2/Ancora qualche domanda ad Elettra

Lo studio è la miglior previdenza per la vecchiaia.

Aristotele

 

Raccontaci qualcosa della tua infanzia…

Sono nata e vissuta a Roma fino a ventitré anni, poi mi sono sposata, ho vissuto quattro anni a Ferrara e infine la vita mi ha portato a Montefiascone. Da bambina giocavo per lo più con le bambole e mi piacevano le favole, ma non ho un gran ricordo di quando ero piccola. Andavo volentieri a scuola e cercavo di dedicarmi a tutto nello stesso modo: sapevo solo che bisognava studiare perché i miei genitori stavano facendo molti sacrifici per me. Invano sto cercando il ricordo più bello dell’infanzia: devo aver rimosso tutto anche se ai miei genitori e a mia sorella ho sempre voluto molto bene e ho cercato di non dar loro mai dispiaceri. Dei miei insegnanti posso dire che era un periodo in cui dominava ancora il classismo e essere figli di professionisti o ricchi agevolava molto i rapporti interpersonali che erano invece per lo più distaccati o indifferenti: beh, se non altro, da loro ho imparato a cercare di non essere così. Ho sempre amato e amo ancora la dimensione domestica e il silenzio che permette di ascoltare solo se stessi.

I ricordi della tua giovinezza e i tuoi studi….

Ho frequentato a Roma il liceo classico e poi la facoltà di lettere antiche dove allora insegnavano mitici professori: Paratore di latino, Sapegno e Binni d’italiano, Mazzarino di storia… Sono sempre stata affascinata dalla civiltà classica come di qualcosa che sia assolutamente necessario conoscere per capire quel che ne è derivato.

 

Ancora qualche domanda per conoscerti meglio….

Se tu dovessi dare una definizione di “cultura” e una definizione di “formazione” che passa dalla tua esperienza personale, che cosa ti sentiresti di dire?

La cultura è per me la ricerca continua di un rapporto vero e profondo con ciò che ci circonda e la formazione è l’interiorizzazione della cultura. Penso che non avrei potuto fare altro nella vita -bene o male non lo so- se non l’insegnante: ma in me c’è sempre stato il desiderio di trasmettere agli altri quello che avevo ed ho dentro ed evidentemente questo aspetto del mio essere mi ha reso oggi ciò che sono.

Chi è oggi Elettra de Maria? 

Se mi si chiede chi sono, la prima frase che mi viene in mente è ‘bella domanda!’. Credo che sia -come sugli altri- altrettanto difficile dare un giudizio su noi stessi perché -come ho scritto in “Natale con gli olmi”- ‘ognuno di noi momento per momento, taglia via dalla memoria quelli che sono i rami secchi, improduttivi o addirittura putrescenti di ciò che, momento per momento, vive. Bariamo con noi stessi senza accorgercene, come per una sorta di autodifesa, perché se davvero dovessimo ricordare tutto nella sua autentica essenza, se davvero con noi stessi potessimo essere onesti fino in fondi, potremmo rischiare di trovarci -chissà!- di fronte al ritratto di Dorian Gray.

 

Quali sono,  secondo te,  le qualità che dovrebbe avere una donna per   sviluppare al meglio le proprie capacità e il proprio potenziale?

Probabilmente una donna, affinché possa sviluppare meglio le proprie capacità e il proprio potenziale, dovrebbe essere più propositiva e a me non è riuscito di esserlo. Forse più che viverla ho ‘guardato’ la vita, ma anche questo non è stato poi così male: in questo grande teatro anche qualche spettatore ci vuole! Timidezza? Rispetto per gli altri al punto di non saper imporre idee che non siano condivise? Non so e ormai i miei giochi sono fatti…..

 

Ci sono modelli di donna che hanno ispirato  le tue scelte personali, e il tuo impegno nella società?

Vorrei poter dire che l’unico modello di donna che avrei voluto imitare è stata la Madonna, ma di certo non ne sono stata capace. Forse sono semplicemente rimasta alla donna di cui i Romani ricordavano le virtù sulle tombe con la frase ‘lanam fecit, domum servavit!’. Eppure anche questa -che sembra mille miglia lontana dall’affermazione attuale del ruolo della donna- ha in sé il messaggio perenne della sua capacità di darsi da fare e nello stesso tempo di salvaguardare la sfera affettiva ed emozionale senza la quale c’è la sconfitta dell’umanità.

I tuoi libri preferiti…

Sono cresciuta a pane e libro “Cuore”, poi “Viaggio al centro della terra” che mi ha fatto in qualche modo scoprire la fantascienza e poi, chissà perché, nella mia adolescenza ho letto e riletto “Tre uomini in barca” di Jerome: ripensandoci adesso forse perché, dopo tanti pianti in compagnia di Marco dagli Appennini alle Ande, un po’ di humour inglese mi faceva bene. Non credo di avere altri ‘libri della mia vita’, poiché tendo ad essere ‘onnivora’.

I luoghi del cuore

Ho nel cuore Camaldoli che ha rappresentato il primo luogo in cui sono andata senza la mia famiglia (un ritiro spirituale con l’Azione cattolica!), l’Irlanda e soprattutto Roma, che -nonostante tutto- reputo il luogo più magico del mondo.

I tuoi film preferiti

I film della mia vita? “Ladri di biciclette” (sotto certi aspetti il corrispettivo di ‘Cuore’!) e “Ben Hur” sono stati i primi film dell’adolescenza che abbiano lasciato tracce dentro di me: quest’ultimo un kolossal che per la mia generazione ha rappresentato ben più degli effetti speciali odierni poiché ormai niente desta più in noi meraviglia. Ma non posso fare a meno di avere nel cuore “Tutti insieme appassionatamente”, film visto con quello che allora era solo il mio fidanzato in una delle sale parrocchiali che esistevano una volta ed è stato il ‘nostro’ film.

Il peggior difetto di un italiano…Ciò che apprezzi di più dell’Italia e degli Italiani….

Non mi piace mai dare giudizi definitivi sui popoli: se proprio devo, potrei dire che gli italiani stanno con superficialità perdendo coscienza della propria identità e dei tesori che il nostro paese possiede, rischiando di snaturarlo. D’altra parte spero che la loro creatività riesca a bilanciare l’aspetto negativo.

 

I ricordi più belli della tua vita…

Per i ricordi più belli della mia vita credo di essere assolutamente banale, ma ci sono il mio matrimonio e la nascita dei miei due figli.

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foto by Gioacchino Bordo

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Gioventù, ampia, lussureggiante, amorosa – gioventù piena di grazia, di vigore e di fascino, | lo sai che la Vecchiaia può succedere a te con grazia uguale, vigore e fascino uguale?

In te veggo  Vecchiaia l’estuario che si dilata e dispiega maestoso, a misura che sfocia nel gran mare. Vecchiaia calma, distesa, ampliata dalla superba vastità universa, | vecchiaia che libera scorre sotto la dolce, incombente libertà della morte.

Walt Whitman

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MAPPA & BUSSOLA

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4/ Brännagården: una storia che viene da lontano …  Conversazione con Ann Margret Alhin clicca qui

5/”Ho prenotato qui una camera…” conversazione con Sylvia Bränngård, direttrice  di Brännagården clicca qui

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