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Circolo di studio “Matrimonio & dintorni”
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KULTURNÄTVERKET HÄGGENÅS LIT KYRKÅS PROPONE…..
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LIT & dintorni…
Il matrimonio nella contea svedese di Jämtland
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a cura di Margaretha Jonsson
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curatrice della mostra tematica “La sposa e il matrimonio negli ultimi due secoli“ (Brudpar och bröllop i den gamla goda tiden- 1997) in occasione dei 200 anni della inaugurazione della chiesa di Lit…
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Abito bianco, abito nero, abito a fiori, abito lungo, abito corto… Nel corso degli ultimi tre secoli l’abito da sposa ha continuato ad esprimere l’evoluzione culturale e sociale del popolo svedese, particolarmente attento a conservare e tramandare le tradizioni e i riti che caratterizzano le specifiche realtà locali. Kulturnätverket propone agli amici italiani la storia degli ultimi due secoli relativa all’evoluzione dell’abito da sposa e del rito del matrimonio nella Contea di Jämtland… e non solo …
A partire dal 1600 fino ad arrivare al 1800, l’abito da sposa bianco veniva indossato esclusivamente dalle donne che provenivano dalle famiglie e dalle classi sociale più agiate. Fino alla fine del 1800 infatti, la maggior parte delle spose indossa l’abito nero oppure il cosiddetto “abito della festa”, tipico della tradizione locale e realizzato in tessuto floreale. Per saperne di più clicca qui
Solo a partire dai primi del ‘900 l’abito bianco sarà indossato dalle donne appartenenti a tutte le classi sociali.
A partire dagli anni ’20 è la lunghezza dell’abito a fare storia. Dapprima al ginocchio poi, a partire dagli anni ’30 fino agli anni ’60 torna ad essere lungo.
Tuttavia negli anni quaranta, durante il periodo della guerra, la sposa indossava tailleur e cappello. Non era facile, in quel particolare momento storico, trovare i tessuti adatti per confezionare l’abito da sposa tradizionale!
Nel 1960 l’abito si accorcia di nuovo fino al ginocchio, per ritornare lungo e “sontuoso negli anni 1980.
A partire dalla fine del 1800 fino agli inizi degli anni ’60, l’abito tipico dello sposo é il “bonjour” nero. Negli corso degli anni, lentamente il “bonjour” è stato sostituito dal frac tradizionale nero, dallo smoking o dall’abito da sera (bianco, grigio e bordeaux).
Nei paesi nordici la fede nuziale (anello liscio) viene introdotta a partire dal 1800. Durante la seconda metà del 1900 viene sostituita dall’anello lavorato con pietre preziose.
Il velo viene introdotto nei primi anni dell’800 come accessorio dell’acconciatura stile impero, prevalentemente in pizzo veniva utilizzato come base per i fiori d’arancio in cera. Negli anni successivi il velo si allunga fino a diventare una nuvola di tulle che riveste la sposa dalla testa ai piedi. Negli anni ’50 il velo comincia di nuovo ad accorciarsi e a alla fine degli anni ’80 si ritorna alle origini: un velo corto, in pizzo, funzionale all’acconciatura della sposa.
Fino al 1870 la sposa portava in mano il libro degli Inni e il fazzoletto. Negli ultimi decenni del 1800 le spose cominciano a portare un semplice mazzo di fiori, adornato con tulle, pizzo e un lungo nastro. Nei primi decenni del 1900 il bouquet diventa più grande e di forma allungata, fino agli anni . anni ’50 quando diventa più semplice e più arrotondato o a goccia, tendenza che si è conservata fino ai nostri giorni.
È tradizione indossare tre cose particolari per propiziare un matrimonio felice:
Il colore blu è nella Chiesa un simbolo di fedeltà e innocenza. La Vergine Maria è sempre raffigurato con un manto azzurro. All’interno della divinazione popolare di solito il blu era il colore della fecondità. Inoltre si credeva che il blu proteggesse dal “male”.
Nella tradizione del rito svedese del matrimonio, il binomio Sposa-Regina si è conservato e tramandato nel corso dei secoli. Indossare la corona significava testimoniare la propria purezza e la propria virtù. A partire dal Medioevo si è affermata l’usanza di indossare la corona messa a disposizione dalla Chiesa dove veniva celebrato il rito.
La corona d’oro era simbolo di illibatezza e castità. Nel 1686 il diritto canonico stabiliva che chi indossava la corona, avendo perduto la propria verginità avrebbe dovuto pagare due “daler” alla chiesa.
Fin dal Medioevo, oltre alla corona d’oro la tradizione vuole che la sposa indossi anche una corona di fiori di arancio. Alla fine del 1700 le corone di fiori diventano corone di mirto, simbolo di castità. Nel 1800 si trasformano ancora e diventano diademi di mirto arricchiti da fiori d’arancio realizzati in cera.
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LIT (Svezia) 1997: “LA SPOSA E IL MATRIMONIO NEGLI ULTIMI DUE SECOLI”
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MATRIMONIO STILE JÄMTL
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