Giuseppe Bellucci si racconta… come autodidatta

LE NUOVE FRONTIERE DELL’APPRENDERE IN ETÁ ADULTA

.Solo chi desidera apprendere può essere un valido e congruente generatore di apprendimenti.  In un’epoca in cui l’importanza di promuovere la formazione permanente rappresenta un giudizio diffuso e condiviso, diviene rilevante non solo analizzare e integrare le differenti modalità con cui l’apprendimento è attivabile (esperienze personali e professionali, seminari, corsi, conferenze, letture, confronti pubblici e privati), ma anche con quali strumenti, metodologie, modelli e logiche sia possibile facilitarlo, sedimentarlo ed implementarlo, valorizzando il ruolo delle emozioni che lo caratterizzano e capitalizzandone l’esperienza generativa. L’apprendimento avviene nel contesto delle nostre relazioni con l’ambiente, nel nostro agire nell’ambiente, nell’interagire con tutte le componenti dell’ambiente: “l’apprendimento avviene all’interno di un sistema di attività e.. il sistema di attività struttura e definisce la natura dell’apprendimento”.

(Jonassen, 2000) 

Giuseppe Bellucci è nato a Blera (VT) nel 1950. Ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri in pensione, è Cavaliere al merito della Repubblica. Collabora con giornali on line e riviste periodiche con articoli e illustrazioni. PITTORE E DISEGNATORE AUTODIDATTA, nel senso più vero del termine, ha allestito mostre e conseguito premi. Tra le passioni  e abilità  innate,  coltivate fin da giovanissimo,  merita un  posto  privilegiato la cultura dell’ottava rima, scritta e cantata. La raccolta sulla storia del brigantaggio in ottava rima, “Da Cellere a Capalbio. Fatti e misfatti del brigante Domenico Tiburzi” (ed. ArcheoAres 2017), é una delle sue ultime produzioni. 

Abbiamo iniziato a conoscere Giuseppe Bellucci  grazie al ricordo che ha voluto condividere  sulla pagina “Una sedia per Ennio”, uno spazio web dedicato al poeta-pittore Ennio De Santis scomparso il primo giugno 2019. 

Leggendo il suo contributo, una domanda ci è sorta spontanea. Da quale sorgente, quale il background sociale e culturale da cui sono emerse le motivazioni che hanno permesso a Giuseppe Bellucci di conciliare un percorso di formazione e di addestramento professionale razionale, esigente e rigoroso  con  il desiderio di cimentarsi, da AUTODIDATTA,  in progetti che lo vedono pittore, disegnatore e poeta?

Una nuova e preziosa testimonianza va ad arricchire lo spazio dedicato al tema dell’autoformazione e dell’apprendimento nei contesti informali e non formali. Ringraziamo Giuseppe Bellucci per la disponibilità a voler condividere con gli amici della Community di Geapolis  il suo racconto autobiografico.

Il disegno, il canto e la poesia...

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