La testimonianza riporta l’incontro e la conversazione con Ann Margret Alhin, realizzata dall’équipe di Geapolis durante la visita di studio nell’ambito della mobilità di staff K1 ERASMUS + (2014-2015).
Durante la visita, l’équipe di Brännagården ci ha messo a disposizione la documentazione fotografica dei lavori di costruzione della casa, permettendoci di ripercorrere le tappe principali che hanno accompagnato la crescita del progetto Brännagården ….
Ann Margret Alihn, molto attiva in progetti di promozione sociale e culturale sul territorio, nel 1987 é stata tra le protagoniste attive della costituzione della cooperativa sociale Byssbon, che ha introdotto sul territorio alcuni servizi di assistenza socio-sanitaria, premessa a ciò che è diventata oggi la cooperativa/ casa di riposo di Brännagården. Sfogliando le pagine dell’album abbiamo chiesto ad Ann Margret di raccontarci qualche aneddoto o un ricordo a lei particolarmente caro, legato ai primi passi della cooperativa di Brännagårdens … Ecco la sua testimonianza…
1987
Tutto è iniziato nel 1987 quando insieme ad un gruppo di abitanti della zona abbiamo costituito la cooperativa sociale Byssbon. L’idea era quella di offrire servizi di assistenza e di cura. Dovevamo scegliere il target di riferimento: bambini, anziani o adulti con bisogni speciali? Alla fine abbiamo investito tutte le nostre energie negli anziani. Il primo passo è stato quello di fare una analisi dei bisogni sul territorio. Molti anziani vivevano da soli nella loro casa; il desiderio più grande era quello di vivere insieme ad altre persone per ricevere aiuto e cure, pur conservando la propria autonomia. Abbiamo iniziato a cercare una casa da affittare per iniziare a lavorare al progetto della casa di riposo ma non siamo riusciti a trovarla. Una serie di ostacoli hanno messo alla prova la nostra tenacia: le trattative con il Comune, che aveva stabilito un divieto inderogabile alla costruzione di nuove case nelle campagne; la ricerca di finanziamenti presso le banche e le società di credito ipotecario. Tutto sembrava impossibile da superare. Tutto questo fino al 1993.
1993
La cooperativa sociale Byssbon infatti non si è arresa. Per ovviare al divieto di costruzione stabilito dal comune abbiamo rilevato la casa Gullis, una delle più antiche case del villaggio. A questo punto abbiamo unito le competenze e la buona volontà di tutti. Abbiamo ottenuto un prestito bancario privato e abbiamo trovato un architetto che ha progettato la casa. Fondamentale è stata la collaborazione con una fabbrica locale, specializzata nella lavorazione del legno e nella realizzazione dei moduli per prefabbricati. Tutti i lavori di scavo per le fondamenta sono stati fatti volontariamente dagli imprenditori dei villaggi locali, che non hanno fatto mancare macchinari e persone competenti.
1994
Sono state molte le persone che hanno messo a disposizione il loro tempo per costruire la casa. Nel 1994 sono arrivati i primi ospiti che insieme ai membri della cooperativa sociale Byssbon sono stati coinvolti nelle attività di tinteggiatura di tutti gli ambienti interni. Ultimati i lavori della casa ci siamo dedicati all’ambiente esterno. Per noi era un aspetto molto importante. Avevamo in mente un giardino progettato con aiuole profumate e colorate, che si adattasse al clima e al contesto locale. Non potevano mancare percorsi per camminare, posti a sedere dove stare durante le giornate si sole e un giardino di erbe per la meditazione. Anche questo progetto è stato realizzato!!!
1998
L’incremento del lavoro e l’aumento del numero degli ospiti nella casa di riposo ha richiesto una riorganizzazione amministrativa e gestionale del progetto. Così dalla cooperativa sociale Byssbon si è staccata la casa di riposo che è diventata la cooperativa sociale Brännagården.
Qual é stato il tuo ruolo all’interno del progetto?
Ho visto nascere la cooperativa sociale Brännagården! Non essendo una operatrice sanitaria il mio impegno maggiore è stato quello di occuparmi della progettazione e dell’organizzazione degli spazi esterni della casa di riposo. Sono convinta che sia fondamentale per l’uomo stare a contatto con la natura, prendersene cura e goderne la presenza e la bellezza intorno a sé. Naturalmente ho anche partecipato e lavorato alla gestione della casa, quando é stato necessario. Tra le mie attività principale c’è stata anche la gestione del sito internet della cooperativa sociale di Byssbon e la redazione della newsletter. Nel corso degli anni, mi sono data molto da fare ed ho cercato di documentare la nostra storia.
Ci racconteresti un aneddoto o un ricordo particolarmente caro di quegli anni?
Tra gli aneddoti più simpatici mi piace ricordare il giorno in cui venne il geometra per delimitare con i picchetti il perimetro della casa. Stabilì che la casa dovesse essere costruita in un angolo del terreno autorizzato, vicino alla strada. Noi volevamo che la casa fosse costruita sulla collina, perché così è nei villaggi della Contea di Jämtland. Si vive in alto! Quando il geometra ha lasciato il luogo abbiamo provveduto a spostare i picchetti, esattamente nel luogo che avevamo deciso noi!
Tra i ricordi più belli ci sono sicuramente anche tutte le assemblee generali e le feste che abbiamo avuto, tutte le discussioni e le risate. Particolarmente interessanti le visite di studio provenienti da diversi paesi, tra cui il Giappone e l’Italia. La condivisione delle esperienze e l’amicizia che ne è nata. Ricordo con emozione il giorno in cui abbiamo ricevuto dalle Autorità l’asta della bandiera nazionale e il giorno in cui abbiamo issato la bandiera per la prima volta!
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Il fatto che la casa di riposo di Brännagården esiste e lavora bene è il risultato dell’ interesse di tutti e del lavoro comune. In certi momenti è stato difficile ma ne è valsa la pena … Ci siamo anche tanto divertiti!
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