Glossario dell’ educazione degli adulti in Europa

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Per coloro che intendono approfondire  i termini e i concetti  presentati nel Glossario EDA, proponiamo una selezione di parole chiave che presentano l’ organizzazione e le metodologie didattiche utilizzate nell’ educazione degli adulti in Europa. La selezione fa  soprattutto riferimento  ai Paesi con i quali Geapolis ha collaborato, collabora attualmente o ne condivide la mission.

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Le Associazioni di studi possono essere paragonate sotto molteplici aspetti alla Volkshochschule (Università Popolare) tedesca, a differenza del fatto che le prime non hanno alcun rapporto con le Autorità locali. Esse sono state generate dai grandi movimenti popolari del 19° secolo, in particolare dal movimento “La Chiesa Libera”, dal movimento “Temperanza”, dal movimento laburista, dal movimento cooperativo, al fine di organizzare attività culturali e pedagogiche. Oggi esistono undici associazioni di studi, tutte legate ad organizzazioni non governative e ad alcuni partiti politici. Esse organizzano attività formative indipendenti, ovvero senza alcuna forma di corrispondenza con i curricoli e le prove di esame del sistema educativo pubblico. Sono le stesse associazioni a decidere in ordine al contenuto dei corsi ed ogni formatore ha piena libertà riguardo alla scelta del metodo. La formazione è accessibile a tutti ed i partecipanti hanno voce in capitolo per quanto riguarda contenuti e funzionamento dei corsi. Gli argomenti più richiesti sono l’estetica, le lingue straniere, l’informatica, temi di carattere sociale. Lo scopo comune a tutte le attività è di assicurare a tutti gli adulti le stesse opportunità di accesso alla conoscenza e allo sviluppo personale, per il miglioramento delle loro condizioni di vita ed una loro fattiva partecipazione allo sviluppo democratico della società.

 Geapolis ha collaborato con…

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https://geapolis.eu/gea2/folkbildning-lenergia-creativa-che-mette-in-movimento-diario-di-viaggio-6/

https://geapolis.eu/gea2/studiecirkel-esperienza-conoscenza-in-circolo-diario-di-viaggio-7/

https://geapolis.eu/gea2/il-circolo-di-studio-per-imparare-ad-imparare-diario-di-viaggio-8/

 

L’autoformazione si è sviluppata contemporaneamente alla formazione permanente, in particolare a partire dagli anni 70-80. Nell’autoformazione colui che apprende si forma da solo, sia all’interno di un sistema educativo, aiutandosi con le risorse che questo offre (è il caso dei percorsi formativi individualizzati o dei Laboratori pedagogici Personalizzati -Ateliers Pédagogiques Personnalisés – APP), sia al di fuori (come gli autodidatti di una volta). Per gli adulti, l’autoformazione gioca un ruolo sempre più importante. La crescita della propria autonomia e del personale progetto di essere o di apprendere, caratterizzato dalla libertà e dalla responsabilità nella formazione di sé, costituiscono gli  elementi chiave di questo modello di apprendimento adulto, contestualizzato nelle concrete situazioni che possono fornire al soggetto un’opportunità di sviluppo per la propria identità o per il proprio sapere.  Il Gruppo di ricerca sull’autoformazione (GRAF), fondato in Francia nel 1992 con lo scopo di promuovere e confrontare studi di diversa impostazione concettuale e metodologica, ha elaborato un progetto di Manifesto per l’autoformazione, risultato del lavoro partecipativo-collettivo dei membri e di    un impegno formativo volto a supportare le persone, lungo tutto l’arco della vita, nel loro desiderio di libertà, di autonomia, di cittadinanza, di creatività. Alcuni tra i punti più significativi del Manifesto, una sorta di contratto etico di responsabilità formativa verso se stessi, sono:

  • L’autoformazione è un processo autonomo di messa in forma di sé, centrato sulla persona o sul gruppo, basato sul collettivo. Essa coniuga acquisizione di saperi, costruzione di senso e trasformazione di sé e si sviluppa nelle pratiche sociali e nella vita nel suo insieme.
  • L’autoformazione è una presa di potere personale o collettivo rispetto alla propria formazione, un processo di emancipazione critica;
  • L’autoformazione presuppone l’accettazione dell’incompletezza (si sé)
  • L’autoformazione si gioca nell’interdipendenza
  • L’autoformazione riguarda la persona nella sua relazione con il mondo
  • L’autoformazione è un processo di costruzione di senso
  • L’autoformazione consiste in un atteggiamento di ricerca-azione-formazione
  • L’autoformazione si sviluppa come modalità riflessiva

Info: 

L’autoformation à la une: apprendre par soi, de soi, des autres, de l’environnement http://lllearning.free-h.net/GRAF/

L’impegno di Geapolis per l’autoformazione … 

8^ Colloque sur l’ autoformation- Strasbourg 29-30-31 oct. 2014

Apprendre par soi-même à tous les âges de la vie adulte… (clicca qui)

 

 

