STEP by STEP… Perchè, cosa, come valutare?

Il progetto
STEP by STEP Assessement of experiential learning (Ottobre 2019-Settembre 2021)

Approfondimento, metodologia, orientamento, sostegno… per imparare a “riconoscersi nella propria esperienza”, “metterla in valore”, “oggettivare questo valore agli occhi dell’altro”. Così il progetto STEP by STEP intende  impegnarsi in una ricerca-azione sul tema del riconoscimento e  della validazione delle competenze da esperienza acquisite in ambito associativo. Il focus della ricerca é centrato sugli approcci (auto)valutativi  e valutativi dell’esperienza di apprendimento (non formale e informale) in una prospettiva di  empowerment personale e della ricaduta in termini di inclusione sociale  correlata ai processi di cambiamento e  al coinvolgimento attivo delle persone in esperienze di formazione, specialmente in contesti associativi e gruppi di interesse.  Si tratta di un processo di lavoro in rete che contribuisce, da un lato alla diffusione di una cultura della valutazione anche in contesti di apprendimento non formale e, dall’altro, offre un contributo di carattere teorico-pratico sui temi della valutazione delle competenze e abilità, intese, in primo luogo, come un processo di valorizzazione delle persone, nella loro dimensione umana e professionale.

L’impegno è quello di  progettare un dispositivo che possa tradurre nella pratica, STEP by STEP,  un percorso di bilancio di competenze attraverso il quale documentare le esperienze acquisite nei contesti non formali e informali (circoli di studio, comunità di pratiche, associazioni).

Dal dispositivo al processo… Perché, cosa e come valutare?

Attraverso processi interattivi top-down e bottom-up, che coniugano teoria e pratica, esperienza e quadro normativo (nazionale ed europeo) sul tema della valutazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formale ed informale,  la ricerca-azione  STEP by STEP si pone in continuità con il progetto  Eure.K

A partire dallo studio di caso, ancora in atto, relativo a Bolsena Ricama e  all’arte  del merletto,  lo stato dell’arte della ricerca  pone le condizioni favorevoli e  propone una serie di elementi utili  per approfondire lo studio  ed individuare le sinergie tra la dimensione epistemologica dell’educazione degli adulti nei contesti non formali ed informali con la teoria e la  pratica della validazione delle competenze da esperienza a partire dalle esperienze associative.

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Le risorse umane sono qualcosa al di sopra di ogni misurazione. Le capacità di queste risorse possono estendersi illimitatamente quando ogni persona comincia a pensare
Taijchi Ohno (artefice del Sistema Toyota)

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Le domande 
  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie è necessario valutare la qualità delle proposte formative erogate dalle associazioni (corsi di ricamo, corsi di teatro, corsi di fotografia, corsi di scrittura, corsi di cucina…. ecc… )?
  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie è un diritto valorizzare l’ esperienza e le competenze  acquisite in ambito associativo, raccogliendo l’insieme di attività, compiti e ruoli svolti in una associazione?
  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie è necessario valutare la qualità organizzativa e di programmazione delle associazioni e le competenze degli adulti coinvolti nelle attività?
  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie è un diritto valorizzare l’ esperienza acquisita in ambito associativo, raccogliendo l’insieme di attività, compiti e ruoli svolti in una associazione?
  • Quale sarà il contributo delle associazioni nel riconoscimento e validazione delle competenze alla luce della nuova normativa europea e nazionale del 2018 dall’E.Q.F. (European Qualifications Framework, cioè il Quadro europeo delle qualifiche-), e il quadro nazionale (decreto MLPS-MIUR 8 gennaio 2018)?
Il metodo

Dalle evidenze empiriche emerge la propensione delle  associazioni  (culturali, sportive, socio-educative, socio-assistenziali, etc…) a promuovere o realizzare attività formative di vario tipo. L’offerta, da esse mediata, può inserirsi in ambiti di attività più estesi: dall’ambiente alla cultura, dalla salute alla disabilità, dall’emarginazione alle povertà, alla famiglia, all’infanzia, alla tutela dei diritti e all’educazione. La centralità dell’offerta di servizi erogati da parte delle associazioni necessita di dare risposta ad alcune domande:

  • In che modo  è possibile generare ed accrescere la capacità realizzativa dell’associazione? Quali sono i processi decisionali e operativi necessari?
  • In che modo i collaboratori (il più delle volte come volontari)   contribuiscono a trasformare validi obiettivi in concreti risultati?

Si cercherà di rispondere a queste domande tenendo conto di un modello gestionale di riferimento: il Total Quality Management che ha cambiato radicalmente le priorità aziendali/organizzative, introducendo una “efficace umanizzazione” delle organizzazioni. È un modello già sperimentato e riconosciuto valido, oltre che in ambito aziendale, anche per le organizzazioni no profit. Esso individua e propone le caratteristiche  di una azienda, istituzione, associazione di successo:

  • l’orientamento al soddisfacimento delle aspettative dell’utente
  • la priorità data alla qualità
  • la capacità di migliorare continuamente la prestazione
  • il coinvolgimento più ampio e organizzato possibile delle persone
  • la capacità di creare sempre le migliori sinergie
  • la qualità interorganizzativa per garantire la massima sinergia tra organizzazioni, nel nostro caso associazioni, impegnate su obiettivi comuni.

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Chi si conosce, conosce anche gli altri
M. de Montaigne

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