Sobriamente… ricamando abitare la città

pubblicato il 18 dicembre 2018

CIRCOLO DI STUDIO VIRTUALE “UN FILO… PROMESSA DI BELLEZZA”

Il circolo di studio virtuale “Un filo…promessa di Bellezza” propone uno spazio partecipativo di documentazione e approfondimento. Esso intende evidenziare come, nel corso dei secoli, la Storia e le storie di vita siano passate anche attraverso la manualità operosa, silenziosa, umile del ricamo che non è “arte minore”, ma sopraffina tradizione. Attraverso i contributi messi a disposizione di Geapolis, lo spazio accoglie alcune creazioni che testimoniano un patrimonio di tessuti e di ricami di indubbio pregio. Per la loro varietà, esse permettono di illustrare numerose tecniche e numerosi stili di un arco temporale che, dal XVI secolo, giunge quasi ai giorni nostri, consentendoci di tracciare una breve storia del ricamo liturgico. Protagonisti, insieme ad alcuni manufatti locali, sono i tessuti liturgici ricamati in sete policrome e fili d’oro, dove l’arte del ricamo diventa audacia creativa di una mano che attraverso un filo  desidera l’incontro del cielo sulla terra …

UN PERCORSO CONDIVISO SULLE ORME DI CHIARA E FRANCESCO…. RICAMARE IL CIELO

Testimonianze, approfondimenti, documentazione fotografica, coordinamento: suor Agnese Bullegas (clarissa del monastero di S. Chiara a Sansepolcro), fra’ Michele Maria Pini ofm (Santuario La Verna), Associazione Il merletto nella città di Piero della Francesca, Stella Chiapparelli, Raffaella Puddu, Antonella Cesari, Chiara Nonnis, Anna Maria Pinna, Salvatorina Jesu, Maria Pintus.

Sansepolcro, Chiesa di Santa Chiara (Monastero  delle  Clarisse) 8 maggio 2012 – Cerimonia di donazione della tovaglia del Millennio

Fili d’oro, sete preziose, tessuti pregiati, “mani angeliche” per realizzare abiti e corredi per le spose, una dedizione tutta “mistica” nella realizzazione di paramenti liturgici di indubbio valore. In che modo lo stile di vita semplice e sobrio che caratterizza il carisma francescano si concilia con la ricchezza e il pregio di tanti manufatti ? Come si concilia l’apparenza del segno ricamato con il nascondimento della clausura?

Lo abbiamo domandato a  suor Agnese Bullegas,  clarissa del monastero  di S. Chiara a Sansepolcro e a fra’ Michele Maria Pini che abbiamo incontrato a La Verna. Attraverso il linguaggio del ricamo, i loro contributi ci aiutano a scoprire e a riconoscere i segni e i simboli che rimandano ad Altro.  Il linguaggio del ricamo, sia per chi lo realizza che per chi lo ammira,  richiede una capacità di saper percepire e riconoscere la bellezza, saperci stare vicino, saperla comunicare agli altri. Hanno ricamato il cielo quelle monache che hanno scelto di contemplare e di vivere con lo sguardo rivolto verso la Bellezza che non passa… Tra loro Suor Gertude, monaca al monastero di Santa Chiara ad Arezzo (1930 al 1997 ) che, con le sue “mani d’oro”, ha saputo trasmettere  il desiderio di Infinito….

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