Le sorelle Pes… trama e ordito della stessa storia

Lo spazio web PROFESSIONI SUL FILO continua ad accogliere le testimonianze degli addetti ai lavori e degli studiosi, per continuare a potenziare una sinergia necessaria in nome della CONSERVAZIONE, DELLA VALORIZZAZIONE e della TRASMISSIONE delle arti di filo, eccellenza del Made in Italy, sintesi di saper fare, di cultura e di tradizione.

a cura di Antonella Cesari e Raffaella Puddu

Con le sorelle Pes nel tessuto del tempo

L’arte della tessitura parla di una visione del mondo nella quale l’intreccio dei fili è metafora di una difficile e impegnativa opera di conservazione della vita, della memoria e del  saper fare. La trama dei fili che intrecciano l’ordito rimanda al tessuto simbolico di esistenze condotte in una dimensione silenziosa, appartata, fatta di ascolto e di pazienza.

Fare, disfare, annodare e riannodare è in sintesi la storia e l’immagine della vita, è l’abilità che permette alle donne di ricongiungere suggestioni, emozioni, parole e silenzi, colori e toni a formare, come altrettanti fili, il tracciato nel quale le parti si mischiano a creare il tutto dell’esistenza.

Tra le protagoniste del recupero, della conservazione  e della trasmissione dell’antica arte della tessitura,  e della lavorazione del bisso nel territorio del Sulcis inglesiente un posto di rilievo spetta alle sorelle Assuntina e Giuseppina PES. Qui, accanto ai tradizionali lavori di tessitura di lana, lino e cotone, sopravvive anche la lavorazione di quella che viene definita seta di mare, il bisso… 

Si respira  tanta passione nel laboratorio delle sorelle Pes ma anche molta esperienza, frutto di anni dedicati allo studio e al lavoro. Vederle tessere un arazzo, sedute davanti al loro telaio, testimonia la loro capacità di concentrazione e l’armonia nel movimento di quattro mani mosse da un progetto condiviso, frutto dell’ intesa di due donne, due personalità diverse fra loro ma consapevoli che quella differenza non è nient’altro che il raffinato gioco della trama e dell’ordito di ogni nuovo manufatto. Lasciamo a loro la parola…

L’équipe di Geapolis ringrazia Assuntina e Giuseppina Pes per aver condiviso con la Community di Geapolis la loro testimonianza e la documentazione fotografica a corredo del testo. Si ringrazia inoltre la Biblioteca Comunale e l’archivio Storico Comunale di Sant’Antioco per la documentazione messa a disposizione per la nostra ricerca.

Come e quando è nata la vostra passione per il telaio e la tessitura? 

La passione per la tessitura nasce da bambine quando andando a scuola guardavamo le donne anziane che lavoravano al telaio.

Questo sogno si è potuto realizzare intorno agli anni ‘80, quando nacque il progetto pilota I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano) patrocinato dalla Regione Sardegna.

I centri pilota gestiti da I.S.O.L.A.  avevano l’obiettivo di  promuovere un processo virtuoso di sviluppo che prevedeva  laboratori di produzione dei manufatti,  corsi di formazione, valorizzazione  (sale espositive) e commercializzazione diretta dei manufatti artigianali.

All’epoca eravamo circa una quindicina di ragazze, ma non tutte proseguirono nell’apprendimento  e nell’attività di questa bellissima arte.

In che modo siete riuscite a mettere a frutto la formazione ricevuta con il progetto I.S.O.L.A.? Al termine del corso, nel 1984, insieme ad altre ragazze, abbiamo costituito  la cooperativa “Sant’Antioco Martire” prendendo in affidamento il centro Pilota. In quegli anni, oltre alla realizzazione dei manufatti e la partecipazione alle mostre,  ci siamo dedicate anche all’insegnamento, cercando di trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, i segreti di questa arte antica.  A causa della crisi e  dell’abbandono delle socie abbiamo portato avanti l’arte della tessitura in tre, con tanti sacrifici sino al 2006, anno in cui, a malincuore, la cooperativa venne chiusa.

