riproduzioni della campionature del Carnet del l’ Hospice Comtesse presentate da Yvette Herbomel a Bolsena Biennale 

PER SAPERNE DI PIÙ. DENTELLE DE LILLE 

Ville de tradition textile et de culture du lin Lille est une ville propice au développement de la technique dentellière. La ville de Lille devient très vite un centre dentellier qui va se développer au cours du XVI et XVII ème siècle jusqu’à connaître un « Age d’or » au XVIII siècle en devenant un centre réputé pour son fameux « Point de Lille « qui sera copié dans toute l’Europe. […] C’est  au XVIII ème que la dentelle est à son apogée.  Lille compte 16.000 detelliellières qui fabriquent 120.000 pièces par an. Cette dentelle était  très appréciée en Angleterre ou elle  était introduite en contrebande. Les hautes dentelles de Lille de soie noire  étaient   trés prisées.  Outre  la dentelle de Lille, en 1723 dans le quartier d’Esquermes et à l’hôpital général de Lille 700  dentellières y travaillaient la fausse Valenciennes.

La dentellellière réalise sa dentelle blanche ou noire sur un carreau à l’aide de fuseaux. Ces fuseaux sont appelés broquelets en patois lillois. […] Le patron des dentellières St Nicolas était fêté le  9 Mai à l’occasion de la fête du broquelet. Cette fête durait une semaine. Le tableau de Watteau nous décrit ces festivités. […]

 

La  mécanisation de la dentelle et l’arrivée des filatures verront la disparition progressive de la dentelle. Elle continuera à être confectionnée à Beveren, Marche en Famenne… De cette tradition denteIlière lilloise nous reste la chanson du “petit quinquin” d’Alexandre Desrousseaux: une pauvre dentellière qui endort son enfant…

HERBOMEL Yvette