03 Dic Modelli educativi in dialogo…. Il contributo di Ellen Key e Maria Montessori
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“il bambino e l’adulto sono due parti distinte dell’umanità,
che devono compenetrarsi e agire in armonia, con aiuto reciproco.
Perciò non è soltanto che l’adulto deve aiutare il bambino,
ma che pure il bambino può aiutare l’adulto”
Montessori
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Nella storia del pensiero pedagogico ci sono figure che hanno lasciato il segno più di altre. La svedese Ellen Key e l’italiana Maria Montessori ne rappresentano un esempio particolarmente significativo. A distanza di più di un secolo, il loro contributo e il loro impegno comune costituiscono ancora oggi un modello di riferimento moderno e stimolante che sfida il tempo e offre diverse piste di lavoro, per ripensare i modelli educativi e le proposte culturali in una prospettiva integrata e inclusiva.
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Maria Montessori ed Ellen Key hanno parlato e scritto molto a proposito del ruolo dell’adulto in relazione allo sviluppo del bambino. Si sono rivolte agli adulti in generale non solo ai genitori e agli insegnanti, convinte che ogni adulto, in relazione con un bambino, dovesse essere consapevole del proprio ruolo, dei propri doveri e responsabilità.
Il video che accompagna al circolo di lettura Leggere Altro & Oltre le propone come riferimento significativo, per il contributo che hanno saputo dare al mondo dell’educazione e alla società.
QUESTIONI
I recenti rapporti nazionali sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza ci invitano a prendere in considerazione due questioni principali:
- sono numerosi i bambini e i ragazzi esclusi da opportunità di crescita culturale e sociale e verso i quali la scuola non riesce ad assumere un ruolo attivo ed efficace
- gli adulti di riferimento, a qualsiasi classe sociale appartengano, sembrano essere meno preparati ad assumere il ruolo autorevole di guida educativa nei confronti delle nuove generazioni.
INTERROGATIVI
- Da dove ri-partire per promuovere contesti e stili educativi positivi e propositivi all’interno delle comunità scolastiche?
- Quali sono gli atteggiamenti, gli stili relazionali che favoriscono la comunicazione e il dialogo tra i bambini e gli adulti (genitori, educatori, animatori, insegnanti…) ?
La capacità di Maria Montessori e di Ellen Key di
- porsi domande a partire dall’osservazione di quello che veramente accadeva ai bambini
- di pensare all’educazione come ad un processo complesso in cui convergono elementi diversi che necessitano di essere coordinati
rivelano un metodo e uno stile educativo estremamente attuale, in tempi in cui appare difficilissimo o sembra mancare il tempo e l’intenzione, per stabilire relazioni positive e un dialogo aperto e fecondo con le nuove generazioni …
MODELLI EDUCATIVI IN DIALOGO
Maria Montessori e Ellen Key hanno creduto fortemente nel potere trasformante dell’azione educativa. Le loro attività di ricerca e il rispettivo impegno sul piano metodologico-didattico hanno sempre avuto il contesto europeo come luogo di confronto, di collaborazione e di scambio. Maria Montessori, visitò numerose istituzioni educative inglesi e francesi. Dopo il 1900, anche Ellen Key iniziò a divulgare in tutta Europa le sue teorie sui diritti della donna e dell’infanzia. Nel 1908 visitò l’Italia per l’ultima volta per partecipare, in qualità di Presidente Onorario, al Primo Congresso Nazionale di Attività Pratica a Milano organizzato dalla Unione Nazionale Femminile, durante il quale incontrò Maria Montessori.
IL SEGRETO DELL’INFANZIA
Nel libro Il segreto dell’infanzia Maria Montessori (1870-1952) scrive che il bambino deve essere aiutato con interventi decisi che lo aiutino a superare il caos dei movimenti e dei pensieri, la mancata capacità di attenzione e concentrazione e tutti gli altri eventuali squilibri. Questo passaggio fu definito, inizialmente nel libro, con il termine conversione, per indicare il cambiamento del bambino quando viene a trovarsi in condizioni di serenità emotiva in un contesto ambientale che lo sostiene:
“il primo passo che il bambino deve fare è trovare la via ed i mezzi di concentrazione che stabiliscono le fondamenta del carattere e preparano il comportamento sociale”
MARIA MONTESSORI
ATMOSFERE FAMILIARI
Nel suo celebre volume, “Il secolo dei fanciulli” Ellen Key (1849-1926) evidenzia i pericoli insiti nell’educazione al conformismo. Scrive Ellen Key per una vita familiare autorevole, finalmente liberata dalle forme autoritarie:
Il miglior elemento ‘costruttivo’ dell’educazione familiare sta nell’atmosfera limpida e calma in cui genitori e bambini vivono liberi e fidenti, sì che nessuno sia estraneo agli interessi degli altri, ma ognuno conservi la propria libertà, e nessuno usurpi i diritti altrui, ma tutti siano pronti ad aiutarsi a vicenda se occorre, è l’ambiente in cui l’altruismo e insieme l’egoismo necessario trovano il loro vero sviluppo, e l’individualità il suo miglior terreno.
