A quanti anni e in che modo ti sei avvicinata al mondo del merletto? Puoi raccontare brevemente il tuo percorso? Al contrario di molte amiche merlettaie, il mio percorso non si radica nel solco della tradizione familiare. Ho iniziato a ricamare a scuola. Sono nata in Belgio e ho frequentato le scuole elementari in un piccolo paese della Vallonia. La città più vicina era Liegi. All’epoca, erano gli anni ’70 e in Belgio l’insegnamento del ricamo era un capitolo importante del programma di educazione domestica. Poco dopo sono ritornata in Italia e con la famiglia ci siamo stabiliti a Bolsena. È stata una religiosa, Suor Vittoria, a farmi conoscere Bolsena Ricama, la scuola che lei stessa frequentava. Mi incoraggio molto dicendomi che sarebbe stata un’esperienza umana e formativa di qualità. Suor Vittoria ha avuto ragione! All’epoca ero giovane e stavo cercando qualcosa che potesse trasformarsi in qualcosa che fosse più di un hobby.
Da subito mi resi conto che avevo una particolare attitudine per il ricamo e la lavorazione del merletto. All’inizio ho provato diverse tecniche. Tuttavia la tecnica del filet a modano è diventata la mia passione e anche la mia specializzazione!
Il filet a Modano é una tecnica presente soprattutto nei territori lacustri o marini. Essa richiama la trama e la lavorazione delle reti da pesca.