28 Set 11/ Con Avalon Ship… Guardarsi negli occhi vs/ Sguardi virtuali
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Opportunities for young adult people to connect together in safe online facilitated dialogue to discuss current issues that matter to them, develop a better understanding of each other, build meaningful relationships across borders and cultures, and practice important employability skills.
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Il GUSTO per scoprire il sapore della vita, l’OLFATTO per coglierne il linguaggio invisibile, l’UDITO per accoglierne la complessità, il TATTO per lasciarsi toccare da qualcosa e da qualcuno. Sono stati i percorsi proposti, nei mesi scorsi, dai giovani adulti di Avalon Ship. È stata l’occasione, per loro, di portare uno sguardo positivo su se stessi e sugli altri, di impegnarsi lavorando con metodo, per sviluppare lo spirito critico, per imparare a riflettere, per sviluppare al massimo i propri talenti, per ricercare la qualità nel proprio lavoro. Attraverso il linguaggio e la metafora dei cinque sensi, i membri dell’equipaggio hanno provato a riflettere su alcune problematiche che, nel quotidiano, interpellano e sfidano i giovani e i giovani adulti. Lo hanno fatto a partire dalle tendenze culturali che orientano le scelte e i progetti di vita dei giovani adulti in Italia, in Canada e in Cina, “attraverso i sensi” e le sensibilità personali dei membri dell’equipaggio.
Theodor Rombouts, Allegoria dei cinque sensi
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“E se arrivato a quarant’anni non hai amici datti da fare,
perché sono loro che ti salvano”
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“Tutti i sensi degli uomini hanno un solo compito; gli occhi soltanto ne hanno due. L’udito ode, il gusto gusta, il tatto tocca, gli occhi soltanto hanno due compiti: vedere e piangere”. Per concludere questo secondo ciclo di collaborazioni con Geapolis, con lo sguardo rivolto a nuovi progetti da realizzare insieme, l’équipe di AVALON SHIP propone un focus sulla VISTA, come il canale privilegiato della comunicazione, dove l’incontro con l’altro diventa scoperta della propria identità e riconoscimento dell’alterità. È la bellezza di guardarsi in faccia. Ma cosa succede quando la dimensione virtuale della vita prende il sopravvento? I “millennials”, come vengono definiti i giovani della generazione del nuovo millennio, non distinguono in maniera netta la loro esistenza virtuale, on-line, da quella off-line: la vita di ogni giorno si svolge, per loro, in entrambe le dimensioni e hanno tutte e due la stessa importanza….
La tecnologia e la nostra identità virtuale ci permettono di ampliare la rete di conoscenze, di trovare lavoro, di cercare l’amore, di essere al corrente di tutte le notizie, di creare, di pubblicizzare, di fotografare, filmare giocare…. tuttavia….
Per parlare di queste tematiche e delle problematiche connesse, in particolare del fenomeno del cyberbullismo e della dipendenza dalle tecnologie, abbiamo scelto il film “UN BACIO” (2016), diretto da Ivan Cotroneo, tratto dall’omonimo romanzo dello stesso regista, pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Bompiani.
Possiamo parlare, oggi, di una distinzione precisa tra ciò che accade a scuola, a casa, nei giardini, a lavoro e quello invece che ci succede on-line, sui Social Network e nelle Community? Siamo immersi in un contesto in cui il confine tra virtuale e reale è sempre più sfumato, dove se non sei su Facebook non esisti, dove la connessione è indispensabile per la scuola, per il lavoro per il tempo libero. Non possiamo negare l’esistenza di tutto questo, come non è giusto demonizzare le potenzialità e le opportunità che il web offre, soprattutto nei contesti territoriali più svantaggiati. Geapolis è nata ed è cresciuta proprio grazie alle potenzialità del web.
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