La “sartoretta” di Paolina che “ha fatto più strada”….

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Da apprendista sarta a insegnante di sartoria ed educatrice

al  C.I.A.C.  (Centro Italiano di Addestramento Cinematografico)

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       la storia di  MARIA  MARTINELLI  (Suor Maria Idelfa)…

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Storie di vita 3/ a cura di Giuseppina Martinelli 

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La “sartoretta” di Paolina che “ha fatto più strada” è stata sicuramente Maria Martinelli (classe 1931), divenuta Suor Maria Idelfa quando è entrata nella Congregazione religiosa delle Piccole Suore Missionarie della Carità, fondata da San Luigi Orione.

Ragazza sensibile, attenta e laboriosa, ha imparato in fretta il mestiere di sarta, mettendosi presto a lavorare in proprio. Finché…, all’età di 25 anni, la svolta fondamentale della sua giovane vita: la scelta di entrare in convento (inizialmente contrastata dal padre) e la  partenza per Tortona, sede della Casa Madre dell’ordine scelto.

Suor Maria Idelfa (o suor Idelfa, come venne presto più semplicemente chiamata) aveva fatto soltanto la 5° elementare e quando, durante il noviziato, le fu chiesto  quello che sapeva fare, rispose con spontaneità : “Cucire vestiti”. La Madre Superiora allora le disse: “Bene! Vuol dire che diventerai creatrice di modelli di alta moda!”.

Sembrava una battuta, invece, intuendo le sue capacità e la sua tenacia, le fu data dapprima l’opportunità di completare gli studi (poté conseguire il diploma di insegnante di Scuola Materna e successivamente quello universitario di Assistente Sociale), e poi, quando a Roma Montesacro, nell’Istituto “Madonna delle Grazie” di Via Cimone 145,  venne aperto il C.I.A.C.  (Centro Italiano di Addestramento Cinematografico), si pensò di affidarle l’incarico di dirigere il corso delle sarte-costumiste e di insegnare taglio e cucito alle numerose allieve della Scuola.

A tal fine le furono richieste qualifiche più particolari e specifiche  (diploma di maestra di taglio e cucito, qualificazione di costumista-sarta, diploma di educatrice professionale…) e lei si impegnò con la consueta serietà  e passione per ottenerle.

I contributi fotografici della pagina documentano le attività laboratoriali del  C.I.A.C.  coordinate da suor Maria Idelfa  intorno alla metà degli anni ’50 

  Il C.I.A.C. era un Centro di avviamento professionale autorizzato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e finalizzato soprattutto all’inserimento nel mondo della cinematografia e dello spettacolo. Il Centro basava il proprio progetto educativo  sulla somma degli interessi giovanili e sul concetto di educazione integrale, perciò tendeva (attraverso l’addestramento tecnico specifico) a trasmettere ai giovani sia competenze professionali che insegnamenti morali.  Naturale quindi l’avvicinamento a comunità religiose (come quella orionina)  che facevano di questi obiettivi la loro missione.

    Nell’Istituto “Madonna delle Grazie” furono aperti essenzialmente quattro corsi (Figuriniste-costumiste, Sarte-costumiste,  Assistenti al montaggio, Parrucchiere-estetiste),  gestiti dalle suore con l’ausilio di personale docente   prevalentemente laico.

    Le alunne che frequentavano la Scuola dovevano essere iscritte nelle liste di collocamento; ed erano sia ragazze “interne”  (quelle che vivevano in Istituto ed erano seguite dalle Suore operanti  nella Casa), che “esterne” (quelle  che varcavano l’ingresso di Via Cimone 145 solo   per poter accedere ai corsi). Le attività si concludevano con un esame ministeriale e il rilascio di un diploma che attestava la frequenza e le competenze acquisite.

Nell’insegnamento, suor Idelfa poté sicuramente mettere a frutto  le qualifiche e i diplomi conseguiti, ma anche le tecniche  di taglio e cucito  apprese dalla zia Paolina (Paolina era  una cugina di sua madre),  perpetuando e trasmettendo il prezioso  metodo “Ida Ferri” che  applicava già da tanti anni.

    Suor Idelfa insegnò ininterrottamente alle sarte-costumiste dal 1959 al 1970, quando  il C.I.A.C. di Montesacro fu chiuso e l’Istituto “Madonna delle Grazie” divenne Casa generalizia.

Sfoglia il quaderno del corso di taglio organizzato dalla sarta Paolina e frequentato dalla giovane Maria 

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All’interno della struttura religiosa di Via Cimone ci furono profondi cambiamenti e avvicendamenti:  suor Idelfa fu mandata a  fare la Superiora della “Casa Serena” di  Bellocchi di Fano (dove erano assistiti bambini con gravissime disabilità) e suor Maria Alberta  (la “mitica” suor Alberta, direttrice e “anima” di tutta la Casa) partì missionaria per il Brasile, dove si trova tuttora.

    Quello fu sicuramente un momento di disorientamento e sconcerto per molti, ma le esperienze professionali e umane maturate in quegli anni sono rimaste un patrimonio prezioso per tantissime ragazze. Molte di loro, proprio grazie a quei corsi, hanno imparato un mestiere e si sono avviate ad una attività lavorativa, nonostante avessero una situazione familiare difficile e incerta.

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Un ringraziamento particolare a Suor Gemma e alla Comunità delle Piccole Suore Missionarie della Carità- Don Orione di Roma per le ricerche di Archivio e l’autorizzazione alla pubblicazione delle notizie e delle foto riportate nel contributo di Giuseppina Martinelli. Un ringraziamento anche alla famiglia, in particolare  alle  nipoti  che hanno messo a disposizione le foto del periodo giovanile di Suor Maria Idelfa.

Sono passati tanti anni…

    Le ex allieve di Montesacro (ormai mamme e nonne) non hanno dimenticato le loro insegnanti ed educatrici.

    Suor Idelfa, dopo aver girato gli Istituti di mezza Italia come Superiora o come Economa, è attualmente nella Casa di riposo di Tortona, per problemi di salute. E’ però rimasto inalterato nel tempo il rapporto di riconoscenza e stima  tra lei e un bel gruppo di ex, che fino a pochi mesi fa si riunivano periodicamente per incontrarla ed incontrarsi. Incontri semplici all’insegna del ricordo e dell’amicizia, dove si respirava un’atmosfera di confidenza ed affetto e dove ognuna si sentiva a “casa”.    Tra i vari “Ti ricordi?” riaffioravano squarci del passato e si condividevano gioie e preoccupazioni della vita presente. E suor Idelfa, lì in mezzo come un antico nume tutelare, a distribuire piccoli doni (foto, santini, creme…) e a godersi la sua grande “famiglia”.      Animatore spirituale degli incontri un “giovane” prete ottantasettenne (don Giuseppe Sorani), che conosce tutte da tanti anni e ha la rara virtù di non imporre mai il suo punto di vista, ma di proporre con garbo e delicatezza preziosi spunti di riflessione alla luce del Vangelo.

    Durante l’ultimo incontro,  avvenuto nell’ottobre scorso, poco prima della partenza di suor Idelfa per Tortona, le ex ragazze di Via Cimone hanno voluto festeggiarla, dedicandole una significativa targa-ricordo e ripromettendosi di andarla a trovare  nella nuova sede.

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