Quando è iniziato il lockdown avevo appena comperato il nuovo amplificatore per la chitarra. I primi venti giorni di quarantena ho suonato tutti i giorni per quattro ore al giorno. Ho sempre amato la musica. Ho imparato da solo a suonare, prima la chitarra, poi la tastiera, divertendomi anche a scrivere musica. Avevo già in cantiere l’idea di scrivere una canzone. I giorni di “confinamento” sono diventati l’occasione propizia per portare a termine il progetto. La musica, la poesia e la filosofia sono da sempre le mie più grandi alleate. In certi particolari momenti mi hanno salvato. Mi hanno aiutato a formulare le domande giuste per cercare di trovare risposte al senso della vita che, a volte, soprattutto per noi giovani, è così difficile, incomprensibile e insensata. “Il nulla come fondamento infondato di se stesso”: in tempi di lockdown, questo è stato un mio pensiero ricorrente, quasi palpabile…