Il termine è entrato nella lingua norvegese nel 1998 e il suo uso è diventato sempre maggiore a seguito del Libro Bianco sulle riforme attinenti all’educazione, all’apprendimento e allo sviluppo delle competenze in Norvegia. Il Libro Bianco del Comitato Buer, indicava nel 1997, il bisogno di stabilire un migliore sistema di riconoscimento e di definizione delle competenze non formali. Per competenze non formali si intendono le conoscenze e le competenze conseguite dagli adulti al di fuori del sistema educativo formale, nell’ambiente di lavoro, in famiglia, in ambito associativo, ecc. Il termine richiama l’espressione competenza formale, con cui si indica il risultato di una educazione di tipo formale e istituzionale espressa attraverso la descrizione di un esame formale. Nel 1998, il Libro bianco del comitato Buer è stato seguito dal Libro bianco “La riforma delle competenze”, in cui il concetto di competenza non formale è ancora più presente dal momento che questo testo raccomanda vivamente la predisposizione di prove, iniziative e progetti focalizzati in parte sul concetto e in parte su significati referenziali.

Voksenopploe ringsforbundet, l’Associazione norvegese per l’educazione degli adulti, ha realizzato un progetto centrato sulle competenze non formali riferendosi agli ambienti e ai contesti di apprendimento e collegando il concetto di competenza non formale a quelli di capacità di azione, di controllo, di adattabilità, di cooperazione, ecc – ciò che potremmo anche chiamare competenze interprofessionali. Si tratta di una competenza aggiuntiva, conseguita, per esempio, attraverso la partecipazione ai circoli di studio , aggiuntiva rispetto al tema trattato nel gruppo, per esempio le lingue parlate o argomenti di estetica.

L’educazione popolare è un movimento socio-educativo nato, per quanto riguarda la Francia, durante la seconda metà del XIX secolo (cfr. costituzione della Lega dell’Insegnamento nel 1866).

Essa ebbe come primo obiettivo quello di permettere a tutti, in particolare ai meno favoriti sul piano sociale e culturale di accedere alla cittadinanza, grazie alla diffusione dei saperi – letteratura, storia, scienze -fino ad allora riservati a una élite. Il Fronte Popolare del 1936, la Resistenza e la Liberazione segnano l’inizio di una nuova fase caratterizzata dal costituirsi di nuove associazioni (Auberges de Jeunesse, Peuple et Culture, Foyers Ruraux, Maisons des Jeunes et de la Culture…) il cui progetto è quello di lottare per mezzo dell’educazione e della cultura per tutti, contro le ineguaglianze e l’oscurantismo. È all’indomani della seconda guerra mondiale che viene realizzato anche un partenariato con lo Stato basato su accordi e concessioni di mezzi (sovvenzioni e disponibilità di funzionari). Fin da allora le attività rivolte ai giovani sono considerate prioritarie, mentre la dimensione “educazione degli adulti” si concretizza nella formazione di militanti sindacali e quadri per l’educazione popolare. Il partenariato Stato-associazioni si rafforza durante gli anni 60, sotto la V Repubblica, per mezzo di iniziative a favore della promozione sociale (Congés Cadres Jeunesse e Promotion Collective Agricole) e con la creazione di spazi di concertazione se non addirittura di cogestione (Commission Développement Culturel du Commissiarat au Plan, Haut Comité à la Jeunesse et à l’Éducation, Fonds de Coopération de la Jeunesse et de l’Éducation populaire).

La folkeoplysning (alla lettera educazione popolare) risale a movimenti religiosi e popolari del 19° secolo. Essa consiste in particolari metodi pedagogici, in una particolare visione dell’uomo, delle conoscenze e dell’apprendimento. L’ educazione alla democrazia e alla cittadinanza attiva ne costituiscono una parte essenziale. Le idee si basano sul dialogo e la cooperazione. Il concetto si basa sul principio che spetta al popolo educare e istruire se stesso. Secondo questa filosofia ciascun essere umano possiede enormi potenzialità che per svilupparsi necessitano di un ambiente di apprendimento appropriato. Il metodo di apprendimento più idoneo è quello della condivisione delle conoscenze perché ne scaturisce un aumento del sapere individuale. Gli obiettivi mirano contemporaneamente allo sviluppo professionale e personale, alle discussioni condotte all’interno di un gruppo, al rispetto delle regole della buona comunicazione, all’equa partecipazione di ciascuno alla discussione.  Sui principi della folkeoplysning si basano le università popolari e le associazioni di studio, i centri municipali di educazione degli adulti in Finlandia, in Danimarca, le ONG e le università popolari non residenziali. Le attività sono gratuite e aperte a tutti, non sono previsti esami, ma sono offerte un gran numero di possibilità per aumentare la cultura generale di ciascuno. Sempre più le attività sono prioritariamente rivolte a persone in situazione di emarginazione per handicap fisico, mentale o sociale, agli immigrati, agli adulti sprovvisti di una sufficiente preparazione di base, ai dislessici, ecc. Generalmente lo Stato interviene per il 50% dei costi ed i frequentanti pagano il resto, salvo il caso in cui si tratti di attività speciali. Circa il 25% degli adulti dei paesi nordici partecipano ogni anno ai corsi di educazione generale nel quadro della folkeoplysning.