La vostra storia si intreccia con la storia di altre donne… come e quando sono nati questi incontri decisivi per la vostra attività professionale? Durante il nostro periodo di formazione  con il progetto pilota I.S.O.L.A., la nostra prima insegnante è stata Leonilde Mereu.  Lei ci ha trasmesso tutti i segreti della tessitura, dalla montatura dei telai, alla messa in opera degli elaborati e alla tessitura con la tecnica a punto, a pibiones e da mustra de licciu. Poi negli anni novanta l’incontro con  Efisia Murroni, esperta di bisso, che ci ha insegnato i segreti della sua  lavorazione a telaio.

Abbiamo avuto anche il privilegio di conoscere e frequentare Emma Diana, la figlia di Italo Diana, il maestro di bisso alla cui scuola si formarono sia Leonilde Mereu che Efisia Murroni. Con il piccolo quantitativo di bisso avanzato avuto da Efisia Murroni ed altro aggiunto da Emma Diana ( bisso del 1920 ) abbiamo realizzato due manufatti: il dono per papa Francesco e la  tovaglia che fu il completamento dell’ allestimento dell’altare della basilica di Sant’ Antioco. Emma Diana ne rimase molto colpita. Così ci commissionò un arazzo per la sua casa privata. Per la realizzazione ci fornì, per la seconda volta, una quantità di bisso proveniente dalla scuola del padre. Per la realizzazione dell’arazzo chiese che venissero inseriti dei disegni tradizionali, che fossero presenti alcuni disegni del padre a lei particolarmente graditi e che venisse tessuta la dicitura “bisso marino del 1920 del maestro Italo Diana, committente figlia Emma Diana” oltre ad inserire la nostra firma.  Una volta terminato il lavoro riconsegnammo il bisso avanzato. Con nostro grande stupore Emma Diana non lo rivolle indietro e ce lo donò. Lo abbiamo utilizzato per altri lavori, soprattutto manufatti per uso liturgico.

PER SAPERNE DI PIÙ…TRADIZIONE & IDENTITÁ DEL TERRITORIO

Nato a Sant’Antioco il 29 giugno 1890, Italo Diana è stato un grande esempio di imprenditore colto ed intelligente. Le sue intuizioni legate all’intreccio fortissimo di tradizione ed innovazione applicate all’arte della tessitura, rappresentano per la comunità di Sant’Antioco un percorso virtuoso di straordinaria attualità. Per questo motivo, nel 2019, in occasione della 660ma festa di sant’Antioco patrono della Sardegna, l’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco, in collaborazione con l’A.T.I. Archeotur-Studio87, ha organizzato una mostra dedicata a Italo Diana, maestro di Arti Tessili nella scuola d’arte di Sassari diretta da Filippo Figari. Titolo della mostra: Italo Diana- Ordito e Trama di un’arte antica”- (3-31 maggio 2019) Museo Archeologico Ferruccio Barreca (Sant’Antioco)

Per saperne di più rivolgersi a  Marco Massa- Archivio Storico Comunale di Sant’Antico.

Negli anni 1923/24, con notevole impegno personale e finanziario, Italo Diana riuscì ad aprire una scuola con annesso laboratorio. Le ragazze della scuola erano intenzionate ad apprendere un lavoro che avrebbe permesso loro di produrre in proprio. Qui venivano tessuti tutti i materiali ma fu dalla lavorazione del bisso che derivarono i manufatti più apprezzati. La lavorazione del bisso proseguì nella sua scuola fino al 1939, quando tutti i telai a disposizione furono requisiti e utilizzati per la lavorazione dell’orbace, il tessuto resistentissimo che servirà per le divise dei militari.  Con l’inizio della seconda guerra mondiale la scuola fu definitivamente chiusa e Italo Diana fu richiamato alle armi e assegnato alla postazione di Mont’e Cresia.” (Archivio Storico del Comune di Sant’Antioco. Testimonianza della figlia, Emma Diana, corredata di foto e bibliografia).

