20 Dic 3/ L’Avalon Ship propone…Esserci oltre le apparenze
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Un battello arriva, l’isola si avvicina
Un battello va, l’isola si allontana
E quando il battello non c’è più
L’isola resta tranquilla nel blu.
Si comportano così, le isole Passeggere, si spostano, si coprono di nebbia, scompaiono. Ma la più piccola, l’isola senza Importanza, restava al suo posto … Purtroppo però vi si trovava anche l’oro, e gli abitanti del Grande Continente lo videro brillare…. Jacques Prévert (da Le isole passeggere)
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R. Magritte, Le Ragazze dell’isola Adamo (1942)
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Salve a tutti carissimi lettori,
la ciurma dell’Avalon Ship è lieta di darvi il benvenuto sulla sua nave ancora una volta! La nostra navigazione prosegue… la mappa ci orienta e una nuova piccola isola appare all’orizzonte…Accanto al faro che svetta sul punto più alto, vediamo la scultura di un minaccioso “dito puntato”. La mappa non sbaglia: siamo giunti sull’isola dell’indice …
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Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei
Niccolò Machiavelli
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Giudicare, Angoscia, Ciechi … Parole forti, che non lasciano sicuramente indifferenti, poiché, purtroppo, raccontano parecchio della nostra società. Una società basata sull’immagine e sull’apparenza, che porta spesso ad etichettare ingiustamente le persone.
Cos’è in fondo un’ etichetta? È una parola che ci porta a iscrivere dentro categorie stabilite qualcuno o qualcosa che non siamo capaci di comprendere, perché non ricade negli schemi o “nei luoghi” comuni. Etichettare permette di aggirare la paura che può suscitare la relazione con chi o con ciò che va oltre l’ordinario e che magari si rivela stra-ordinario …
A tutti noi è sicuramente successo, almeno una volta nella vita, di essere giudicati e, ipocrisia a parte, di giudicare qualcuno.
Il GIUDIZIO tuttavia rende CIECHI, perché ci impedisce di andare oltre le nostre più radicate convinzioni e questo può generare ANGOSCIA sia in chi viene giudicato ma anche in chi giudica …
Un argomento molto pesante, che abbiamo deciso di addolcire parlando di un film molto bello. Si tratta di “Un ponte per Terabithia” (Bridge to Terabithia)…
“Chiudi gli occhi e tieni ben aperta la mente”
Il film “Un ponte per Terabithia” è tratto dal romanzo per ragazzi che Katherine Paterson scrisse nel 1976 per aiutare il figlio a superare la morte di una sua cara amica. Il libro riscosse un grandissimo successo, specialmente negli Stati Uniti, diventando uno dei testi scolastici più utilizzati, questo perché riesce a parlare di amicizia e perdita in modo toccante ma fantasioso. Protagonisti del film sono Jess e Leslie, compagni di scuola e vicini di casa, che si trovano esclusi sia dal proprio ambito familiare che da quello scolastico. Da questo isolamento nasce la loro amicizia e insieme creeranno un mondo fantastico dove rifugiarsi e trovare la forza per affrontare la realtà. Finché una tragedia modificherà profondamente le loro vite.
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Com’è fragile la vita, se la si abbandona… Cecità è vivere in un mondo dove non vi sia più speranza.
José Saramago, Cecità
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A febbraio 2018 il nuovo appuntamento dell’Avalon Ship
TERZA TAPPA …
PAROLE CHIAVE: RANCORE RIPARARE RICORDI
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