INTERVISTA a Carina Vest

INTERVISTA A Carina Vest

Assistente e incaricata di progetto per l’accoglienza dei rifugiati e immigrati

Come sei arrivata a Vuxenskolan di Lit ? Qual è la tua storia?

La mia collaborazione con SV Studieförbundet Vuxenskolan a Lit inizia con qualche piacevole chiacchierata insieme a Gerd davanti ad un caffè. Un giorno mi comunica che sta lavorando ad un progetto per ampliare la sede. L’idea è quella di affittare i locali del seminterrato, ma mi dice anche che sarebbe stato molto difficile riuscire a trovare tempo e risorse per ristrutturare i locali. All’epoca ricevevo un assegno completo di prepensionamento, così mi informo se la mia situazione prevede la possibilità di sottoscrivere un nuovo contratto di lavoro. La cassa di previdenza mi autorizza a sottoscrivere un contratto di lavoro, ma con retribuzione al cinquanta per cento. Ho iniziato così a lavorare … possiamo dire… come responsabile di seminterrato. …   mi sono occupata della pulizia, della pittura e di un sacco di altre cose, per rendere funzionali i nuovi locali annessi alla sede di Vuxenskolan.

Come leader di circolo ho condotto circoli di studio relativi allo studio della lingua inglese, corsi di fotografia e di eReader.

Quali sono i gruppi vulnerabili con i quali lavori? Quali sono le loro esigenze formative più immediate?

Sono stata sempre molto sensibile ai temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. Così mi occupo prevalentemente di progetti di inclusione e integrazione sociale degli immigrati e rifugiati. I progetti, le attività e i circoli di studio proposti da Vuxenskolan servono per integrare i programmi nazionali obbligatori per lo studio della lingua. Il più importante è il corso di lingua svedese multilivello SFI – Svenska för invandrare- Svedese Per Immigranti -, disponibile anche con supporto online http://primrose.se/svenska-for-invandrare-sfi/ 

Nella programmazione del mio lavoro con i rifugiati, la difficoltà più grande è stata quella di trovare i giorni giusti per organizzare con loro le attività, visto che durante la settimana sono impegnati con i corsi di lingua. La domenica è sembrato il giorno migliore! Pochi collegamenti per la città di Ӧstersund e desiderio di “far circolare un po’ di amicizia”. Siamo disponibili per ogni loro necessità, domanda e problema di carattere pratico, burocratico, organizzativo. Cerchiamo di fare del nostro meglio. Alcuni abitanti di Lit e dintorni collaborano come volontari e sono per noi una risorsa preziosa, soprattutto nei giorni in cui c’è più afflusso e richiesta di aiuto.

Quali sono le competenze che maggiormente metti in movimento per svolgere al meglio il tuo lavoro?

Ciò che maggiormente è richiesto nel mio lavoro è una grande apertura mentale e una solida cultura dell’accoglienza, contraria ad ogni atteggiamento xenofobo. Occorre una grande capacità empatica e di immedesimazione nei panni dell’altro. Per valutare il mio livello di empatia faccio questa semplice autoanalisi: mi pongo nei confronti degli immigrati come vorrei essere accolta da rifugiata in un altro paese? Penso che questa semplice domanda dovrebbe accompagnare il lavoro di tutti coloro che si occupano di immigrazione e organizzazione dell’accoglienza.

Credo che l’Italia, per la sua collocazione geografica nell’area mediterranea, si trovi in una posizione estremamente vulnerabile. Sono a conoscenza di ciò che accade e credo che, in questo momento   si trovi ad affrontare una situazione veramente difficile. Spero che si trovino soluzioni efficaci a queste situazioni e che si evitino tragedie come quelle che accadono ormai quotidianamente.

Perché frequentare un circolo di studio?

Il circolo di studio aiuta a crescere. Con una antinomia: “Non si va avanti se non si cammina in circolo”. Condividere, approfondire, creare nuova conoscenza, crescere nelle competenze: tutto questo diventa molto più efficace se fatto insieme e il circolo di studio è il luogo ideale per farlo. Questo vale per qualsiasi argomento e per qualsiasi tipologia di circolo: dallo studio di una lingua, ad un circolo di lettura, fino ad arrivare a circoli più creativi come può essere il cucito o la cucina. È molto più stimolante e motivante lavorare insieme.