ELLEN KEY
- dovrebbe essere consapevole del suo ruolo, dei suoi doveri e responsabilità.
- dovrebbe interagire con il bambino per aiutarlo a formare la sua persona, e a fiorire, sviluppando indipendenza.
Un ruolo decisivo spetta alla preparazione psicologica dell’adulto. L’educatore non può formarsi al suo ruolo solo studiando, deve invece “coltivare in se stesso certe attitudini…” . (M. Montessori, The Secret of Childhood, p. 107).
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IN AZIONE….
Con pazienza e flessibilità noi adulti possiamo davvero fare un passo indietro, darci il tempo di osservare i bambini, dar loro il tempo di finire quello che hanno iniziato e scoprire come è affascinante e irresistibile quando il lavoro di un bambino, risultato di un impulso interiore, è completato.
Una predisposizione positiva nei confronti dei bambini comprende
- il non etichettarli
- trattarli sempre con rispetto
- non parlare mai di loro in loro presenza come se non ci fossero
- fare tutto quello che possiamo per far diventare il bambino autonomo e indipendente, per esempio lasciandolo completare una attività, o pensando due volte prima di intervenire
Questo non significa lasciare che il bambino faccia quello che vuole, ma al contrario essere calmi e coerenti sulle questioni di base. Dovremmo lasciare che i bambini esplorino le loro relazioni umane.
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I bambini sono i viaggiatori della vita e noi adulti i loro accompagnatori
Secondo Maria Montessori il bambino per sua natura è serio, disciplinato e amante dell’ordine e messo a contatto con i materiali pedagogici adatti e guidato da un educatore “umile” e discreto è in grado di autoeducarsi e di dispiegare le sue potenzialità.
1) Educare il bambino all’indipendenza
Servire i bambini significa soffocare le loro capacità. Quindi compito dei genitori e degli educatori è aiutarli a compiere da soli le loro conquiste come imparare a camminare, a correre, a lavarsi.
2) Mai impedire a un bambino di fare qualcosa perché è troppo piccolo
Non bisogna giudicare la capacità dei bambini in base all’età e non lasciargli fare qualcosa perché troppo piccoli. I bambini sono soddisfatti quando hanno dato il massimo di cui sono capaci e non si vedono esclusi dalla possibilità di esercitarsi.
3) Abituare un bambino a fare con precisione è un ottimo esercizio per sviluppare l’armonia del corpo
I bambini sono naturalmente attratti dai particolari e dal compiere con esattezza determinati atti.
4) L’educatore montessoriano deve essere un angelo custode che osserva e non interviene quasi mai
“Il maestro deve ridurre al minimo il proprio intervento. Non è un insegnante che sale in cattedra e dispensa dall’alto il suo sapere. Deve osservare molto e parlare poco.” L’insegnante deve rispettare il bambino che fa un errore, e indirizzarlo a correggersi da solo. Chiaramente l’educatore deve intervenire in modo fermo e deciso quando il bambino fa qualcosa di pericoloso per sé e per gli altri.
5) Mai forzare un bambino a fare qualcosa
Bisogna rispettare il bambino che si vuole riposare da un’attività e si limita a guardare gli altri bambini lavorare. L’educatore non deve forzarlo.
6) Educare al contatto con la natura
Far vivere il più possibile il bambino a contatto con la natura. Perché il sentimento della natura cresce con l’esercizio.
7) Innaffiare le piante e prendersi cura degli animali abitua alla previdenza
Educate il bambino a prendersi cura degli esseri viventi. Le cure premurose verso piante e animali sono la soddisfazione di uno degli istinti più vivi dell’anima infantile.
8) Sviluppare i talenti e mai parlar male di un bambino
L’educatore deve concentrarsi sul rafforzare e sviluppare ciò che c’è di positivo nel bambino, i suoi pregi e i suoi talenti, in modo che la presenza delle sue capacità possa lasciare sempre meno spazio ai difetti. E mai parlare male del bambino in sua presenza o assenza.
9) L’ambiente scolastico deve essere a misura di bambino
La scuola deve essere un ambiente accogliente e familiare in cui tutti i mobili e gli oggetti (sedie, tavoli, lavandini…) siano modellati sulle misure ed esigenze dei piccoli.
Un bambino posto in un ambiente idoneo a contatto con i materiali giusti e sotto la guida di un insegnante attento e discreto potrà sperimentare e affinare le sue immense potenzialità.
10) I bambini sono i viaggiatori della vita e noi adulti i loro accompagnatori
“Il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda.
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