L’educazione socio-culturale degli adulti comprende una vasta gamma di attività culturali a carattere pedagogico, incentrate sul tempo libero e sui bisogni sociali in generale, al fine di promuovere la crescita personale, i cambiamenti sociali o entrambi, per  arrivare  ad un maggiore benessere. Esso fa parte integrante del concetto di educazione degli adulti.

È necessario tuttavia distinguere:

  • lo sviluppo delle qualità personali, quali certe attitudini, la capacità di esprimersi, e le conoscenze in certi particolari ambiti
  • la progressione personale attraverso la quale si impara a conoscersi meglio, a capire meglio la propria situazione, ad apprezzarsi con spirito critico, a utilizzare meglio le proprie potenzialità sociali
  • la promozione della partecipazione attiva e passiva all’arte e alla cultura per mezzo di attività artistiche, un inquadramento pedagogico delle attività culturali per una adeguata gestione del tempo libero, e la promozione di manifestazioni culturali.

Tutto questo può essere realizzato facendo riferimento a quattro tipi di organizzazioni:

  1. Le associazioni educative (associazioni finalizzate a migliorare la dimensione socio-culturale degli adulti).

La principale caratteristica di una associazione è di essere essenzialmente al servizio dei suoi membri. Dal momento che la struttura organizzativa può essere nazionale, regionale o locale, l’attenzione si rivolge soprattutto al livello locale. Un’associazione si rivolge ad un gruppo ben definito (donne, anziani, lavoratori, disoccupati…), o a persone che condividono gli stessi interessi (l’arte, la natura, il turismo, le scienze…)

  1. Le istituzioni formative (istituzioni che mirano al progresso socio-culturale degli adulti)

Una istituzione offre un programma vario sotto forma di corsi e attività formative. Questo programma può rivolgersi al grande pubblico o ad un gruppo in particolare.

  1. Servizi pedagogici

I servizi sono delle organizzazioni specializzate che incoraggiano la formazione continua, fornendo documentazione, materiale, pubblicazioni, ecc.

  1. I centri culturali

Essi mettono le loro strutture a disposizione di attività pedagogiche e culturali. Possono anche presentare un loro proprio programma di attività.

L’educazione socio-culturale degli adulti è spesso uno strumento per fare progredire altri settori.

Lo sviluppo della formazione professionale continua ha comportato in Francia un aumento del grado di professionalità dei formatori per adulti con positivi riflessi sui rispettivi metodi di lavoro, per cui l’intero settore viene indicato con l’espressione “ingegneria della formazione”, di più ampia estensione rispetto a termini quali pedagogia o andragogia, perché inglobante l’insieme delle attività che consentono la realizzazione di un progetto di formazione continua:

  • l’analisi dei bisogni (il termine bisogno è contestato da alcuni che invece gli preferiscono quello di richiesta di formazione);
  • la definizione degli obiettivi , ossia i risultati attesi in ordine a sapere, saper fare e saper essere;
  • la definizione degli obiettivi operativi, ossia i risultati che il soggetto sarà in grado di mostrare alla fine di ogni fase del percorso di apprendimento;
  • l’impianto concettuale del progetto di formazione, ossia la logica consequenzialità degli obiettivi specifici, la definizione di contenuti a questi pertinenti, la scelta coerente dei metodi, degli strumenti e dei supporti di carattere pedagogico;
  • la realizzazione, nella pratica, del progetto;
  • gli sviluppi delle relative azioni;
  • la valutazione di queste ultime nelle fasi di avanzamento e degli effetti conseguenti;
  • le considerazioni derivanti dai processi di valutazione per l’elaborazione di nuovi progetti.

Tutte queste procedure devono essere coerentemente collegate fra loro; ognuna deve essere oggetto di definizione fin dall’inizio dell’iter progettuale, compresa la valutazione, che riveste un ruolo di fondamentale importanza.

Lo sviluppo di questa metodologia si iscrive in un generale movimento di formalizzazione e di razionalizzazione delle pratiche inerenti alla formazione e quindi non riguarda solamente la formazione continua in impresa, ma l’insieme delle pratiche di formazione degli adulti. In questa prospettiva si colloca ugualmente l’applicazione alla formazione continua del sistema di controllo di qualità e relative procedure di certificazione (per esempio ISO 9000, ETQM, etc.), come la creazione di referenti per il monitoraggio delle competenze dei professionisti del settore.

Geapolis  ha collaborato con GIP FCIP Rectorat de Paris-  France

GIP-FCIP-Rectorat-de-Paris-Fiche-descriptive.pdf (173 download)

Grundtvig – Visites et échanges 2012 

Grundtvig-2012-GIP-FCIP-Rectorat-de-Paris-France.pdf (163 download)
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