 Italo Diana con sua moglie Giulia Loddo

Un dettaglio non privo di significato. La Pinna Nobilis da cui si estrae il filamento del bisso è un animale protetto e ne è vietata la pesca. Dunque non è attualmente possibile rifornirsi in Sardegna di questa fibra a meno che si tratti di riserve antiche, come quello risalente agli anni 20 e anni 50 ricevuto in dono dalle sorelle Pes, verificato e catalogato.

In che modo e in quali contesti siete riuscite a valorizzare e a comunicare il vostro bagaglio di cultura, esperienza e professionalità?  Tra le esperienze più significative l’attività di insegnamento ai quindici allievi del corso regionale per ”Tecnici di tessitura tradizionale con moduli specifici tessitura del bisso e manufatti antichi” della durata annuale di 600 ore organizzato dalla regione Sardegna nel 2006. Abbiamo trasmesso  ai corsisti tutte le tecniche di lavorazione, dalla costruzione del telaio fino alla tessitura e cardatura del bisso, realizzando anche un piccolo manufatto in bisso che oggi viene custodito presso la sede della regione Sardegna.  Nell’esame finale, teorico e pratico, abbiamo assegnato, assieme al collegio dei docenti, l’abilitazione alla tessitura.”

Un’altra esperienza molto importante è stato l’invito a Lecce da parte del Centre for Textile Research dell’Università di Copenhagen al 1° Congresso Internazionale sul bisso marino e la porpora promosso in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturale dell’Università del Salento.

Il nostro workshop  ha proposto un contributo  sulle problematiche relative alla produzione e alla lavorazione della porpora e del bisso marino nel mondo antico, attraverso un approccio multidisciplinare.  Un’occasione per mettere a confronto la documentazione archeologica e  le metodologie di indagine scientifica, per chiarire le dinamiche produttive legate a questi due tesori del mare. Nel 2015 la documentazione del nostro contributo è stata pubblicata dalla casa editrice Oxbow di Oxford (GB) nella collana Ancient Textiles Series.

TRADIZIONE & INNOVAZIONE 

LA TESSITURA... Un’arte antichissima arrivata sino ai giorni nostri grazie alla conoscenza e all’attività delle nostre nonne. Ha fatto parte nei secoli di conoscenza in ogni famiglia dove donne con mani esperte procedevano all’aiuto economico della propria famiglia. Il telaio era un bene economico si trovava in quasi tutte le case e dava la possibilità di produrre i manufatti utili per la vita quotidiana della famiglia. I nostri disegni sono quelli tramandati dalle tessitrici del paese, disegni fitoformi, geometrici, floreali, disegni rappresentanti la vita quotidiana. Tutto è realizzato sempre secondo le antiche tradizioni sia nei punti che nei colori. La nostra produzione principale è l’arazzo, realizzato a punte agu, ma realizziamo anche tessuti a mostra per asciugamani e tovagliato, e a pibiones per la realizzazione dei tappeti. La nostra passione per la tessitura ci porta a continuare questa antica arte anche tra mille difficoltà, con la speranza e la consapevolezza che la nostra memoria debba essere portata a conoscenza delle nuove generazioni, che saranno il futuro della conservazione e del tramando di questa antica, affascinante e bellissima arte. (Assuntina e Giuseppina Pes)

LA TRADIZIONE SI FA COMUNICAZIONE D’IMPRESA 

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L’arte della tessitura di Giuseppina e Assuntina PES affonda le radici nella tradizione, ma lascia anche spazio all’innovazione, al loro estro personale, dando vita a manufatti che permettono ad ogni acquirente di scegliere tra differenti disegni, colori e dimensioni, lasciandosi guidare dalla competenza e dalla creatività di queste donne.

Un esempio ne è l’arazzo scelto dai panifici Calabrò per il nuovo punto vendita di Sant’Antioco. Ritorneremo sicuramente a fare visita a Giuseppina e Assuntina Pes…

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